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martedì 19 settembre 2017

La Brigata Acqui nel 1916


3.5.  La Brigata “Acqui” nel 1916

La Brigata “Acqui”[1] composta dal 17° e dal 18° Reggimento di fanterria, era stata sul finire era sulle trincee di Monfalcone.

I Quadri della brigata nel 1916 erano i seguenti:
Comandante della Brigata continuava ad essere il magg. gen. Giuseppe Menarini, dal 17 luglio 1915 al 9 gennaio 1916, che lascerà il comando al magg. gen. Giuseppe Paolini che lo terra dal 24 gennaio 1916 al 19 giugno 1916; magg. gen. Gaspare Leone, dal 4 luglio 1916 al termine della guerra.

Comandante del 17° Reggimento fanteria era  ancora il col. Secondo Achino, dal 19 giugno 1915 al 18 maggio 1916; ten. col. Valentino Ortalli dal 25 maggio 1916 al 22 agosto 1916, ferito in combattimento; ten.col. Roberto Fonte, dal 29 agosto 1916 al 23 dicembre 1916; col. Augusto Bianchi dal 25 dicembre 1916 al 13 agosto 1917.

18° Reggimento  Vedere se inserirlo

Di seguito i comandanti di battaglione nel 1916

17° Reggimento fanteria:

I Battaglione
. Magg. Luigi Buzza, dal 12 diembre 1915 al 4 aprile 1916
. Magg. Ettore Scala, dal 13 aprile 1916 al 2 luglio 1916
. Magg. Michelangelo Bimonte, dal 11 agosto 1916 al 4 luglio 1917.

II Battaglione
. Magg. Paolo Trezzi, dal 1 agosto 1915 al 23 luglio 1916
. Cap. Pasquale Marotta, dal 25 luglio 1916 al 1 agosto1916
. Cap. Silvio Prestinari, dal 1 agosto 1916 al 7 agosto 1916
. Cap. Fedele Ussegio, dall’8 agosto 1916 al 7 settembre 1916
. Cap. Mario Capobianco, ad interim
. Cap. Paolo Pisasale, dal 9 dicembre 1916 al 12 gennaio 1917.

III Battaglione
. Magg. Filippo Lanciano, dal 5 novembre 1915 al 23 maggio 1917

18° Reggimento fanteria
DA VEDERE SE VIENE SCRITTO
I Battaglione
.
II Battaglione
.
III Battaglione
.
Il IV battaglione sarà costituito nel 1917

Gli Ufficiali della Brigata “ Acqui” Caduti nel 1916 sono:
17° Reggimento
. Cesare Antiga, capitano, da Miane (Treviso) il 27 giugno 1916 a Monte Resta
. Albino Colli, capitano, da Verona, il 29 marzo 1916 Cave di Selz
. Ulderico Schiavotti, da Lama dei Peligni, il 14 luglio 1916 Monte Interrotto
. Enrico Panini, tenente, da Spilimberto (Modena) il27 settembe 1916 Ospedale di Modena
. Manlio Pettinari, s.tenente, da Roma, il 14 luglio 1916 Ospedale someggiato Ronchi
. Alberto Paolini, aspirante, da Civitella Roveto, il 13 luglio 1916 Monte Catz
. Pietro Torre, aspirante, da Barletta, il 14 luglio 1916 Monte Interrotto.

18° ReggimentoDecidere se farlo


Il Quadro generale delle perdite dellaDECIDERE SE DELLA BRIGATA O DEL REGGIMENTO 17 brigata, per il 1916, sono le seguenti


17° Reggimento Fanteria
Il Reggimento fu inviato in linea nel 1916 per cinque cicli operativi. Al settore di Monfalcone, dal 1° gennaio al 12 febbraio 1916, ed non ebbe perdite, tranne 4 feriti tra i Sottuficiali e la Truppa; al settore di Selz, dal 20 marzo  al 12 maggio 1916, ed ebbe 1 Ufficiale Caduto, 11 Feriti e nessun Disperso; tra i Sottufficiali e la truppa 101 Caduti, 425 Feriti e 37 Dispersi; nella controffensiva nel Trentino a seguito della “Spedizione Punitiva” da 20 giugno al 22 luglio 1916  4 Ufficiali Caduti, 5 Feriti e nessun Disperso; tra i Sottufficiali e la truppa 72 Caduti, 341 Feriti e 9 Dispersi; nel Trentino, dal 23 luglio al 30 novembre 1916 nessun Ufficiale Caduto, 4 Feriti e nessun Disperso; tra i Sottufficiali e la truppa 18 Caduti, 168 Feriti e nessun Disperso; infine nel settore di Monfalcone, dicembre 1916, nessuna perdita fra gli Ufficiali, mentre tra i Sottufficiali e la truppa, 6 Vaduti, 8 Feriti e nessun Disperso.
Nel 1916 il Reggimento ebbe  5 Ufficiali Caduti, 20 Feriti e nessun Disperso; tra i Sottufficiali e la truppa 197 Caduti, 946 Feriti e 46 Dispersi

