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L'UNUCI per l'Umbria

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio; per ordini diretti risorgimento23@libero.it; per info:ricerca23@libero.it; per entrare in contatto con gli autori: massimo.coltrinari@libero.it



Ricordare i nostri Caduti

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Per acquistare il volume, cliccare sulla foto per il sito della Casa Editrice e seguire il percorso: Pubblica con noi-Collame scientifiche/ Collana Storia in laboratorio/ vai alla schede/ pag.1 e pag. 2

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venerdì 24 dicembre 2021

venerdì 10 dicembre 2021

Massimo Coltrinari Postfazione Volume 52° Reggimento Fanteria

 

 

Postfazione

 

Stampare un volume scritto ed edito negli anni trenta del secolo scorso, in un clima totalmente diverso da quello di oggi può sembrare una attività inutile e nostalgica. In realtà riportare alla luce e presentare ai Soci dell’UNUCI e a quanti hanno interesse a questi argomenti può essere utile per comprendere lo spirito e il senso di identità che sono una struttura portante della architettura della nostra Nazione.

 

Il Reggimento “Obbedisco” era una entità anche nel 1934 al di sopra di tutto e di tutti. Ho sentito mille volte racconti come quello dell’amico Montagano, che finirà in un campo di concentramento tedesco, in un KZ quelli peggiori di tutti per la sua avversione al fascismo ed al nazismo, essere orgoglioso di portare quella cravatta rossa segno di italianità in un panorama fosco e nero. Come quello offerto dal regime mussoliniano.

 

Richiamare alla attenzione quei momenti significa anche viverli e partecipare a quella operazione di conoscenza della memoria che è uno degli scopi statuari dell’UNUCI, Unione Nazionale Ufficiali di Complemento in Congedo. Non solo storia risorgimentale, in cui il 52° Reggimento affonda le sue radici di tradizione storica, ma anche storia del novecento, in cui la tradizione garibaldina ha avuto un suo sviluppo ed un suo rinnovarsi.

 

La partecipazione alla Prima Guerra Mondiale, di cui in questi mesi si sta celebrando la data anniversaria intesa come momento di unione, di identità e di partecipazione collettiva, è una tappa fondamentale di questa tradizione. Aver deciso di accorre nel 1914, in Francia, per combattere il tedesco, con la Legione Garibaldina nel solco dell’interventismo, è stato un segno eclatante per influire nella scelta da che parte l’Italia doveva stare. L’Italia del primo novecento era incapsulata nella Triplice Alleanza ed appariva sempre più evidente che questa alleanza poteva essere accettata come strumento di equilibrio europeo. Quando Germania ed Austria oltrepassarono questo limite e vogliono ricorrere, in una visione prettamente ottocentesca dell’uso della guerra, l’Italia è chiamata a scegliere.

 

Germania ed Austria sono convinte, nel 1914, di vincere la guerra, supponendo che la Gran Bretagna rimanga neutrale; e sono convinte di riuscire a sconfiggere la Francia, prima, la Russia, poi, fidandosi ciecamente nella forza dei loro eserciti. L’Austria è convinta di avere ragione della Serbia in poche settimane. Troppo convinte della loro superiorità pensano di non avere bisogno dell’Italia e volutamente la vogliono lasciare fuori per non dividere con lei le conquiste territoriali che sono date per scontate.

 

Qui finisce nella sostanza la Triplice Alleanza. L’Italia non deve partecipare alla costruzione del nuovo ordine europeo scaturito dalla guerra. La Triplice Alleanza aveva terminato il suo compito: fin quando è una alleanza per mantenere gli equilibri europei va bene; quando questi equilibri devono essere alterati a favore di Germania ed Austria, l’Italia è messa da parte.

 

Mascheravano Germania ed Austria questa loro scelta con le solite parole di propaganda: parlarono di “tradimento” dell’Italia con cui marcarono di tradimento il nostro Paese al momento della dichiarazione di neutralità.

 

Davanti a tutto questo, al fallimento della politica della Triplice, di cui il capofila era il Marchese di San Giuliano, ministro degli Esteri, non vi era che la strada dell’Interventismo, della partecipazione alla guerra per avere quei vantaggi territoriali che mettesse in sicurezza il confine orientale, con la acquisizione di Trieste, concludendo il processo unitario Italiano.

 

In questo contesto lo spirito garibaldino fu essenziale. . L’esempio  ed il significato storico del 52° Reggimento fanteria “Obbedisco”, è eclatante.

In questa chiave la ristampa del volume, il voler aver dato spazio a nomi e cognomi di chi fu partecipe e protagonista, che è forse il segmento più importante del volume, rappresenta un omaggio ed un dovuto ricordo a chi fecero, con il loro dovere, l’Italia, prima come Stato, poi come Nazione.

 

Massimo Coltrinari

martedì 30 novembre 2021

La figura del Capitano Pietro Zaninelli

 


Maria Luisa Suprani Querzoli

 

Il coraggio e la generosità: la figura del Capitano Pietro Zaninelli

 

 

Se vuoi trovar l’Arcangelo da fante travestito,

ricercalo a Manzano e troverai l’ardito![1]

 

Una  brevissima premessa di ordine personale: durante uno dei miei viaggi sul Montello, passando nei pressi della Casa Bianca, appresi dell’eroico gesto del Capitano Zaninelli[2], gesto lucido e generoso a fronte della prospettiva pressoché certa dell’imminente fine.

Il valore degli Aditi è proverbiale, così come le loro abilità, ma il coraggio del giovane Capitano è da ascriversi ad un’altra categoria, quella della mera generosità d’animo: l’unica sua foto ad oggi pervenuta  (dove lo sguardo è lasciato all’immaginazione dell’osservatore) può essere assunta a ritratto di un’integrità e di una saldezza alle quali l’esaltazione appare estranea.

Il Montello, di per sé, rimanda all’asprissima Battaglia del Solstizio[3], la stessa che assistette alla perdita della figura dell’Asso dei Cieli, Maggiore Francesco Baracca. Gli Arditi detennero il triste primato, in quel frangente, della percentuale più alta di Caduti[4].

Durante tale battaglia d’arresto, la riconquista delle posizioni perdute sul Montello e a Nervesa divenne un obiettivo ineludibile.

Del dispositivo d’attacco predisposto allo scopo faceva parte la 1ª Compagnia ‘Aosta’, comandata dal Capitano Zaninelli. Il pomeriggio del 15 giugno 1918 essa fu impegnata in quattro assalti sanguinosissimi contro la Casa Bianca (ora Casa Zaninelli), caposaldo – osservatorio di grande rilevanza, tanto da renderne necessaria la pressoché impossibile conquista. Fu durante l’ultimo di questi assalti che il Capitano perì. L’osservatorio riuscì a giungere in mano italiana solo durante la notte, grazie al concorso della Compagnia ‘Monte Piana’[5].

