Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

L'UNUCI per l'Umbria

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio; per ordini diretti risorgimento23@libero.it; per info:ricerca23@libero.it; per entrare in contatto con gli autori: massimo.coltrinari@libero.it



Ricordare i nostri Caduti

Ricordare i nostri Caduti
Per acquistare il volume, cliccare sulla foto per il sito della Casa Editrice e seguire il percorso: Pubblica con noi-Collame scientifiche/ Collana Storia in laboratorio/ vai alla schede/ pag.1 e pag. 2

Cerca nel blog

venerdì 16 maggio 2014

Aprilia: il programma provvisorio.

28 MAGGIO: LA GIORNATA IN MEMORIA DEI CADUTI DELLA BATTAGLIA DI APRILIA

3° CONVEGNO AL ROSSELLI ORGANIZZATO DALL'ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE :

LA BATTAGLIA DI APRILIA : LE ORIGINI DELLA GUERRA”

Si terrà giovedì 28 maggio alle ore 10 presso l'Auditorium dell'I.I.S. Carlo e Nello Rosselli in Via Carroceto ad Aprilia il 3° convegno organizzato dall'Associazione “Un ricordo per la pace” nella ricorrenza della giornata celebrativa del 28 maggio 1944.
Nel maggio 2012 l’Associazione “Un ricordo per la Pace” e le Associazioni d'Arma e Combattentistiche di Aprilia con l'adesione di alcune Associazioni locali, presentarono al Comune di Aprilia la proposta di istituzionalizzare un giorno di ricordo della Liberazione di Aprilia avvenuta il 28 maggio 1944 ad opera degli alleati. In tale data ebbero fine i combattimenti nel nostro territorio per la liberazione di Roma, che avvenne tra il 4 e il 5 giugno del 1944.
Il Consiglio Comunale di Aprilia, in accoglimento parziale della richiesta, attraverso la delibera n° 3 del 31 gennaio 2013 ha istituito la “giornata celebrativa della fine dei combattimenti, individuandola nel 28 Maggio di ogni anno ed intitolandola “28 maggio 1944: la Battaglia di Aprilia”, in memoria dei caduti.
L'evento prossimo al Rosselli , organizzato da Elisa Bonacini, Presidente dell' Associazione “Un ricordo per la pace”con l'approvazione del Dirigente del Rosselli Prof. Giovanni Battista Galassi, è rivolto agli studenti dell'Istituto I.S. Carlo e Nello Rosselli e del Liceo Antonio Meucci di Aprilia e sarà aperto alla partecipazione dei cittadini di Aprilia ed ai cultori ed appassionati della storia.
Il convegno 2014 avrà come tema “LA BATTAGLIA DI APRILIA : LE ORIGINI DELLA GUERRA”e si onorerà della partecipazione del Generale Massimo Coltrinari e del Generale Francesco Marsibilio che stanno completando un volume sulQuadro di battaglia dell'Esercito Italiano del 1940. Tra le fonti il Calendario del Regio Esercito del 1939, che fornisce notizie su tutte le Armi ed i servizi dell'Esercito alla vigilia del conflitto mondiale; parte iconografica la collezione militare Bonacini.
Oltre all'illustrazione di quello che rappresentò la giornata del 28 Maggio 1944 ad Aprilia, si dedicherà nel convegno ampio spazio di riflessione sulle condizioni dell'Esercito Italiano nel 1940 e sui motivi che portarono l'Italia a scendere in guerra il 10 giugno 1940. Fu l'inizio di 39 mesi di combattimenti su tutti i fronti, che si conclusero con l'armistizio del settembre 1943, a seguito degli sbarchi alleati in Sicilia e a Salerno ( Campagna d'Italia) ; seguì lo sbarco alleato di Nettuno ed Anzio del gennaio 1944 con l'uscita dalla testa di ponte nel maggio 1944 e la liberazione di Roma il 4-5 giugno 1944.
Coordineranno gli interventi il giornalista Bruno Liconti ed Elisa Bonacini, che parlerà dei progetti della sua Associazione “Un ricordo per la pace” e dell'iniziativa museale “APRILIA IN GUERRA :LA BATTAGLIA DI APRILIA” sita nell'auditorium dell'Istituto.
La manifestazione sarà occasione di riflessione sulle drammatiche ripercussioni della guerra sulla popolazione civile; in particolare si avvarrà della partecipazione di alcuni testimoni oculari del periodo di guerra e dei combattimenti del 1944 nel nostro territorio.
Nel corso dell'evento verrà ripresentato il video 1944 Aprilia in guerra : Un ricordo per la pace”, realizzato dall'Associazione “Un ricordo per la pace” e proiettato con successo il 18 febbraio nel corso della cerimonia di inaugurazione del monumento dedicato ad Eric Fletcher Waters ed ai caduti dispersi della Battaglia di Aprilia, lo scorso 18 febbraio alla presenza di Roger Waters, che Nel corso della cerimonia del conferimento dell'onorificenza di MBE ad Harry Shindler tenutasi il 19 febbraio a Roma presso la residenza ufficiale dell'Ambasciatore Britannico Cristopher Prentice lo stesso Roger Waters si era complimentato con Elisa Bonacini ed il figlio Luca Congedo per l' “ottimo lavoro”.
A conclusione della manifestazione gli studenti e l'Associazione “Un ricordo per la pace” deporranno un omaggio floreale all'obelisco dedicato ai caduti dispersi del 1944, sito nel piazzale dell'Istituto.
Nella mattinata del 28 maggio sarà possibile visitare l’esposizione museale permanente “APRILIA IN GUERRA: LA BATTAGLIA DI APRILIA” che accoglie la collezione di reperti “Un ricordo per la pace” appartenuta a Ostilio Bonacini, scomparso il 19 maggio 1999, e curata dall'omonima Associazione.


