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martedì 20 febbraio 2024

Roger Water e lo Sbarco di Anzio




 IN MEMORIA DI ERIC FLETCHER WATERS E DEI CADUTI DELLO SBARCO SENZA SEPOLTURA

 

 Roger Waters ringrazia Aprilia e l’Associazione “Un ricordo per la pace”

 

 

 

 

Bellissima sorpresa per l’Associazione “Un ricordo per la pace”. Una breve nota di ringraziamenti di Roger Waters, il mitico musicista britannico fondatore dei Pink Floyd, è comparsa nella serata del 21 febbraio a commento di un post sulla pagina facebook dell’associazione apriliana, impegnata da molti anni nell’attività di memoria dei Caduti in guerra e degli Internati Militari Italiani (IMI) nei lager nazisti,

Con il reduce britannico Harry Shindler, scomparso un anno fa, era stata promotrice nel 2013 della realizzazione dei due monumenti realizzati dalla Città di Aprilia in ricordo dei dispersi alleati in guerra nel 1944.

Il post di “Un ricordo per la pace” riportava alcune foto della recente cerimonia tenutasi ad Aprilia il 19 febbraio scorso nel decimo anniversario del memoriale dedicato ad Eric Fletcher Waters, padre di Roger, ed ai Caduti dello Sbarco di Anzio e Nettuno rimasti senza sepoltura.

Nato a Great Bookham il 6 settembre 1943 George Roger Waters rimase orfano di padre a soli 5 mesi. Il trentenne Sottotenente dei Royal Fusiliers Eric Fletcher Waters morì nei combattimenti ad Aprilia il 18 febbraio 1944, il corpo disperso. Il 17 e 18 febbraio 2014, nel 70esimo della morte del padre, il musicista aveva partecipato all’inaugurazione dei memoriali.

Il commento in inglese sulla pagina di “Un ricordo per la pace” da account a nome di George Waters: “Ringrazio l'Associazione "Un ricordo per la pace" e la presidente Elisa Bonacini per l'onore che rendono a mio padre Eric Fletcher Waters e a tutti gli altri caduti non sepolti dalla battaglia di Anzio in questo ottantesimo anniversario della morte di mio padre. Significa molto per me, specialmente quest'anno, quando tutti abbiamo perso il nostro grande amico Harry Shindler. Grazie a tutti, love.” [NdT]

Ad inoltrare a Roger Waters il post facebook di “Un ricordo per la pace” ed autenticare il messaggio di risposta del rocker Giulia Fiore e Roberta Zanchi di AltaMarea Film Production di Milano. Nel 2017 la casa di produzione cinematografica aveva prodotto e distribuito il docufilm “My war is not over” con protagonista il reduce britannico Harry Shindler che tra i tanti casi di dispersi alleati in guerra aveva reso possibile il ritrovamento del luogo di morte di Eric Fletcher Waters.

 

L’ORIGINE DEI MEMORIALI AD APRILIA

 

L’idea di realizzare i memoriali ad Aprilia dedicati ad Eric Flecher Waters ed ai Caduti senza sepoltura del 1944 aveva avuto origine nel 2013 quando Harry Shindler attraverso il ritrovamento delle mappe militari britanniche riuscì a ricostruire gli ultimi momenti di vita del padre del rocker britannico. Le documentazioni militari svelarono che il giovane sottotenente dei Fucilieri Reali Eric Fletcher Waters perse la vita, il corpo disperso, non nelle operazioni belliche dello Sbarco di Anzio, ma causa la terribile offensiva dell’esercito tedesco nei pressi del fossi della Moletta ad Aprilia. Era il 18 febbraio 1944, 80 anni fa.