La narrazione del momento, densissimo, precedente l’attacco:

 

Poi, tra Maggiore [Freguglia] e Capitano [Zaninelli] un rapido colloquio: gli ultimi ordini e gli ultimi scambi di idee davanti al terreno della battaglia; gli sguardi fissi al di là della siepe di destra; cenni con le mani, entro l’ingombro del fogliame, a indicare possibili vie, a stabilire obbiettivi.

E quando il Maggiore s’era allontanato, aveva ancora detto:

“Attento, tra poco, al segnale di tromba!”.

Tra poco. Gli assalitori eran lì, in attesa, sulla piccola striscia umida della strada sterrata tra le siepi, scherzando da ragazzi in piena libertà.

[…]

Zaninelli, pochi metri a monte del brusio delle Fiamme nere s’era, dal Cappellano del Reparto, in cristiana umiltà, confessato. Ora rientrava sorridente e sereno in mezzo agli assalitori che lo idolatravano. Timore della morte? All’ufficiale del II plotone che gli chiede in quell’attimo un ulteriore schiarimento, egli risponde senza la minima titubanza:

“Non vi preoccupate: ci sarò io!”.

[…]

Eccolo: l’attacco!

La Compagnia esce all’assalto in perfetta formazione d’attacco. […] La Compagnia di Zaninelli s’è buttata fuori dalla strada […] aprendosi a forza il varco attraverso la siepe di destra.

“Avanti a plotoni affiancati”.

E dopo pochi passi:

“Di corsa”.

Il Capitano stesso intona il canto degli Arditi.[6]

 

Medaglia d’Argento al Valor Militare

Cadeva colpito a morte da mitragliatrice nemica

alla testa degli arditi della sua compagnia,

dopo averli per tre volte condotti all’assalto di munita posizione nemica

al canto dell’inno del battaglione.

 

Montello, 15 giugno 1918[7]

 

La leggenda vuole che, di fronte all’ordine fatale, il Giovane abbia risposto con uno dei celeberrimi motti degli Arditi, dove traspare lo sprezzo della vita stessa, di fronte alla salvezza della Patria.

Nel tempo, lo stesso motto è divenuto sinonimo del massimo disimpegno nonché, anche se le accezioni appaiono scarsamente convergenti, di una certa indulgenza verso alcune espressioni del Ventennio (a ben vedere, esse costituiscono un furto del patrimonio di Valore degli Arditi di cui ancora si attende la restituzione).

La memoria, se non adeguatamente alimentata, tende a falsare le prospettive.

Può  così anche capitare di imbattersi, in un mercatino di cimeli militari[8], in una delle numerose Medaglie al Valore dello stesso Zaninelli, ceduta facilmente grazie all’oblio che circonda tuttora, immeritatamente, la sua generosità d’animo.

 

 



[1] Strofa tratta da un celebre Stornello degli Arditi (L. Freguglia, XXVII Battaglione d’Assalto. Gli Eroi del Montello, Bassano del Grappa: Itinera Progetti, 2017, p. 11).

[2] Capitano Pietro Zaninelli (Lodi, 11 ottobre 1895 – Giavera del Montello, 15 giugno 1918).

[3] Periodo: 15 – 23 giugno 1918; luoghi: Passo del Tonale; Altopiano dei Sette Comuni; Monte Grappa; Fiume Piave (Seconda Battaglia del Piave).

[4] «Particolarmente tragico fu il bilancio delle perdite in occasione della Battaglia del Solstizio, per il quale il Comando Supremo comunicò le seguenti percentuali: Arditi 20%, Fanteria 16%; Bombardieri 7%, Artiglieria 6%, Bersaglieri 6%, Mitraglieri 5%, Genio 2%»(L. Freguglia, XXVII Battaglione d’Assalto. Gli Eroi del Montello, cit., p. 14).

[5] Cfr. ivi, p. 16.

[6] Ivi, pp. 74 – 75.

[7] Ivi, p. 23.

[8] La testimonianza, risalente al 2011 e tuttora in rete, è presente in un forum italiani dedicato al mondo militare dei più seguiti.

sabato 20 novembre 2021

Chiara Mastrantoniol La divulgazione del CESVAM

 

Il presente volume, “L’opera di Padre Giovanni Minozzi durante e dopo la Grande Guerra”, si colloca all’interno di un più ampio progetto che studia il tema La Prigionia nella Grande Guerra, realizzato grazie all’attività del CESVAM e presentato al Ministero della Difesa negli anni 2017 e 2018.

Presentiamo oggi il quinto volume, al quale seguiranno le altre pubblicazioni in occasione dei prossimi eventi organizzati dal Centro Studi CESVAM, Incontri con l’Autore: “La geografia dei campi di concentramento in Austria-Ungheria” e “Prigionia ed internamento”, rispettivamente volumi II e I della collana La Prigionia nella Grande Guerra.

La comunicazione della presentazione del volume è stata realizzata tramite due canali: in primo luogo, come segnalazione nel portale ufficiale del Centro Studi CESVAM, all’indirizzo www.cesvam.org. Qui, in Homepage, la notizia è riportata come “evento” e presenta le informazioni in merito all’incontro.

In secondo luogo, l’invito di partecipazione all’incontro è stato diffuso tramite newsletter a tutte le liste di contatti del Centro Studi CESVAM, allo scopo di informare i soci.

 

Questo si inserisce nella campagna di informazione e divulgazione che per tutto il 2021 una volta alla settimana ha inviato un messaggio utilizzando la Main List approntata. I messaggi riguardano la pubblicazione della Rivista Quaderni, che esce quattro volte all’anno in cui si inviano la I e la IV di Copertina, e la Nota al Sommario compilata dal Direttore o dal Collegio dei Redattori. Come noto la rivista si divide in due parti una parte storica ed una parte geografica, dedicata per lo più agli articoli che i frequentatori dei Master inviano sulla base della loro tesi di Laurea. Vien inviato anche INFOCESVAM che ha cadenza mensile, in cui in tre righe si da notizia di tutta l’attività del CESVAM, con una progressione numerica. Inoltre si inviano le presentazioni dei libri della Collana del Nastro Azzurro.