18 Reggimento Vedere se inseririre



Molto ricco il quadro delle ricompense della Brigata del 1916. E’ citata nel Bollettino di Guerra n. 310 del 31 marzo 1916. Il testo del Bollettino recita:
“In valle di Daone il giorno 20, scontro di piccoli riparti sulle pendici settentrionali del Monte Melino. Il nemico, respinto e fugato, abbandonò armi e munizioni. In valle Sugana efficaci azioni della nostra artiglieria: nell’alto Cprdevole, contro baraccameti alla testa di Rio Selvazza; nell’alto Boite, contro truppe nemiche nei pressi di Som Pauses, a nord-ovest di Podestagno. Lungo la fronte dell’Isonzo, ieri, azioni intermittenti delle artigliere, ostacolate da dirotta pioggia.
Maggiori particolari intorno al successo delle nostre armi ad est di Selz, mettono in luce la bella azone della Brigata “Acqui”. Il giorno 27 con vigoroso sbalzo offensivo essa espugna in tratto di circa 150 metri di un esteso e fortemente munito trincieramento nemico. Rigettati i violenti contrattacchi dell’arvversario, le valorose truppe, risolute ad espugnare ad ogni costo l’intero trinceramento, vi riuscirono nel pemeriggio del 29, dopo tre giorni di lotta aspra e continua, facendo numerosi prigionieri e ricco bottino di armi” Generale Cadorna.

La Brigata riceve riconoscenze alle bandiere dei suoi Reggimenti per le operazioni sia dell’anno precedente che dell’aprile 1916  nell’area di Monfalcone.

 Alla Bandiera del 18° Reggimento fanteria la  Medaglia d’Argento al Valore Militare con la seguente motivazione
“Dando mirabile esempio di ardimento e salda disciplina, si mantenne fieramente e per alcun tempo da solo, sulle alture di Vermigliano (Basso Isonzo) faticosamente conquistate (19-23 luglio 1915) e contribuì validamente alla occupazione del valloncello sovrastante a Selz (27-29 marzo 1916)”

La Medaglia di Bronzo al Valor Militare viene concessa ai due Reggimenti i cicli di operazioni nel 1915 e nel 1916 con le seguent motivazioni:
alla Bandiera del 17° Reggimento fanteria:
“Per lo slancio, la tenacia ed il valore spiegati dal I battaglione del reggimento in aspre e sanguinose giornate di battaglia (Monte Sei Busi, 29 agosto-30 ottobre 1915; Valloncello di Selz 22-23 aprile 1916; Gallio 25 luglio 1916.”

alla Bandiera del 18° Reggimento fanteria:
Per l’alto spirito offensivo e la saldezza esemplare di cui diede prova il II Battaglioe del reggimento in aspre e gloriose giornate di battaglia (Vermignano 18 luglio 1915 e 21 ottobre 1915; Selz, 21 luglio 1915, 27 e 28 marzo 1916 e 22-23 aprile 1916; Monte Catz 26-27 giugno 1916”




Nel 1916 elementi della Brigata “Acqui” si distinsero per il loro Valore Militare. Il Comandante del 18° Reggimento fanteria per il suo comprtamento nelle operazioni del 25-26 giugno nella zona di gallio e di Monte Ctaz, sull’Altipiano di Asiago, ricevette il titolo di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia.

Nel Febbraio 1916 la Brigata ebbe la sua prima delle tre Medaglie d’Oro al Valore Militare concesse ai suoi componenti nel 1916. Una medaglia d’oro fu concessa al sottotenenteUgo Polonio, da Trieste, del 18° Reggimento fanteria, (Vermegliano, 21 ottobre).