La proposta per la realizzazione dei memoriali a firma di Harry Shindler rappresentante in Italia della “ITALY STAR ASSOCIATION 1943-1945” e della presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini che aveva collaborato alle ricerche. La richiesta dei memoriali pervenne nel novembre 2013 al Comune di Aprilia che accettò l’istanza e si mobilitò per la realizzazione dei due memoriali. Il primo, di forma circolare, venne ubicato a pochi metri dal punto di morte del povero Eric, in via dei Pontoni località Buon Riposo; il secondo, un obelisco marmoreo trovò collocazione nel cortile del comprensorio studentesco “ C e N.Rosselli” e“ A. Meucci”, nel cui auditorium aveva trovato collocazione  da qualche anno la mostra permanente patrocinata dal Comune di Aprilia  a cura di “Un ricordo per la pace” sul tema Aprilia in guerra: La Battaglia di Aprilia”, oltre 300 reperti dalla collezione storica di Ostilio Bonacini, scomparso nel 1999.

I memoriali vennero inaugurati dalla Città di Aprilia in due cerimonie distinte il 17 e 18 febbraio 2014 alla presenza delle autorità locali e di rappresentanti delle ambasciate britanniche, statunitensi e canadesi.

Emozionante il momento in cui Waters raggiunse a piedi il punto di morte del padre ed un giovane trombettista della Fanfara “Adelchi Cotterli” eseguì le note del “Silenzio. Al centro del memoriale Roger aveva piantato un piccolo ulivo, simbolo di pace.

 

 

ELISA BONACINI PRESIDENTE DI “UN RICORDO PER LA PACE”

 

Ringrazio Roger Waters per l’attenzione e la gratitudine per le iniziative della città di Aprilia e della nostra associazione in memoria di Suo padre Eric. É nostro dovere rendere onore a chi ha perso la vita nella Guerra di Liberazione, per combattere (usando le parole del compianto amico comune Harry Shindler) “il più mostruoso regime della storia”.

Come associazione siamo affranti di non poter fare nulla per poter fermare le guerre che insanguinano il mondo causando migliaia di vittime innocenti ed una catena inarrestabile di odio e violenza.

Il mondo ha bisogno di libertà e di pace.

Ciao Roger, un caro saluto da Aprilia che ricorderà per sempre il sacrificio di tuo padre e di tutti gli altri Caduti per la Libertà. Ti aspettiamo ancora qui ad Aprilia.

Con affetto,

Elisa Bonacini Associazione “Un ricordo per la pace””

 

 

 





 

sabato 10 febbraio 2024

Psicologia sociale e dovere

 Sergio  Benedetto  Sabetta

 

            Gli elementi caratteristici del comportamento umano si rifanno all’etica, all’estetica, alla sociologia relazionale nonché alla scienza cognitiva, in una somma comportamentale e motivazionale dell’individuo, vi è quindi la necessità per il singolo di fornire un senso riconoscibile al proprio lavoro svolto nell’organizzazione, in questo nasce per la stessa la necessità di governare i comportamenti simbolici.

            Gli ordini, le abitudini ed i comportamenti esprimono dei valori che si risolvono in una etica organizzativa  a cui solo l’adesione del singolo può produrre qualità quale risultato di una etica condivisa, infatti l’etica organizzativa può essere qualcosa con cui identificarsi, pertanto buona, o al contrario da contrastare in quanto negativa.

            Possiamo, quindi, valutare la lotta per il potere all’interno delle organizzazioni anche come lotta per imporre letture etiche delle singole azioni.

            Accanto al giudizio di approvazione o disapprovazione, ossia etico, vi è un giudizio estetico, diretto alla determinazione del valore della realtà sensibile, ne nasce un rapporto circolare tra etica, estetica, realtà sociale e l’immagine che di essa si vuole dare.

            Le reti relazionali proprie di qualsiasi comunicazione sociale, nel costituire attraverso il loro interagire la struttura relazionale di una organizzazione, sono anche l’espressione delle dimensioni soggettive nel sistema di apprendimento attraverso cui si trasmette l’esperienza organizzativa, il cui controllo è una forma del potere organizzativo.

