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L'UNUCI per l'Umbria

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



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Ricordare i nostri Caduti

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venerdì 31 gennaio 2020

l'8 settembre nell'Egeo. L'offensiva tedesca continua


LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso


Dopo Lero i tedeschi si rivolsero vero Leipsoi, (Lisso) dove fecero 40 prigionieri italiani poi altri 30 a Patmos (Patmo) mentre  trovarono abbandonata Furnoi (Furni) e sbarcarono a Ikara (Nicaria) dove disarmarono 240 soldati italiani



sabato 25 gennaio 2020

Cuozzo comunica il programma Febbraio 2020


UNIONE NAZIONALE UFFICIALI IN CONGEDO D’ITALIA
ENTE DI DIRITTO PRIVATO
SEZIONE DI SPOLETO
Via Anfiteatro, 19  Tel. e Fax  n. 0743.224227
e-mail  sez.spoleto@unuci.org  -  unucispoleto@libero.it




 PROGRAMMA  DELLE ATTIVITA’  E  DEGLI  EVENTI

FEBBRAIO  
2020





MARTEDI 4              Conferenza sulla Figura e la Vita di “CRISTINA DI SVEZIA(1626-1689),”,  a cura del Gen. IACOPI Massimo. Figia di Gustavo II, Cristina ha appena 6 anni quando diventa “Regina di Svezia, dei Goti e dei Wendi, granduchessa di Finlandia e duchessa d’Estonia. Educata fuori dai canoni convenzionali, ritenuta di sesso maschile,    rifiutò di perpetuare la sua dinastia, lei padrona di un potente regno, disgustata dal potere pur essendo appassionata di politica, da luterana convertita al cattolicesimo, colta ma capace delle peggiori grossolanità, era chiamata la “Pallade del Nord”.
Un personaggio stravagante e sconcertante, ma di grande rilievo, una amazzone barocca che ha intrigato e scandalizzato i contemporanei che ripetevano “In che tempi viviamo se le regine depongono il loro scettro e vogliono vivere da private cittadine, per sé stesse e le muse?”. Appassionata di politica, scienze e filosofia, Cristina infatti, preferì la Francia e l’Italia alla sua Svezia natale. In piena Controriforma il suo arrivo nella penisola italiana assunse i contorni di un trionfo, tanto che una piccola cittadina come Assisi si onoro’ di ospitarla nel palazzo Giacobetti e di ricordarla con una lapide. Il viaggio in Italia venne coronato con la fastosa entrata che le riservo’ papa Alessandro VII nella Città Eterna; il duca di Parma le mise a disposizione Palazzo Farnese, che divenne rapidamente il centro della vita mondana romana.
                                    L’invito che rivolgo a tutti per una larga e sentita  partecipazione, è   aperto anche a familiari ed amici. Sezione, ore 17,00.


DOMENICA 16         Pranzo conviviale Ristorante Hotel dei Duchi Spoleto, nell’atmosfera gioiosa    del Carnevale che vedrà coinvolta l’intera città nella prima sfilata dei carri, la cui partenza è prevista da Piazza della Libertà intorno alle 14,30. Per noi e familiari l’appuntamento al  Ristorante è alle 12,30 e l’ inizio pranzo alle ore 13,00.
                                    L’invito è aperto anche ad amici e conoscenti. Costo pro-capite € 30,00.
                                    E’ gradita la prenotazione entro mercoledi’ 15  con l’indicazione del numero dei partecipanti. In allegato il menù.
                            P.di C. Gen. B. Carmine Aulicino – Segretario  cell. 360 100 1428-


 DATE DA DEFINIRE: 1)  1^ Sperimentazione del Progetto di incontro e di confronto  sulla tematica dei                                       valori di ieri e di oggi, preceduto da un apposito filmato. Riserva del tema, del titolo                                  del film, del giorno e dell’ora.
            2)    Visita di cortesia al nuovo Comandante del Btg. Gran. “Cengio” di Spoleto, Ten. Col.                                 ISSMI  Gabriele GUIDI.