La ricostruzione degli eventi è la seguente:
Nell'azione svolta dalla brigata Acqui il giorno 21, un'altra figura di eroe rifulge: il sottotenente di M. T. Polonio Ugo, da Trieste, appartenente alla 6a compagnia del 18° fanteria, (colonnello Cittadini).
 Arruolatosi volontariamente in giovanissima età, si era già segnalato in molteplici ardite azioni, e il 20 ottobre, alla testa di un valoroso manipolo, si era spinto fuori dalle nostre trincee di Vermegliano per posare tubi esplosivi sotto ai reticolati nemici, raggiungendoli pel primo e facendo egli stesso brillare due tubi.
Nel pomeriggio del 21, avuto l'ordine cli attaccare il tratto di trincea avversaria che ha di fronte, balza dall'appostamento, trascinando con l’esempio e con la parola i suoi, sotto un micidiale fuoco di mitragliatrici che falcia il plotone. Ferito al braccio destro, risponde ai soldati che l'avvisano della ferita: <
<< Addio, ragazzi: muoio contento per la Patria! >>
Addosso gli venne trovato una lettera diretta al padre e scritta due giorni prima, nella quale si legge:
«Due sono le mie fedi, i miei culti: la Patria e la Famiglia. Non ho mai amato una donna. Solo alla Patria io sacrificherò la mia vita se muoio, solo alla famiglia se vivo. Il mio amore di patria, è un amore puro, bello, sublime. L'Italia che io amo non ha niente di quelle piccinerie che appassionano gli altri. La mia Italia, l'Italia dei miei sogni mesti e nostalgici, è l'Ideale, è il Bello, il Grande, ciò che per gli altri è Dio. Se muoio, muoio nella piena coscienza del mio sacrificio: non sono affatto un incosciente, un esaltato, un ubbriaco di parole.  Muoio nella coscienza piena e serena di aver por­tato una briciola di lavoro ad un’opera da titani, lieto e si­curo di aver cancellato col mio sacrificio l’onta di una vita inoperosa, una vita da utopista, da sognatore, da ottimista stupido. Non voglio che mi si rimpianga.  Cercherò di far sì che voi siate orgogliosi di me.  Non temo la morte, la guardo in faccia, ed è bella; io non avevo mai provato una calma, una serenità simile a quella che ora provo, direi quasi che io viva già di una vita differente da quella degli altri.  L'anima mia, se n’ho, il mio pensiero, tutto l’io è proteso verso te, verso voi, verso la mia Trieste. Vi bacio, vi bacio, Addio! ».
E Trieste,  ricongiunta  alla  Patria,  addita  all'ammirazione  ed alla riconoscenza di tutti gl'Italiani la memoria di questo suo figlio giovinetto , il cui nome è degno  di  esser  posto  accanto a quelli gloriosi di Cesare Battisti, Damiano Chiesa, Fabio Filzi, Nazario Sauro, Francesco  Rismondo,  che  la  morte  affrontarono  impavidi per  il suo stesso amore,  per la sua stessa fede.                                                                                                                                        

L’albo delle medaglie d’oro si abbella del nome di Ugo Polonio, la cui motivazione è la seguente:
“Volontario irredento di Trieste, già distintosi per ripetute prove di cosciente ardimento preparavail 20 ottobre l’attacco alle trincee nemiche, facendo brillare, con alcuni dei suoi valorosi, tubi esplosivi nei reticolati. Col plotone, infiammato dal suo generoso entusiasmo, mosse all’assalto fra l’infuriare del fuorco avversario: ferito una prima volta, persisteva nella corsa e, al grido di “Savoia!” giungeva prima alla nota; quiv caduto per nuove mortali ferite, trovata la forza, spirando, di dirsi contento di morire per la Patria”

Tenendo presente anche il comportamento  all’inizio della guerra, fu decorato della massima decorazione al valor militare Ulderico De Cesaris.
Tenente, nato a Spoltore, in provincia di Teramo, appartenente al 18° Reggimento fanteria, fu premiato per le sue azioni a  di Ruda, il 6 giugno 1915, a Vermigliano 19-21 luglio 1915 e di Selz il 6- 22 aprile 1916. La sintesi della sua azione può essere cosi riassunta.