 La Main Listi ha vari comparti. Il primo quelle delle federazioni dell’Istituto del Nastro Azzurro. La preghiera ai destinatori che sono i Presidenti di Federazione di inoltrare quanto inviato a tutti i soci. LO scopo è quello di informare in modo diretto i Soci di quanto si produce e si realizza da parte del CESVAM. La seconda lista è composta da tutti i componenti del CESVAM , sono oltre un centinaio, come “resumee” delle attività che si vanno svolgendo di cui anche loro sono partecipi, così tutti sanno tutto.

I Frequentatori dei Master, affinchè abbiano contezza di quello che il CESVAM realizza, anche al fine di attivare o continuare le collaborazioni che sono in atto. Una lista generale di tutti coloro che a vario titolo sono venuti in contatto con il CESVAM. Tutte le presidenze delle Associazioni Combattentistiche e e d’Arma, oltre un centinaio per dare informazione di quanto il CESVAM realizza anche nel versante associativo, oltre che accademico-scientifico.

 Infine viene inviato a tutte le Redazioni delle Riviste che si ricevono all’Istituto del Nastro Azzurro – Emeroteca. Al momento sono 84 i titoli delle Riviste che compongono la emeroteca.

Da Ultimo un breve cenno, sempre nell’ambito della attività di informazione e divulgazione.

I Blog Geografici.

La necessita di aggiornane con costanza queste sinossi ha consigliato di collegare questa sinossi ai Blog Geografici attivati nel 2008 come complemento delle Lezioni che si tenevano e si tengono alla Cattedra di Geografia Politica ed Economica del Dipartimento di Scienze Politiche della Università La Sapienza.

Sono completamente staccati da  ogni materiale didattico indicato nelle lezioni, ma rappresentano un ulteriore offerta  di approfondimento

Basati esclusivamente sulla Carta, ovvero sulla rappresentazione iconografica, portano poche righe di commento come vuole l’esigenza dell’utilizzo dei post. Il nome del Docente è stato inserito in quanto il sistema Google non avrebbe accettato altre parole, che erano risultate troppo generiche; la parola Atlante sta a significare che il blog è un complemento dell’Atlante Geografico, strumento essenziale per la comprensione di fenomeni globali come il Terrorismo seguito dal continente di riferimento.

Il Blog base è stato denominato “geostrategico in quanto l’impostazione data fa riferimento, per il Presente insegnamento al Modulo 4, in cui si delinea la strategia del debole verso al forte. Questo è un blog appositamente dedicato.

 La cadenza dei post è decadale, anche se in caso di utilità ulteriore questa cadenza può essere accorciata. Nella Home Page, Pagina principale vengono esposti in media dai 10 ai 20 post; un fondo, per andare ai precedenti, cliccare sul pulsante “post più vecchi”. Dal 2008 ad oggi sono stati pubblicati oltre 400 post. Vi è materiale in abbondanza per approfondimenti e indicazioni, soprattutto per quanto la elaborazione della Tesi finale.

Esiste anche la casella “Commenti”. Chi vuole ulteriori chiarimenti basta utilizzare, per ogni singolo post, questa possibilità. Ogni Continente ha il suo blog. Invece per il continente americano che in questo insegnamento ha due lezioni, il Blog è unico.

Sono già stati indicati nelle lezioni precedenti seguenti blog che danno un quadro generale delle indicazioni preposte, ovvero formano un Atlante Iconografico mirato, offerta ulteriore all’insegnamento preposto.

 

 

www.coltrinariatlanteamerica.blogspot.com

www.coltrinariatlanteafrica.blogspot.com

www.coltrinariatlantemediooriente.blogspot.com

www.coltrinariatlanteasia.blogspot.com

www.coltrinariatlanteeuropa.blogspot.com

www.coltrinariatlanteitalia.blogspot.com

www.coltrinariatlantegeostrategico.blogspot.com

www.coltrinariatlanteterrepolari.blogspot.com

www.coltrinariatlanteoceania.blogspot.com

Per un coordinamento generale il blog di riferimento è:

www.studentiecultori.blogspot.com

 

Questo il quadro generale di quanto il CESVAM ha in atto in merito alla diffusione e promozione delle sue attività. Sarebbe interessante svolgere uno studio sul ritorno di queste attività, ma l’argomento non è di primaria importanza essendo lo scopo di questa diffusione quello di comunica quello che fa l’Istituto del Nastro Azzurro.

 

mercoledì 10 novembre 2021

ROBERTO OLEVANO gli italiani nelle armate napoleoniche

 


I SOLDATI DEL PRIMO TRICOLORE

 

Le forze armate rappresentano sempre lo specchio della nazione, le loro vittorie o sconfitte, denotano, più di ogni altro evento, la potenza di uno Stato e si riflettono sul morale del suo popolo e su quel complesso di vincoli e di sentimenti che lo legano ad esso e che vengono chiamati in un’unica espressione, coscienza nazionale. Laddove lo Stato non esiste o è ancora in una forma embrionale le vicende delle forze armate contribuiscono a generare questa coscienza. Non vi è Paese al mondo in cui l’identità nazionale non si sia sviluppata a seguito di vicende militari. La mente va agli ex dominions britannici: solo dopo che andarono a combattere e a morire nella Prima guerra mondiale, negli australiani, nei neozelandesi, nei canadesi, si formò quella coscienza nazionale che li fece uscire dalla loro caratteristica di dominions per diventare uno Stato.

 

Nell’Italia della fine del XVIII, solo una violenta spinta dall’esterno poteva mettere in movimento le acque stagnanti e tale spinta fu data dagli eserciti della Rivoluzione francese. È qui, dunque, proprio negli anni dal 1796 al 1802 ed oltre che si accende il crogiolo ove arderanno e si combatteranno le forze che avrebbero condotto alla formazione dello Stato italiano. Fu nell’Italia del Nord che i più importanti gruppi giacobini si schierarono a fianco della Francia rivoluzionaria. Con questo non si vuole ignorare o trascurare l’enorme rilievo ideale dei giacobini meridionali, ma il gruppo di questi ultimi fu limitato ed elitario. A causa dell’assenza di vaste classi medie moderne, fu solo l’élite intellettuale aristocratica a costituire la forza motrice del giacobinismo meridionale. Nel Nord invece, il giacobinismo ebbe un seguito più cospicuo e l’adesione militare ebbe, in vista della futura nascita del moderno Stato nazionale italiano, un’importanza immensa. Creò l’embrione di un esercito nazionale, svincolato dalla tradizione feudale aristocratico-mercenaria del Settecento; dette a questo esercito un ideale, una speranza nel futuro e sopra ogni altra cosa una bandiera nazionale. Il nome di Repubblica Italiana, poi Regno d’Italia, offrì all’attenzione dell’Europa la prima compagine statale così chiamata. Le imprese militari delle nuove forze armate italiane furono più che degne e spesso gloriose. Si formò in esse un gruppo moderno di ufficiali italiani che avrebbero fornito non pochi quadri alla prima fase del futuro processo nazionale. La costruzione dell’esercito in Italia costituisce un momento centrale nella formazione dell’Italia contemporanea, la formazione di un esercito nazionale è un avvenimento che travalica la storia militare per investire le vicende della società e del costume.