mercoledì 14 maggio 2014

Spoleto: Venerdi 16 Maggio 2014. Convegno


Prigionieri al lavoro. Lo sfruttamento dei militari e dei civili internati nei campi di concentramento durante la II Guerra mondiale.
Da Alessandro Ciamarra dell'A.N.P.I. Spoleto riceviamo e volentieri pubblichiamo
Gentilissimi,
vi informo di un importante convegno che ospiteremo a Palazzo Mauri, venerdì 16 maggio a partire dalle 9,30 fino alla sera, dal titolo: Prigionieri al lavoro. Lo sfruttamento dei militari e dei civili internati nei campi di concentramento durante la II Guerra mondiale.

Il convegno è organizzato dall’ISUC con il patrocinio del Comune di Spoleto ed affronta il tema dell’impiego dei prigionieri di guerra, militari e civili, come forza lavoro negli stati belligeranti, Italia compresa.

La novità sta nella prospettiva particolare richiesta ai Relatori: terminata la fase del censimento dei campi presenti nei territori delle rispettive nazioni, è tempo che la storiografia s'interroghi sul ruolo che lo sfruttamento del lavoro coatto ebbe nell'economia di guerra degli Stati belligeranti. Il Convegno persegue inoltre l'intento, non secondario, di restituire dignità storica ai sacrifici e alle sofferenze di migliaia di militari italiani, i così detti IMI, internati nei campi di lavoro tedeschi dopo l'8 settembre 1943, molti dei quali offrirono in condizioni estreme un contributo significativo alla Resistenza

La scelta di Spoleto quale sede del convegno nazionale è particolarmente significativa, in quanto nel nostro territorio le località di Ruscio, Morgnano e Bastardo ospitarono campi di lavoro e distaccamenti dalla tipologia complessa e dall'attività significativa in tempo di guerra: l'estrazione della lignite, argento nero per una nazione impegnata economicamente nello sforzo bellico e, nello specifico, per l'industria siderurgica localizzata a Terni.


martedì 13 maggio 2014

Elezioni europee: si chiudono i cerchi

Elezioni europee
Italia distratta, giochi fatti 
Giampiero Gramaglia
11/05/2014
 più piccolopiù grande
L’euro divide l’Italia in tre: quasi un terzo gli è contro, non ne vuole sapere; un terzo lo accetta, ma lo subisce; un po’ più d’un terzo gli riconosce dei meriti, è favorevole. Lo dice un sondaggio, uno dei tanti, a due settimane da elezioni europee che - spiega un altro studio dell’opinione pubblica - interessano, poco o tanto, il 53% degli italiani, appena più della metà.

E la campagna, che sembrava doversi giocare tutta sull’Unione e sull’euro, sul futuro dell’integrazione e sulle tentazioni dell’arretramento, s’é rapidamente arroccata nel gioco delle parti consueto della politica italiana.

Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere della Sera, trova “strano” che d’Europa si parli poco e sempre meno più passa il tempo e più s’avvicina il voto. Ma, sul che cosa fare nell’Unione e dell’Unione, una volta esaurito il formulario generico e passe-partout d'un’Europa "diversa", "democratica", "dei cittadini", "meno tedesca" e/o "anti-tedesca", pochi candidati e quasi nessun leader sanno davvero che cosa dire.

Esame per gli euroscettici
C’entra pure, suggerisce Galli della Loggia, la fiacchezza di un progetto europeo in cui la visione dell’integrazione e il progetto federalista sono arretrati, mentre s'è fatta più forte l’identificazione dei cittadini con le loro piccole patrie regionali, donde separatismi e localismi.

Così, il vero punto politico delle prossime elezioni europee sarà il risultato dei partiti euro-scettici, nelle loro varie componenti, di estrema destra (Alba Dorata e i suoi accoliti britannici, ungheresi ed altri), di destra con coloriture xenofobe (l’Alleanza intorno al Front National con la Lega, belgi, olandesi, austriaci e altri), di sinistra (l’Altra Europa di Alexis Tsipras, con la sinistra radicale e alternativa), autonomista o separatista, senza apparentamenti - per ora, ad esempio il Movimento 5 Stelle.

Romano Prodi, ex premier ed ex presidente della Commissione europea, auspica che l’avanzata degli euro-scettici e "la lezione del populismo” insegnino “agli altri a fare le cose giuste". Purtroppo, però, dalla campagna elettorale arrivano segnali che il populismo viene più cavalcato che combattuto - almeno in Italia - e che "le cose giuste" pochi abbiamo le idee chiare su quali siano.

Solo due candidati alla presidenza della Commissione europea, il candidato del Partito popolare europeo, Ppe, Jean-Claude Juncker e l’uomo del Partito socialista europeo, Pse, Martin Schulz, appaiono sicuri di ottenere dei seggi, qui da noi.

Le liste e le formazioni che sostengono gli altri candidati, il liberale (e federalista) Guy Verhofstadt, l’euro-critico di sinistra Alexis Tsipras, la coppia verde José Bové e Ska Keller, puntano a superare la soglia del 4%, ma non sono affatto sicuri di farcela. Anzi, per liberali e verdi l’impresa appare quasi disperata. A meno che la messa in discussione dello sbarramento di fronte alla Corte costituzionale non cambi le carte in tavola.

Oltre la soglia del 4% 
Al momento, oltre la soglia del 4% ci sono il Partito democratico, che sostiene Schulz, Forza Italia, Fi, e Nuovo centro destra, Ncd, che appoggiano Juncker, il Movimento 5 stelle e la Lega, che non hanno candidati per la presidenza dell’Esecutivo comunitario. Nel Ppe, le sortite anti-tedesche di Silvio Berlusconi hanno creato imbarazzo e malumore, ma nessuno pensa sul serio di espellere Fi dal Ppe.

A livello europeo, la corsa tra socialisti e popolari al gruppo più numeroso nel nuovo Parlamento resta aperta: vantaggio (lieve) al Ppe, ma distanze minime intorno ai 210 deputati (su 751) per gli uni e per gli altri. Nella campagna e nei dibattiti, Schulz e Juncker, invece di esaltare le differenze e darsi battaglia, tendono a sovrapporre le posizioni: una melassa che preconizza l’inciucio prossimo venturo delle nuove grandi intese europee.

Sostituti di Barroso, Ashton e Van Rompuy
E infatti a Bruxelles e a Strasburgo c’è chi dà i giochi per (quasi) fatti, quali che siano i risultati delle elezioni europee del 25 maggio, salvo sorprese assolute. Secondo fonti parlamentari, Juncker sarà il prossimo presidente della Commissione europea, al posto di Manuel Barroso, e Schulz sarà l’alto commissario per la politica estera e di sicurezza, al posto di Lady Ashton.

A questo punto, alla presidenza del Consiglio europeo, al posto di Herman Van Rompuy, ci vorrebbe una donna. Fonti informate danno in prima fila la presidente lituana Dalia Grybauskaite, una ex commissaria, e la premier danese Helle Thorning-Schmidt.

Può darsi che le cose vadano davvero così. Ma le incognite restano molte: i risultati elettorali e l’arrivo dell’attesa e composita ondata euro-scettica potrebbero spingere il Consiglio europeo verso scelte diverse.