 Con il mio più caloroso invito a voler partecipare attivamente alla vita di Sezione, Vi saluto con la più viva cordialità e stima.

                                                                   f.to      IL PRESIDENTE DI SEZIONE
B.Gen.(ris.) ing. Antonio CUOZZO


Orario di apertura della Sezione

Martedì   10,00 -  12,00
Venerdì   18,00 -  20,00


MENU’ IN ALLEGATO

lunedì 20 gennaio 2020

L'8 settembre a Lero 2


LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso


I tedeschi impegnarono nel corso dei combattimenti circa 2700 uomini contro 7603 militari italiani e 4000-5000 britannici. Le truppe tedesche combatterono sino all’estremo delle loro capacità e che il successo fu appeso letteralmente ad un filo. Dato il rapporto di forze che era di 2 a 11, un ruolo rilevante lo giocò la Luftwaffe che riuscì a tenere in scacco la flotta britannica e ad avere il dominio assoluto del cielo della battaglia. Le perdite tedesche furono alte furono in termini di Caduti e feriti di 1109, ed altre fonti indicano 1183 uomini, vale a dire il 41% della forza impiegata.
I Britannici ebbero oltre 600 Caduti, e caddero prigionieri 200 Ufficiali e 3000 uomini di truppa , mentre gli Italiani, che i tedeschi chiamavano “truppe di Badoglio” ebbero 87 Caduti e 164 dispersi, mentre caddero prigionieri, tra cui Mascherpa 250 ufficiali e 5000 uomini di truppa.
Hitler tributò un vivo elogio a i “conquistatori di Lero” definito un caposaldo britannico nel Mediterraneo orientale. Churchill  fu folto amareggiato da questa perdita. Il Comandante del medo Oriente, gen. Wilson ebbe a scrivere
Lero è caduta dopo eroici combattimenti contro preponderanti attacchi aerei- E’ stata una azione intermedia tra il successo e la sconfitta. Ben poco sarebbe bastato a inclinare a bilancia a nostro favore, e a riportare un trionfo. Abbiamo invece patito un rovescio le cu conseguenze sono fin troppo evidenti.. Quando assumemmo il rischio in settembre lo facemmo con gli occhi bene aperti. E tutto sarebbe finito bene se avessimo potuto prendere Rodi..”
Eisenhower ricevette severe e durissime critiche, in quando aver perso il controllo del Mediterraneo Orientale non era cosa da poco.