 

L’idea nazionale non poteva concretamente attuarsi e portare alla formazione di uno stato nazionale moderno se non attraverso la lotta armata. È evidente che in Italia il processo di formazione del moderno stato nazionale non è stato un fenomeno indipendente, ma ha finito per inquadrarsi entro le contese che sconvolgevano l’Europa. L’invasione francese dell’Italia avvenne mentre le terribili guerre della Prima e della Seconda Coalizione infuriavano dalle acque dell’Atlantico a quelle del Mediterraneo, dall’Europa Occidentale al Danubio e l’Italia, per la sua importanza strategica, non poteva non essere coinvolta nell’infernale ingranaggio della guerra. Se le forze giacobine furono sollecitate, armate e organizzate dai francesi, gli aiuti militari dei Paesi ostili alla Francia non mancarono di sostenere la lotta armata dell’opposta parte. È altrettanto chiaro che, nonostante Napoleone si vantò sempre di aver risvegliato lo spirito guerriero degli italiani addormentato da secoli, non era sua intenzione avviare un’emancipazione della penisola ed un suo affrancamento dalla tutela francese, ma fu solo il desiderio di incrementare con un numero sempre maggiore di uomini le proprie schiere che lo spinse ad introdurre la leva in Italia. D’altra parte, il Direttorio non l’aveva mandato, né Bonaparte era venuto in Italia per democratizzarla, ma unicamente per appropriarsi delle sue risorse belliche e per imporre la propria pace all’Austria. Inventare, favorire oppure stroncare la democratizzazione italiana fu, dunque, sia per il Direttorio che per Bonaparte, strettamente funzionale agli adattamenti del piano strategico. Diverso il discorso per Gioacchino Murat, il quale, benché all’inizio avesse avversato l’autonomia degli italiani, una volta diventato re di Napoli, riuscì a svincolarsi dalla soffocante potestà del cognato, avviando un processo di vera indipendenza che coincide con l’avvio del processo risorgimentale e che ci fa considerare quella di Tolentino, l’ultima battaglia napoleonica e la prima del Risorgimento.

 

Come i bolscevichi nell’ex Unione Sovietica, anche i Repubblicani francesi erano attivi nell’esportare la rivoluzione. Momento essenziale nel processo rivoluzionario fu l’introduzione di quei governi provvisori che con la loro attività predeterminarono le condizioni per la democratizzazione degli antichi Stati e la formazione delle nuove costituzioni. Le municipalità provvisorie concordarono sulla necessità di creare una Guardia Nazionale a tutela delle libertà repubblicane. Questa esigenza fu assecondata da Bonaparte, per il quale era indispensabile garantire l’ordine pubblico e la sicurezza delle retrovie alle sue truppe impegnate contro le armate austriache.

Il 19 agosto venne istituita la Guardia Nazionale e la Legione Lombarda che dovevano assicurare l’ordine interno e la difesa esterna dei territori della Repubblica Transpadana, entità non ufficialmente riconosciuta, ma costituita dai territori assoggettati al provvisorio governo Repubblicano dopo la prima campagna d’Italia e riuniva la Lombardia austriaca con Bergamo e Brescia. Il 24 settembre Bonaparte ordinò di costituire a Milano, Ferrara e Bologna 3 battaglioni di 600 guastatori e zappatori da impiegare nei lavori d’assedio a Mantova e di riattamento delle piazzeforti lombarde. Lo scopo era modesto: disporre di manodopera militarizzata, e dunque mobile, per supplire alla mancanza o insufficienza della manodopera locale.

 

Il 4 ottobre un reparto della civica reggiana di guardia al castello di Montechiarugolo catturò un reparto di 150 austriaci in ricognizione da Mantova. L’episodio, enfatizzato come “primo fatto d’armi della libertà italiana”, dette modo a Giuseppe Lahoz, divenuto in seguito aiutante di campo di Bonaparte, di promuovere una petizione, sottoscritta da numerosi patrioti, per formare una legione lombarda. Il 6 ottobre l’Amministrazione trasmise la petizione a Bonaparte, il quale si mostrò a teatro assieme agli “eroi” di Montechiarugolo.

 

L’8 ottobre Bonaparte autorizzò la creazione della legione lombarda e il 9 ordinò di convocare a Modena i rappresentanti delle 4 città Cispadane per costituire una “Legione Italiana” che prevedeva un organico di 3.471 uomini inclusi 159 ufficiali. La forza era suddivisa in 7 coorti – sei provinciali (3 milanesi, 1 cremonese, 1 lodigiana/pavese, 1 comasca) e una di patrioti italiani – su 5 compagnie (1 granatieri, 3 fucilieri e 1 cacciatori) di 100 uomini; 1 Divisione di artiglieria di 62 uomini con 4 pezzi e 1 corpo di cacciatori a cavallo di 120 uomini. Il 6 novembre, a Milano in Piazza Duomo, con cerimonia solenne, Bonaparte consegnò la bandiera di guerra alla 1a Coorte milanese, l’unica con quadri completi. Era il primo tricolore che sventolava in testa ad un reparto militare italiano che il 7 marciò al fronte di Verona. Il riconoscimento di una legione, istituita e pagata dall’Amministrazione generale, implicava dunque anche il riconoscimento di fatto della sovranità lombarda e il suo impiego al di fuori del territorio lombardo, addirittura sul fronte franco-austriaco, configurava di fatto uno stato di cobelligeranza. I giacobini lombardi cercarono di trarre il massimo profitto politico dal questo ambiguo statuto giuridico e il 14 novembre proclamarono l’indipendenza e la sovranità del popolo lombardo. L’iniziativa fu subito stroncata ma il giorno successivo, durante la battaglia d’Arcole (15 e 16 novembre), “vari e coraggiosi della legione lombarda furono al fuoco, benché non avessero avuto ordine di marciare, e riportarono gloriose ferite”, fu con queste parole che il generale Berthier lodò nel bollettino il comportamento della legione Lombarda e il valore mostrato sul campo di battaglia conduceva faticosamente al progredire dell’agognata indipendenza e autodeterminazione altrimenti preclusa ed avversata sul piano diplomatico.