Subito dopo il voto, il 26 maggio, si riunirà a Bruxelles l’ufficio di presidenza del Parlamento - quello uscente -; ed il 27 maggio i leader dei 28 si vedranno a cena su invito di Van Rompuy e valuteranno la situazione alla luce dei risultati. Non è detto che dal consulto esca già un’indicazione sul presidente della Commissione.

A metà giugno, avverrà la formazione dei gruppi della nuova Assemblea, tappa cruciale per valutare i rapporti di forza. La seconda plenaria della nuova Assemblea, dal 14 al 17 luglio, sarà l’occasione per votare l’investitura del presidente della Commissione.

Italiani a Bruxelles
Per la composizione dell’Esecutivo, il candidato italiano favorito è Massimo D’Alema. L’attuale vice-presidente dell’Esecutivo, e responsabile per l’Industria, Antonio Tajani, capolista di Fi nell’Italia centrale, può ambire a un ruolo di rilievo nel nuovo Parlamento, anche alla presidenza.

Magari in un testa a testa con l’altro potenziale candidato italiano, Gianni Pittella, vice-presidente uscente, cui il Pd ha concesso una candidatura in deroga, proprio per lanciarlo in pista nella corsa alla presidenza dell’Assemblea. Un posto che l’Italia non ha mai avuto: l’ultimo, e unico, presidente italiano del Parlamento europeo fu, dal 1976 al ’79, Emilio Colombo. Ma, allora, l’Assemblea non era elettiva.

Giampiero Gramaglia è consigliere per la comunicazione dello IAI.
- See more at: http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=2634#sthash.e7CTKsaE.dpuf

domenica 4 maggio 2014

E' così che si risolve il problema della immigrazione?

Riprendiamo una nota avuta da amici comuni e invitiamo a partecipare al dibattito:


Chi è d’accordo, la giri pari pari , sottoscrivendosi con proprie generalità, ovviamente.
Sul sito del Governo , in tema di Riforma della Pubblica Amministrazione (vogliamo fare sul serio, dice il Presidente del Consiglio), c’è la possibilità per ciascun cittadino di dire la propria, scrivendo a rivoluzione@governo.it . Il destinatario non accetta allegati.
Saluti
Iacono


Un tema di assoluta rilevanza che non compare nella lettera aperta ai dipendenti, pubblicata sul sito del governo e inviata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, è quello dell’immigrazione clandestina.
Il fenomeno che sta assumendo l’aspetto di una pacifica invasione, presenta gravissime ripercussioni in termini di sicurezza, economici e sull’occupazione. E’ falso infatti che gli immigrati svolgono soltanto lavori rifiutati dagli italiani. Basta guardare gli operai che escono dalla Fincantieri di Marghera al termine della giornata lavorativa: non è difficile stabilire dai loro caratteri somatici che la stragrande maggioranza non è italiana; non è un problema di razzismo ma di tutela dei nostri lavoratori, dal momento che non si tratta di bassa manovalanza e che quei posti di lavoro sarebbero certamente ambiti dai nostri operai. Anche se si tratta di lavoratori in subappalto, il problema non cambia, a meno che non si voglia ipocritamente ignorare che probabilmente questi stranieri sono sottopagati, nel silenzio dei sindacati e delle autorità.
Analoga situazione si riscontra tra gli operai dell’edilizia: è raro sentirli parlare in italiano, per non parlare di badanti e colf, attività che forse non disdegnerebbero molte donne italiane, nella situazione di dilagante povertà in cui ci troviamo.
E allora bisogna avere il coraggio di dire in chiaro, anche se non politicamente corretto, che sarebbe arrivato il momento di ammettere che moltissimi italiani sono disoccupati perchè la loro occupazione è stata rilevata da stranieri che hanno la precedenza nell’assegnazione delle case popolari, negli asili nido comunali e nell’esenzione dai ticket sanitari, a causa del loro basso reddito effettivo o dichiarato. 
E’ giusto e nobile lo spirito umanitario di accoglienza verso chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà, ma l’Italia è un Paese densamente popolato, in crisi economica  e con assai limitate capacità di accoglienza.
In questa situazione, impiegare consistenti aliquote di navi militari e motovedette per soccorrere I migranti in alto mare, oltre ad avere un costo insostenibile (per altro verso si tagliano I fondi alla Difesa), costituisce incentivo alle partenze.
 
Giuseppe Iacono
Via del Minatore 5/G
37122 Verona