venerdì 10 gennaio 2020

L'8 settembre a Lero 1


LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso






All’inizio di novembre i tedeschi furono costretti a rinviare ancora una volta l’attacco all’isola di Lero. Una decisione dovuta in un primo tempo alle notizie di rinforzi ricevuti dalla guarnigione italiana da parte inglese. Il 12 novembre l’operazione finalmente ebbe inizio. Alle 5,43 sbarcarono a Lero 500 uomini del Gruppo di combattimento Muller, mentre altri reparti sbarcati su altri punti della costa furono respinti e furono costretti a prendere terra soltanto il giorno dopo. Alle 13,27 sempre del 12 settembre i tedeschi effettuarono un lancio di paracadutisti della forza di un battaglione rinforzato[1] in un a zona ritenuta da tutti inidonea ad operazioni di aviolancio; infatti subirono al momento della presa a terra numerosissime perdite, ma ottennero il risultato di separare le forze britanniche da quelle italiane, ed in sede di considerazioni finali questa impresa temeraria al limite del suicidio fu determinate per il successo e della conquista dell’isola . Con ciò è dimostrato l’impegno e la determinazione tedesca a voler conquistare Lero.
Questa azione ebbe anche successo per il fatto che il comando inglese, malgrado il consiglio datogli dal comando italiano aveva preferito impiegare buona parte delle sue forze per integrare la difesa della costa anziché schierarle al centro di ogni settore pronta ad intervenire dove fosse occorso. Il possesso del settore centrale dell’isola a parte tedesca e la conseguente mancanza di riserve a nord permise ai paracadutisti tedeschi di infiltrai e raggiungere il monte Rachi. Questo fu l’unico successo tattico dei tedeschi che nel corso della prima giornata non riuscirono a raggiungere obiettivi più consistenti. . La notte del 13 settembre il comando inglese decise di contrattaccare tra le baie di Alinda e di Gurna e nella zona del monte Appetici per arrestare i paracadutisti nella regione del monte Rachi. Verso l’alba i tedeschi attaccarono il comando del I battaglione del 10° Reggimento fanteria a nord est del monte Maraviglia ma vennero respinti. L’episodio indusse il comando inglese a procrastinare la preordinata azione offensiva. .
Nella giornata del 13 la lotta si riaccese ovunque ed i tedeschi ebbero ragione delle difese del monte Appetici e del monte Clidi per cui si delineò una situazione preoccupante alla quale il comando inglese pensò di poter far fronte preparando per il mattino successivo un contrattacco con tutte le forze recuperabili mentre il comando italiano si preoccupò di chiedere a Samo, al generale Saldarelli, l’invio urgenti di almeno 800 uomini di rinforzo.
Il girono 14 mentre i tedeschi sferravano una nuova pesante azione aerea sull’isola, si svolse i progettato attacco inglese tendete alla eliminazione dei paracadutisti, ma ad essa venne sottratta un’aliquota delle forze preventivate per inviarla a sostegno delle truppe impegnate nella zona di monte Appetici. L’azione contro i paracadutisti si risolse in un insuccesso.. Nel pomeriggio i tedeschi effettuarono nuovi lanci di paracadutisti nel settore centrale, mentre le forze britanniche riconquistarono la batteria del monte Clidi e, sostenute dai marinai italiani contennero i tedeschi nella zona compresa fra la baia di Pulma e di Blefuti. Alla sera arrivarono da Samo 180 uomini in rinforzo ed in un tempo successivo ne giunsero altri 400
Un nuovo contrattacco inglese sferrato all’alba del 15 settembre non ebbe successo, mentre i tedeschi, padron dell’abitato di Lero e dei dintorni, riprese le azioni aeree di bombardamento, riuscirono a sbarcare altre truppe nel settore settentrionale, attaccarono il Castello e l’occuparono nonostante la strenua difesa del nucleo di marinai italiani poste alla sua difesa. Conquistarono poi le posizioni del monte Meraviglia ampliarono l’occupazione tra le baie di Alinda e di Giurna e riuscirono a congiungere le forze operanti in questo settore con quelle del settore settentrionale
La lotta proseguì anche il giorno 16 novembre a monte Meraviglia, a porta Vecchia e nella via di Portolago: non pochi furono i tentativi sia italiani che inglesi per contrastare l’azione tedesca.
L’ammiraglio Mascherpa rifiutò e respinse la proposta di resa avanzata dai tedeschi alle 12, 30 del 16 novembre e la difesa, sebbene ridotta ai minimi termini, ancora era in grado di reggere.
 Verso le 17,30, il comando inglese, visto che la pressione tedesca sul monte Meraviglia sede del comando britannico si era fatta serrata, decise di arrendersi e mandò al comando italiano l’ordine di sospendere il fuoco. Il generale inglese, accompagnato da ufficiali tedeschi che lo tenevano prigioniero si recò presso il comando dell’ammiraglio Mascherpa per comunicargli personalmente la sua decisione di non aver potuto più oltre la lotta e per ringraziarlo per il valoroso contributo e la fraterna collaborazione[2]degli italiani.
La sera del 16 novembre cadeva Lero, con gli italiani che si arresero per ultimi.


[1] Il numero di detta forza è dato da parte di Filippo Stefani in 400 unità, mentre Gerhard Schreiber indica in 600-800 uomini.
[2] Frasi scritti in corsivo nella ricostruzione, che abbiamo ripreso, fatta da Filippo Stefani, Cfr. Stefani F., cit, pag. 957 e segg.