 

L’impatto della coscrizione e della leva, esperienze del tutto nuove nel nostro Paese, fu traumatico, perché i ceti popolari si opposero in tutti i modi possibili allo sradicamento dei giovani coscritti dalle loro case. Le manifestazioni più significative di questa opposizione furono la renitenza e la diserzione, fenomeni che assunsero un carattere di massa, alimentando un brigantaggio fattosi presto endemico. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, le armate italiane divennero una realtà. Nei loro ranghi tra il 1797 e il 1815 passarono più di 250.000 uomini, la metà dei quali caddero in battaglia o morirono per cause connesse alla guerra. Dunque, nella guerra, fu forgiato l’embrione della futura nazione italiana. Per valutare l’importanza del ruolo che la tradizione militare italiana del periodo napoleonico ebbe nel movimento risorgimentale, basterebbe ricordare la famosa offerta delle aquile della disciolta Guardia Reale Italiana che, durante la guerra d’indipendenza del 1848, fu fatta al re Carlo Alberto (in gioventù sottotenente dei dragoni nell’esercito napoleonico) dall’anziano generale Teodoro Lechi, che quelle aquile custodiva dal 1814, salvandole dalla consegna al nemico. Gli anni vissuti nell’esercito, prima cisalpino e poi italiano, ebbero nel processo di realizzazione della coscienza nazionale e del sentimento patriottico risorgimentale, un’importanza e un valore enormi. Le vicende trascorse nelle armate napoleoniche operarono una trasformazione profonda in quelle decine di migliaia di combattenti sotto la bandiera tricolore. Per uomini sbalzati in terre lontane e straniere quel vessillo diventò un punto di raccordo ed essi iniziarono ad abbattere le barriere linguistiche, a superare i limiti posti dal municipalismo e a riconoscersi in una superiore unità nazionale.

Ma c’è ancora un episodio in cui si rileva l’importanza delle vicende militare nella nascita della nostra nazione ed è proprio nell’atto conclusivo della fantastica avventura degli italiani nelle armate napoleoniche. All’indomani della sconfitta a Tolentino, Murat abbondonò il regno e salpò per la Francia. Il 22 maggio le truppe borboniche rientravano a Napoli e Ferdinando IV tornò a sedere sul trono, mentre le città del Meridione aprivano le porte agli austriaci e ai borbonici. Non così Gaeta: il suo comandante, maresciallo Alessandro Begani si rifiutò di arrendersi se non dietro espresso ordine di re Gioacchino e con soli 1.300 uomini si preparò all’assedio di inglesi, austriaci, toscani, pontifici, insorti borbonici e regolari del re Ferdinando, resistendo fino al 5 agosto. Napoleone era stato battuto a Waterloo due mesi prima e ormai era diretto all’esilio di Sant’Elena, Luigi XVIII era tornato a Parigi, ovunque le bandiere napoleoniche erano state ammainate, solo quella murattiana di Gaeta sventolava ancora per merito di pochi valorosi italiani. Si potrebbe obiettare che erano italiani anche molti degli assedianti, ma questi stavano restaurando un mondo ormai finito. Quelli che a Gaeta resistevano senza speranza, invece, camminavano con la Storia. 

 

lunedì 1 novembre 2021

INFOCESVAM NOVEMBRE 2021

 


INFOCESVAM

BOLLETINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO VIII, 11, N. 11, 1 Novembre 2021

VIII/11/450- La decodificazione di questi numeri è la seguente VIII anno di edizione, 11 il numero progressivo di Infocesvam, 450 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

VIII/11/451 Si è tenuto il 22-23 ottobre 2021 ad Arezzo il XXXI Congresso Nazionale dell’Istituto del mastro Azzurro. Sono state rinnovate le Cariche Sociali. Il Presidente uscente Gen Carlo Maria Magnani è stato rieletto. Il Consiglio Nazionale sarà composto dalla lista presentata dal presidente.

VIII/11/452 Il 16 ottobre 2021 si è tenuto a Roma il Congresso dedicato al Milite Ignoto presso la Sede Nazionale. Sono Intervenuti in presenza o a distanza 26 Relatori. Gli atti saranno pubblicati nel 2022 nella Rivista Quaderni

VIII/11/453 Il Direttore del CESVAM ha tenuto ad Ascoli Piceno, su Invito dell’Ufficio Regionale delle Marche, una conferenza agli studenti delle scuole della Provincia, sia in presenza che da remoto, sul significato della ricorrenza del Milite Ignoto

VIII/11/454 Prefettura di Arezzo 23 Ottobre 2021. In occasione del XXXI Congresso Nazionale il Direttore del CESVAM ha tenuto alla presenza del Prefetto di Arezzo e di altre autorità militari e Civili un intervento dedicato alla ricorrenza del centenario della traslazione del Milite Ignoto.

VIII/11/455 Il Direttore del CESVAM ha presentato al XXXI Congresso dell’Istituto una relazione dettagliata sulla attività del CESVAM dal 209 ad oggi. Sulla base dell’INFOCESVAM n.9 del 2021 pubblicato il 1 settembre 2021

VIII/11/456 La Campagna di divulgazione ed informazione, che iniziata il 1 agosto è in pieno svolgimento. Nel mese di ottobre sono stati organizzati tre invii; dedicati alla Rivista QUADERNI N. 2 DEL 2021, N SPECIALE DEDICATO ALLE Scuole, Volume dedicato alla Prigionia

VIII/11/457 Il Direttore del CESVAM ha tenuto ad Ancona, su Invito dell’Ufficio Regionale delle Marche, una conferenza agli studenti delle scuole della Provincia, sia in presenza che da remoto, sul significato della ricorrenza del Milite Ignoto

VIII/11/458 Il CEESVAM ha inviato al Presidente Nazionale la relazione relativa ai progetti del 2020 e lo stato dello sviluppo, per il successivo inoltro al Ministero della Difesa

VIII/11/459 Università degli Studi UNICUSANO Telematica Roma. E’ in pieno svolgimento la I Edizione del master di 1° Livello in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Alla data odierna sono stati completati i Moduli 1, 4, 5, 11, 8, 9, 10.

VIII/11/460 VIII/10/438 E’ stato predisposto il manoscritto n. 4 del Volume III “Vicende dei Militari Italiani in Russia, nell’ambito del Progetto 2020 dedicato alla Campagna di Russia

VIII/11/461 La Rivista QUADERNI, in edizione a colori per le Scuole di ogni ordine e grado in base alla iniziativa Storia in Laboratorio/Milite Ignoto, stampata in 3000 Copie è stata distribuita alle scuole che ne hanno fatto richiesta nel numero delle copie desiderate. Si attende per la fine di questo mese i resoconti degli studenti coinvolti

VIII/11/462 Il Direttore del CESVAM in data 19 ottobre 2021 ha presenziato a Padova alla consegna del Diploma Araldico al Comandante delle Forze Operativa Nord nell’ambito di una cerimonia tenutesi presso la Caserma MOVM O. Salomone.