La Brigata “Acqui” (comandata dal maggior generale Sagramoso dall’inizio della Campagna al 1 luglio 1915 e quindi dal maggior generale Menarini, fino al gennaio 1916) durante l’intero periodo dell’estate-autunno 1915, era rimasta sempre in linea in quell’aspro e nudo settore carsico, che si estende tra il monte Sei Busi e le cave di Selz. Impadronitesi con fieri combattimenti delle alture liminari di Vermigliano e di Selz, furono lanciati ripetuti attacchi per la conquista del ciglio dell’altipiano di Doberdò, attacchi condotti sotto il fuoco austriaco dalle dominati posizioni; varie volte si riuscì a conquistare tratti di trincea, ma ogni volta i fanti della “Acqui” furono ricacciati dal fuco incrociato delle artiglierie e delle mitragliatrici. Per la tenacia ed il valore spiegati dai due reggimenti, il 17° ed il 18° Reggimento fanteria della “Acqui” furono concesse una medaglia d’argento ed una di bronzo alla bandiera del 18° Reggimento fanteria ed una di bronzo a quella del 17° reggimento.(vds. Sopra) Durante tutte le azioni cui prese parte la brigata “Acqui” si segnalò in particolar modo un giovane ufficiale del 18° Reggimento (colonnello Cittadini): il sottotenente Ulderico De Cesarsi. Primo a passare con ardite puntate di avanguardia il Torre e l’Isonzo; volontario più volte per la posa di tubi esplosivi presso reticolati; primo in molti combattimenti a lancarsi all’assalto ed a scalare la trincea nemica; sprezzante sempre del pericolo ed esempio a tutti di serenità e di forza.


Dopo la prima battaglia dell’Isonzo gli fu concessa una prima medaglia d’argento.[2] Nel marzo del 1916 la Brigata “Aqui” conquistava un forte trinceramento ad est di Selz (trincee a zeta) e non solo le manteneva contro successivi violenti contrattacchi avversari, ma negli ultimi giorni di aprile estendeva l’occupazione, strappando al nemico altri trinceramenti più a nord. Durante queste aspre giornate di battaglia il tenente De Cesaris dette nuove prove di ardimento e valore, tanto da guadagnare altre due medaglie di argento: la prima[3] dopo l’azione del marzo, per aver saputo infondere nelle proprie truppe slancio mirabile ed averle condotte tre volte all’assalto e la seconda[4] per aver conquistato una trincea nemica facendo prigionieri tutti i difensori e catturando anche una intera sezione di mitragliatrici; poi seppe difendere le posizioni conquistate a fronte di numerosi contrattacchi. Per i suoi comportamenti, tanto da essere additato a tutto il personale della Divisione,[5] gli conferita la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Di eccezionale calma di fronte al nemico, diede tali esempi di fulgido valore personale in ripetuti combattimenti, nell’ardimento nell’eseguire ricognizioni di iniziativa e fermezza nel condurre il prorpio reparto, da essere additato a tutta la Divisione, ufficiali e soldati (di cui tre reggimenti per la loro condottain quelle circostanze ebbero decrata la bandiera di medaglia d’argento al valor miltare) quale valoroso tra i valorosi Ruda 6 giugno 1915; Selz 6-22 aprile 1916.



[1] Per l’ordinamento, l’impiego e le operazioni relative al 1915 vds. Coltrinari M., Le Marche e la Prima Guerra Mondiale: il 1915. I primi sei mesi di guerra: dall’euforia interventista alla realtà della trincea, Roma, Edizione Nuova Cultura, Università la Sapienza, 2017., pag.29
[2]  Il testo della motivazione è su: www.istitutonastroazzurro.org/ consulta l’archivio digitale/ Ulderico/ De Cesarsii/ Esercito/Anno/Medaglia d’Argento.
[3] Il testo della motivazione è su www.istitutonastroazzurro.it/ consulta l’archivio digitale/ Ulderico/ De Cesarsi/ Esercito/Anno/Medaglia d’Argento.
[4] Il testo della motivazione è su: www.istitutonastroazzurro.org/ consulta l’archivio digitale/Ulderico /De Cesarsi/ Esercito/Anno/Medaglia d’Argento.
[5] In queste operazioni oltre al 18° Reggimento fanteria della Brigata “Acqui” ebbero la Medaglia d’Argento il 13° ed il 14° Reggimento fanteria della Brigata “Pinerolo” ( maggior generale Ravazza) tutti appartenenti alla 14a Divisione (tenente generale Sagramoso). Le motivazioni sono su: www.isitutonastroazzurro.org/%/13° Reggimento e su www.istitutonastroazzurro.org/%/14° Reggimento.