            Alla coercizione si affianca la seduzione (Bauman ) dei vantaggi derivanti dall’accettazione dell’offerta dei valori, così da innalzare il livello di coesione basato solo sullo scambio e il timore, vi è un inconscio organizzativo rilevabile dal clima organizzativo, per cui deve esservi un equilibrio tra l’agire funzionale e quello simbolico, così da creare relazioni emozionali esprimenti le identità.

            Ogni norma sociale, ma anche giuridica, funziona in un rapporto tra cultura simbolica ed interesse/sanzione, essa può essere attesa e disattesa anche a seguito del rapporto simbologia/interesse, in un equilibrio di contrasti/valori e nell’eventuale distorsione propria indotta dagli interessi in gioco.

            Lo stesso concetto di distorsione premette un giudizio ed un parametro riconosciuto ed oggettivizzato attraverso una simbologia di valori riconosciuta dal gruppo ed istituzionalizzata.

            La norma diventa cogente e quindi acquista valore in un rapporto tra interiorizzazione culturale e repressione nascente dall’istituzionalizzazione del conflitto di interessi, infatti la sua applicazione avviene, in caso di mancanza culturale, solo a seguito della codificazione di un conflitto e l’interesse per tale tenzone può essere indotto attraverso l’organizzazione di istituzioni pubbliche o private esterne.

            Questo naturalmente non esclude lo scambio lecito, pertanto previsto ed accettato nell’architettura sociale, o illecito, del tutto privato e in contrasto, quindi non previsto né accettabile pena lo sfaldamento dell’efficienza dell’azione organizzativa secondo la sua originale e prevista missione.

            Nella norma si possono riscontrare imperativi funzionali indirizzati agli scopi materiali dell’organizzazione e imperativi simbolici, in cui i singoli realizzano o al contrario si sentono ostacolati nei loro bisogni psichici e materiali, ma mentre nell’organizzazione prevalgono necessariamente i risultati materiali a cui la simbologia è accessoria, nel singolo, anche quale espressione dell’organizzazione, vi è un alternarsi tra bisogni simbolici e materiali.

            La norma non solo impone ma media nelle relazioni tra soggetti provenienti da differenti esperienze sociali, con differenti aspettative, infatti Harre e Secord ricordano che ognuno attribuisce a sé e all’altro stati affettivo-cognitivi da lui presupposti ed agisce di conseguenza, la norma può pertanto essere una pura norma istituzionale necessaria di una forte repressione, ma anche una norma che ricomprende in sé una regola comportamentale accettata.

            Dobbiamo considerare che le norme influenzano non solo il comportamento, ma anche le emozioni ed i valori attribuiti ad esse, d’altronde la società è caratterizzata dal principio per cui chi possiede certe caratteristiche sociali ha la ragionevole certezza e quindi una pretesa di essere trattato e valutato in determinati modi, circostanza legittimata e rafforzata dalla norma, la fiducia nel rapporto tra dichiarato e caratteristiche sociali dovrebbe quindi fluidificare l’efficienza sociale.

            Il senso del dovere kantiano, per cui la virtù è la necessità di un’azione per rispetto della legge a prescindere dalle inclinazioni naturali, è il frutto di una interazione culturale la quale richiede per alimentarsi il riconoscimento sociale dello sforzo su di sé eseguito, ancor più se il dovere è in contrasto con le proprie pulsioni, ma tale sforzo a sua volta necessita di un riconoscimento sociale nella norma che diventa una legittimazione per legge.

            Nasce qui la necessità innanzitutto di una chiarezza etica nella società, ossia la creazione di una scala di valori a cui riferirsi, in un equilibrio tra libertà individuale e funzionalità sociale.

            Il vuoto attuale nella fluidità dell’essere crea una variabilità, una incertezza che si risolve in ansia e aggressività, in un rincorrere certezze mancanti per riempire il vuoto sociale relazione e interiore, in un puro economicismo consumistico finalizzato alla produzione e accumulo, attraverso un condizionamento morbido che di fatto è un totalitarismo morbido (Gunther Anders) , ma che induce nelle inevitabili crisi a inevitabili opposizioni.