VIII/11/463 Save The Date. Il 19 novembre 2021 presso la Sala Maggiore della Presidenza dell’Istituto del Nastro Azzurro sarà illustrato il Volume V della Serie della Prigionia della Grande Guerra dedicato a Padre Minozzi. Ne Parleranno oltre al Direttore del CESVAM, l’Ammiraglio Cesare Cicca e Chiara Mastrantonio.

VIII/11/464 VIII/10/434 Il Blog www.valoremilitare.blogspot.com per il mese di ottobre2021 ha avuto un numero di accessi mensile pari a 1866 accessi, con un totale di accessi dalla sua apertura di 87660 unità,  

VIII/11/465 Note sulla situazione in Italia sono presenti in www.atlanteitalia.blogspot.com, collegato agli altri blog geografi, parte integrante dell’offerta formativa esterna del Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale, edizione II (www.unicusano.ut/master)

VIII/11/466 L’Emeroteca del CESVAM ha acquisto altre tre titoli di Riviste. In particolare due dedicate ai Corpi Speciali dell Forze Armate Italiane e delle Forze Armate Europee.

VIII/11/467 Sono stati pubblicati sul Sito del Nastro Azzurro/CESVAM e sulla Piattaforma www.cesvam.org gli Indici del mese di ottobre della Rivista QUADERNI ON LINE

VIII/11/468. Ha segnato il passo la edizione dei CESVAM Papers. Al momento sono disponibili dei 12 programmati e pianificati solo due numero uno dedicato alla Prigionia nella URSS ed al Ruolo strategico delle Ferrovie nelle due guerre mondiali

VIII/11/469  Il blog www.atlantegeostrategico.blogspot.com dal mese di novembre avrà una gravitazione ulteriore, ed i blog collegati, ulteriore verso argomenti a sostegno delle tematiche del Master Terrorismo ed antiterrorismo internazionale

VIII/11/471. Il sito dell’istituto, www.istitutodelnastroazzurro.blogspot,com, nei suoi banner è aggiornato alla data del 30 ottobre, mentre è stato predisposto il palinsesto fino alla data del 30 novembre 2021. Il comparto CESVAM è aggiornato alla data del 30 ottobre, con la cadenza di pubblicazione ogni tre giorni, ed il palinsesto è stato predisposto fino alla data del 30 novembre 2021.

VIII/11/472  La Biblioteca di Ateneo della Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma ha ricevuto in dono dal CESVAM i volumi editi della Collana I Libri del Nastro Azzurro.

VIII/11/473 I risultati alla data odierna di riscontro della Campagna di Informazione e Divulgazione sulla base delle risposte ricevute sono estremamente deludenti. La campagna prosegue nella convinzione che le tematiche proposte esulano dagli interessi immediati e dal livello di approccio culturale dei riceventi ma in ogni caso è una testimonianza delle attività del CESVAM

VIII/11/474 E’ stata coniata dall’Istituto del Nastro Azzurro una medaglia, nel solco della tradizione dell’Istituto dedicata al Centenario del Milite Ignoto

VIII/10/475 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 novembre 2021. I precedenti numero di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM

 

mercoledì 20 ottobre 2021

Rivista QUADERNI n. 2 del 2021 Aprile - Giugno 2021

 



Nota redazionale

Come noto, questa rivista, espressione del sostegno ai master di primo livello attivati, per l’area forze armate, presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma, sui temi di storia militare e politica militare, è articolata, conseguentemente, su due versanti, il primo dedicato alla storia ed il secondo dedicato alla geografia, e, per estensione alla geografia politica economica e quindi alla geopolitica.

 

Questo numero, per la parte di storia, ospita contributi relativi alla data centenaria della traslazione del Milite Ignoto, sulla scia dei contributi pubblicati nei numeri precedenti. Da sottolineare la pubblicazione integrale del Calendario Azzurro del 2021 dedicato al Milite Ignoto, sintesi felice ed eccellente predisposta da Antonio Daniele. Seguono gli articoli di tre laureati al Master di Storia Militare, uno, di Augusto Angelini (epoca napoleonica) sulla ricostruzione della battaglia di Salamanca, l’altro di Sotorios E. Drokalos (seconda guerra mondiale) che ci dà la versione greca della nostra aggressione al suo paese nel 1940. Infine il terzo contributo di Romano Olevano dedicato ad un tema, il soldati del primo tricolore che la copertina del numero passato aveva preannunciato come tema di trattazione.

 

Per la parte geografica l’articolo Valentina Trogu che tratta del rapporto tra la sociologia e scienze strategiche, è rinviato al numero 4 del 2021 per ragioni di spazio, mentre in geopolitica delle prossime sfide si tratta dell’impatto del Governo Draghi nei rapporti internazionali dell’Italia. In Scenari una breve scheda della influenza che ancora oggi hanno i principi e dogmi dell’Impero romano e della sua eredità.

 

Nelle rubriche, quelle relative al CESVAM si riportano alcune peculiari attività del Centro, con la pubblicazione dei Bandi relativi alle due nuove iniziative, ovvero l’attivazione del Master dedicato al Terrorismo e all’Antiterrorismo Internazionale, e al Corso di Aggiornamento e Specializzazione sempre sullo stesso argomento riservato anche ai diplomati, mentre gli Indici della rivista QUADERNI ON LINE si riferiscono al I trimestre del 2021 Ulteriori notizie sulla attività del CESVA sono possibili trovarle sulla home page della piattaforma www.cesvam.org alla rubrica “Eventi” ed alla rubrica “Notizia CESVAM”, La rubrica di chiusura riporta la iconografia della Brigata “Caltanisetta”, della prima guerra mondiale, come tradizione di questa rivista.

Da ultimo, l’editoriale del Presidente Nazionale ed il Post editoriale del Direttore del Periodico anche per questo numero sono intonati al tema della celebrazione del Milite Ignoto, nel solco delle scelte sopra dette, e dei contenuti evidenziati nella pubblicazione consorella.

(massimo coltrinari)

Il prossimo numero 3 del 2021, 20° della Serie, sarà dedicato, come continuazione del n. 3 del 2019, 16° della Serie, al CESVAM Report. Settembre 2019- Agosto 2021 ove si illustreranno le attività e le realizzazioni dell’ultimo biennio.  (massimo Coltrinari)

 

In I di Copertina: Il Milite Ignoto Cerimonia del 4 Novembre 1921 all’Altare della Patria.

 



domenica 10 ottobre 2021

Anzio; lineamenti concettuali

 

Nella sua concezione operativa lo sbarco di Anzio, con la diretta minaccia sulle retrovie tedesche, avrebbe dovuto risolvere il problema di infrangere la linea difensiva tedesca Sangro-Garigliano, evitando un attacco frontale, quasi sicuramente destinato all'insuccesso.La sua importanza deriva pertanto dal fatto che, se avesse avuto esito favorevole, lo sbarco poteva essere decisivo per lo sviluppo ulteriore delle operazioni alleate verso l'Italia settentrionale, modificando profondamente la situazione che si era determinata in campo alleato dopo il fallimento dell'offensiva della fine del 1943.

Nella scelta della zona di sbarco si fusero armonicamente le necessità politiche e quelle militari. All'abile determinazione dell'obiettivo politico si congiunse la sapiente scelta della zona di sbarco nelle sue immediate vicinanze, e, ad una distanza dalla fronte che rendesse difficile al Comando tedesco di effettuare una manovra per linee interne; inoltre, il retroterra fu scelto in modo da consentire il favorevole sviluppo successivo delle operazioni dopo lo sbarco.

In complesso si può dire che nella concezione delle operazioni di sbarco furono valutati obiettivamente i molteplici fattori in gioco determinando una soluzione brillante che fa onore agli Stati Maggiori alleati.

Nell'esame particolare, questa concezione richiama la nostra attenzione sulla sempre più profonda interferenza della politica nelle operazioni militari: accogliendo la possibilità di esecuzione dell'operazione proposta, concedendo i mezzi previsti necessari, concorrendo a precisarne gli obiettivi, qualche volta, interferendo nella stessa composizione delle forze operanti. Tutto ciò a differenza del passato, quando la determinazione di tutti questi fattori era di esclusiva competenza del Comandante superiore del teatro di operazioni e il potere politico limitava il suo intervento nel campo logistico, concedendo o meno i mezzi richiesti.

Vero è che i Capi politici alleati, nell'apprezzare e dar corso all'operazione progettata dai Capi militari, prima di decidere, si consultavano con i loro consiglieri militari, ciò che richiama alla mente l'analogo procedimento dei Consigli Aulici del passato, specie nel secolo XVII e XVIII, nella condotta delle operazioni, per quanto la rapidità di collegamento tra Capi politici e militari oggi attenui difetti attributi a tali consigli.

E' comunque importante che, per il futuro, gli uomini politici scelgano accuratamente i loro consiglieri, in modo che sia per loro facile tradurre le necessità politiche in termini militari, come fecero i Capi politici alleati, non solo nella operazione di Anzio, ma in tutte le operazioni da loro intraprese durante la seconda guerra mondiale.

Nel caso dell'operazione di Anzio riteniamo che l'intervento diretto dei Capi politici alleati sia stato razionale per la funzione politica-strategica particolare che essa aveva. Se dal lato militare si trattava infatti di spezzare la difesa tedesca, aggirando l'ala destra dello schieramento avversario, in modo da impedirgli di ripiegare verso nord, dal lato politico l'operazione si inquadrava in un campo ben più ampio, poiché si trattava di impadronirsi di Roma, la cui conquista avrebbe avuto enormi ripercussioni nell'opinione pubblica mondiale per la sua duplice funzione di capitale d'Italia e di centro della Cristianità.

Questo intervento razionale, per la decisione dell'operazione nel grande quadro dell'azione politico-strategica da parte degli uomini politici, risultò però  menomato gravemente dall'ulteriore intervento nei particolari esecutivi dell'operazione.

Risultò infatti che dopo la conferenza di Tunisi, in cui si decise dell'operazione “Shingle”, fu tenuta un'altra conferenza in Marrakech nel Marocco, il 7- 8 gennaio 1944. A tale conferenza, voluta da Churchill, partecipò da parte americana solo il capo di S.M. Eisenhower, mentre da parte inglese intervennero i generali Wilson ed Alexander e l'amm. Cunningham. Non furono pertanto invitati né il gen. Clark, che doveva essere l'organizzatore dell'operazione, né il gen. Lucas comandante del corpo di spedizione, né l'amm. Lowry, comandante della VII forza anfibia prevista per lo sbarco. Questi alti comandanti responsabili dell'operazione furono solo autorizzati a farsi rappresentare da qualche ufficiale di S.M. Fu così che il gen. Lucas fece intervenire due ufficiali del suo comando (ufficio servizi), i quali cercarono di far posporre il giorno D dal 20 al 25, al fine di effettuare serie prove di sbarco, ma ottennero solo uno spostamento dal 20 al 22. La loro proposta poi di precaricare gli automezzi a Napoli, per affettare più rapidamente lo scarico, fu completamente scartata da Churchill e da Cunningham, anzi fu proibito questo procedimento. Gli ufficiali inviati dall'ammiraglio Lowryi riuscirono tuttavia ad avere a disposizione i mezzi di sbarco per 12 giorni anziché per 7. Trattando questioni di capitale importanza con i soli rappresentanti, alla fine della conferenza fu così possibile a Churchill di riferire a Roosvelt che sulla questione di Anzio era stato raggiunto un completo accordo, mentre in realtà il Primo ministro britannico aveva imposto la sua volontà a generali e ammiragli contro il loro migliore giudizio[1]. E fu così che il generale Lucas parti per Anzio profondamente scoraggiato poiché non vedeva come, con due divisioni, e gli avrebbe potuto contenere e vincere le quattro divisioni tedesche che gli venivano segnalate in prossimità della zona di sbarco.... [2]





[1]V. MORRISON SAMUEL ELIOT, Op. cit. - pag 328

[2]Si dice che il gen. Patton sia andato a trovare il gen. Lucas prima della partenza e che visto il suo abbattimento abbia cercato di incoraggiarlo dicendogli che non era poi detto che avrebbe lasciato la pelle nell'operaione, ma che avrebbe potuto essere solo gravemente ferito e gli consigliò di leggere la Bibbia!

sabato 2 ottobre 2021

INFOCESVAM - Bollettino Notizie del centro Studi sul Valore Militare Anno VIII, 10, N. 10, 1 Ottobre 2021

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

Direttore: Massimo Coltrinari

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ANNO VIII, 10, N. 10, 1 Ottobre 2021

VIII/10/426 - La decodificazione di questi numeri è la seguente VIII anno di edizione, 10 il numero progressivo di Infocesvam, 426 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

VIII/10/427. Contributo del CESVAM al Bilancio dell’Istituto. Come noto nel 2020 e nel 2021 il CESVAM ha contribuito alle entrate  dell’Istituto con la somma di oltre 14.000.Euro. Si prevede che nel semestre accademico in corso il contributo proveniente dalla patnerschip con la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma  possa attestarsi su altri 10.000, facendo salire il totale complessivo a circa 24.000. La cifra è solo una stima.

VIII/10/428. Supplemento I. A questo numero del supplemento è allegato il dossier della Presidente del Consiglio dei Ministri edito dal Sistema di Informazioni per la sicurezza della Repubblica, Palazzo Dante, Roma dal titolo Relazione sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza. (2020) edito nel febbraio 2021.

VIII/10/429 Supplemento II. La precedente pubblicazione è stata inviata a tutti i componenti del CESVAM ed estesa alle Federazioni dell’Istituto del Nastro Azzurro nell’ambito della campagna di informazione e divulgazione il giorno 29 settembre 2021 per non appesantire l’invio.

VIII/10/430 Supplemento III. La pubblicazione Relazione sulla Politica dell’Informazione per la Sicurezza. (2020) nell’ambito del Master di Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale, sarà oggetto di base per eventuali tesi finali di Master a partire della Sessione estiva di laurea del 2022

VIII/10/431 La Rivista QUADERNI,  in edizione a colori  per le Scuole di ogni ordine e grado in base alla iniziativa Storia in Laboratorio/Milite Ignoto, stampata in 3000 Copie è stata distribuita alle scuole che ne hanno fatto richiesta nel numero delle copie desiderate.

VIII/10/432 E’ stato predisposto il manoscritto n. 5 del Volume I “Vicende dei Militari Italiani in Russia, nell’ambito del Progetto 2020 dedicato alla Campagna di Russia

VIII/10/433 Dizionario minimo della Grande Guerra in 12 volumi. A tutte le scuole che parteciperanno al Progetto Storia in Laboratorio ed ai Frequentatori del Master che sceglieranno una tesi sul Milite Ignoto sarà offerta, su loro richiesta, una serie di detta pubblicazione-

VIII/10/434 Il Blog www.valoremilitare,blogspot.com per il mese di settembre 2021 ha avuto un numero di accessi mensile oltre le duemila unità,  mantenendosi nei livelli dei mesi precedenti.

VIII/10/435 La Campagna di divulgazione ed informazione, che iniziata il 1 agosto è in pieno svolgimento. Nel mese di settembre sono stati organizzati tre invii; nel mese di ottobre si prevede un invio a cadenza di cinque giorni l’uno dall’altro

VIII/3/436 Come annunciato nel Bollettino precedente, con il nuovo anno accademico L’Istituto del Nastro Azzurro/Cesvam ha attivato, per laureati, riedizione di un precedente master, Corso di aggiornamento e perfezionamento dal Tema “Terrorismo ed Anti Terrorismo Internazionale. L’Edizione di questo anno sarà la VII. L’Approntamento delle lezioni avrà termine alla fine di questo mese

VIII/10/437 Sono stati pubblicati sul Sito del Nastro Azzurro/CESVAM e sulla Piattaforma www.cesvam gli Indici del mese di settembre della Rivista QUADERNI ON LINE

VIII/10/438 E’ stato predisposto il manoscritto n. 3 del Volume III “Vicende dei Militari Italiani in Russia, nell’ambito del Progetto 2020 dedicato alla Campagna di Russia

VIII/10/439. Si ribadisce che Il Progetto Capire la Grande Guerra si articola in tre volumi. Il Volume III dedicato ai Generali della Grande Guerra è stato pubblicato. I Volumi I  ,Né Alleati né Amici, ed il Volume II, “Una Vittoria sul Campo” sono nella fase di editing. Si ritiene utile aspettare anzichè andare in una terza Casa Editrice per ragioni di omogeneità

VIII/10/440 Progetto Prigionia 2017/2.  Il volume II della serie dedicato alla prigionia è stato stampato. Ed è disponibile presso la Segreteria dell’Istituto

VIII/10/441. La Rivista LIMES, dedicata alla crisi afgana, è disponibile presso la Emeroteca del CESVAM, Roma Piazza Galeno 1.

VIII/10/442. Note sulla situazione in Italia sono presenti in www.atlanteitalia.blogspot.com, collegato agli altri blog geografi, parte integrante dell’offerta formativa esterna del Master in Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi, edizione II (www.unicusano.ut/master)

VIII/10/443. Il sito dell’istituto, www.istitutodelnastroazzurro.blogspot,com, nei suoi banner è aggiornato alla data del 30 settembre, mentre è stato predisposto il palinsesto fino alla data del 31 ottobre 2021. Il comparto CESVAM è aggiornato alla data del 30 settembre, con la cadenza di pubblicazione ogni tre giorni, ed il palinsesto è stato predisposto fino alla data del 30 novembre 2021.

VIII/10/444. Progetto Guerra di Liberazione. Osvaldo Biribicchi, associato al CESVAM, ha completato la revisione del volume dedicato al 1944, che passa adesso alla fase di Editing.

VIII/10/445. Giorgio Madeddu ha comunicato che, in relazione al Progetto della Croce Nera d’Austria di contribuire ad edificare un monumento ai Prigionieri Austriaci all’Asinara, qualora detto monumento non fosse accettato dagli Enti preposti è allo studio l’ipotesi di disponibilità di Iglesias. Tutto è alla fase di proposta.

VIII/10/446. Chiara Mastrantonio ha completato con Chiara Luzi la revisione per il completamento tecnico della Piattaforma CESVAM che si era interrotto nel febbraio 202° causa COVID -19

VIII/10/447. Alessandro Andò ha proposto al CESVAM la possibilità di tenere una conferenza a Padova presso il Museo della III Armata nel ottobre 2022. Il tema sarà “Le vicende dei militari italiani in Russia”.

VIII/10/448. Il CESVAM REPORT Settembre 2019 – Agosto 2021 sarà edito dalle Edizioni ARCHEOARES per il 15 ottobre 2021 e sarà distribuito in occasione del Congresso Nazionale di Arezzo. Con tale pubblicazione il CESVAM ha dato conto delle sue attività, considerando il CESVAM REPORT settembre 2014 – Agosto 2019, già edito dal settembre 2014 all’agosto 2021.

VIII/10/449 Rivista QUADERNI. Si ribadisce, ANCORA UNA VOLTA, che non verranno presi in considerazione i contributi già pubblicati su altre riviste o edizioni, né parti di opere già pubblicate e soggette a Diritti di autore pertinenti ad altri soggetti

VIII/10/450 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 ottobre 2021. I precedenti numero di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblica su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM