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L'UNUCI per l'Umbria

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio; per ordini diretti risorgimento23@libero.it; per info:ricerca23@libero.it; per entrare in contatto con gli autori: massimo.coltrinari@libero.it



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martedì 31 dicembre 2019

l'8 settembre a Simj


LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso




A Simy i tedeschi sbarcarono il 1 novembre 1943 ma non trovarono alcun soldato italiano. Il 7 ottobre alcune unità della brigata d’assalto Rhodos avevano cercato di impadronirsi dell’isola, ma dopo violenti scontri erano state costrette a ritirarsi. Questa fu forse la prima sconfitta subita da reparti della Wermacht nel corso delle operazioni per la conquista delle isole dell’Egeo. I tedeschi pianificarono un nuovo attacco il 10 ottobre, ma le condizioni meteorologiche avverse lo fecero posticipare. Intanto il 12 ottobre i difensori italiani di Simi ricevettero l’ordine del Comando Superiore abbandonarono Simi nella notte del 12 settembre. La conquista delle isole dell’Egeo da parte tedesca rappresentava una importanza strategica di non poco conto. 


giovedì 26 dicembre 2019

QUADERNI N 1 DEL 2019. SOMMARIO E NOTA REDAZIONALE



SOMMARIO
Anno LXXX, Supplemento XI, 2019, n. 1,
11° della Rivista “Quaderni”
indirizzo:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

Editoriale del Presidente.  Carlo Maria Magnani:    ………………………………………………… ….Pag.5
In vista della Giornata del decorato. Torino 5-6 aprile 2019……………………………………………………Pag.5

IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA
          
APPROFONDIMENTI

Alessia Biasolo, La causa dello sfacelo secondo Mussolini………………………………………………..…..Pag. 11
Massimo Coltrinari, La battaglia di Caporetto e la promessa del Re. La questione agraria
            Una storia italiana…………………………………………………………………………..…………....  Pag.15

DIBATTI
Marco Gioacchini, Considerazioni sul contributo degli I.M.I. all’industria tedesca:1943-1945 ………....  Pag.23
Giovanni Cecini, Il militare Alberto Sordi di celluloide. ”La Grande Guerra e “Tutti a casa”…………….  Pag.49

ARCHIVIO
Massimo Baldoni, Manfredo Fanti, dalla congiura conto il Duca a fondatore del Regio Esercito Italiano.. Pag.61

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

Chiara Mastrantonio, Il sacrario delle Fosse Ardeatine. Una lettera interessante.………………………....  Pag.73

PosteditorialeAntonio Daniele, Il …………………………………..…………………………………………….Pag. 91

IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA’ DI OGGI


GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE
Antonio Trogu, Civil-military cooperation: Definition. Purpose ad Situation…………………………………….……Pag. 95

SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Federico Salvati, Chi ha paura dell’orso Russo? (parte I)………………………...................................………………Pag. 103


Segnalazioni Librarie. ……………………………..…………………………………….……………...………...   Pag.111

Autori. Hanno collaborato a questo numero.…………....…………………………………………………………..Pag.112
Articoli di Prossima Pubblicazione…………………..……………………………………………….…………… Pag.112

                                              CESVAM NOTIZIE
Centro Studi sul Valore Militare……………………………………………..…………………………..………………….Pag. 113
                                               
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, VIII, 2018, Settembre 2018, n. 33……………………… Pag.117
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, IX, 2018,  Ottobre 2019, n. 34…………………….………..Pag.118
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, X, 2018, Novembre 2019, n. 35………………………….. Pag.121

“Quaderni” on line sono su: www.valoremilitare.blogspot.com

PER FINIRE
Massimo Coltrinari,  Il Valore Militare attraverso le Cartoline Militari ed oltre…... 

Nota redazionale

L’inizio di ogni anno è sempre utile per tracciare un programma preventivo di quanto si vuole fare in merito alle attività editoriali del CESVAM. Iniziamo con la Rivista, questa rivista, QUADERNI del Nastro Azzurro che sta attraversando un momento di crescita tanto interessante quanto difficile. Si è adottata per lei una linea editoriale basata sui contributi dei frequentatori del Master di 1° Liv. in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960. Il Master ha preso avvio in questi mesi e promette bene, ma ancora i frequentatori sono nella impossibilità di collaborare con la rivista. Si pensa che lo saranno al memento della richiesta della Tesi, che presumibilmente avverrà dopo l’estate prossima in quanto la sessione autunnale di discussione sarà a novembre. Per quella data forse avremo i primi contributi. Quindi fino al n. 4 del 2019 è difficilmente prevedibile contributi dei frequentatori. Quindi la line editoriale sarà quella fin qui adottata, volta a focalizzare alcuni aspetti del Valore Militare come fattore immateriale di ogni strategia. Nel frattempo è in pieno approntamento il n. 3 del 2019 che sarà dedicato completamente alla presentazione delle attività del CESVAM, che attualmente attivano quindici comparti.
Altra indicazione che si vuole fare è la partecipazione del CESVAM a due principali attività che la Presidenza del Nastro Azzurro ha in animo di attuare: La Giornata del Decorato a Torino il prossimo 5 aprile e il 6° Incontro “Avversari ieri, amici oggi” che si terrà in Italia nel mese di giugno. Il CESVAM vi parteciperà, a concorso delle attività con un convegno, come prassi, per la Giornata del decorato, che sarà la continuazione come tema scientifico di quello della Giornata del Decorato 2018, ovvero sarà dedicato allo studio del valore militare e la crisi armistiziale del settembre 1943. Per l’incontro con gli amici della Croce Nera d’Austria è in programma una conferenza dedicata all’opera di ricostruzione del Regio Esercito all’indomani della fine della grande guerra per il ripristino degli argini dei fiumi e delle strade e dei ponti, sia ordinari che ferroviari per riportare alla regolarità la viabilità sconvolta dalle operazioni di guerra.
Sotto il profilo della pubblicazione di volumi, in questa primavera dovrebbero vedere la luce il volume dedicato al 1866, dal titolo “Quattro Battaglie per il Veneto”, dedicato alla Storia del Risorgimento, il primo volume dedicato alle operazioni sul litorale laziale, ovvero allo sbarco di Anzio, e ai volumi dedicati alle leggi raziali del 1938, oltre al completamento del Dizionario minimo della Grande Guerra.
Una prospettiva, quella descritta, estremamente impegnativa, che vede il CESVAM impegnato in tutte le sue risorse. E’ un aspetto, questo, di interpretazione operativa dell’Istituto del Nastro Azzurro come ente morale, ovvero come quel soggetto che si adopera per diffondere nella società i valori raccolti nello Statuto. Rimane sullo sfondo l’altro aspetto, quello associativo-combattentistico, che viene lasciato completamente in mano alle attività delle altre componenti dell’Istituto, prime fra tutte le Federazioni Regionali.

venerdì 20 dicembre 2019

l'8 settembre a Stampalia


LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso



A Stampalia vi era una guarnigione di 500 marinai e 300 soldati dell’esercito. Dopo un violento bombardamento il 22 ottobre 1943 una compagnia di paracadutisti attaccarono la cittadina di Astypalia, catturando circa 620 uomini, tra cui 20 ufficiali e 7 militari inglesi; gli altri si erano nascosti sulle montagne

martedì 10 dicembre 2019

l'8 settembre a Calino


LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso



L’Isola di Calino situata a nord di Coo e presidiata da circa 400 soldati italiani. Il gruppo di combattimento Muller sbarco il 7 ottobre e quasi tutti gli italiani si arresero; le fonti tedesche parlano di 350 soldati italiani; quindi si deduce che gli altri 50 trovarono rifugio sulle montagne. Alcuni di essi poi passarono in Turchia. Il 17 ottobre la 15° compagnia paracadutisti del 4° reggimento della Divisione Brandeburg costrinse alla resa il piccolo nucleo addetto alla stazione di vedetta della marina sull’Isola di Levita. Questa azione consentì ai tedeschi di liberare  1 ufficiale 50 loro commilitoni che l’8 settembre erano stati fatti prigionieri

sabato 30 novembre 2019

l'8 settembre a Coo


LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso




A Coo vi erano due battaglioni, come detto, del 10° Reggimento della Brigata Regina con due gruppi di artiglieria e elementi di supporto per un totale di 4000 uomini al comando del col Felice Leggio. All’annuncio dell’armistizio furono disarmati e catturati i circa 100 tedeschi presenti sull’isola. Alcuni giorni dopo sbarcarono circa 2000 britannici e truppe dell’Impero, per lo più indiani. Purtroppo non si riuscì a stabilire una intesa comune con queste truppe ed ognuno pensò a tenere le sue posizioni senza un effettivo coordinamento. Intanto dall11 settembre al 2 ottobre si susseguirono bombardamenti tedeschi che alla fine furono una trentina. 

Nella notte del 3 ottobre un improvviso sbarco, che in un primo momento si credette che fossero elementi inglesi; quando ci si accorse che erano tedeschi era troppo tardi: avevano preso terra circa 1000 uomini, al comando del generale Friedrich-Wilhelm Muller, ben armati e dotati di artiglieria e carri armati. L’azione tedesca fu così efficace che nel pomeriggio del 3 il Comando britannico al Cairo autorizzò i britannici a porsi in salvo in Turchia, lasciando soli per la difesa gli italiani. 

Nonostante atti di estrema resistenza, alternati da atti meno nobili, come ad esempio il fatto che elementi della ex milizia si dispersero, e nel caos generale il loro esempio fu seguito dalla 24a compagnia costiera mentre un’altra compagnia passò a combattere con i tedeschi. I combattimenti durarono fino al 4 pomeriggio, poi il col Leggio fu costretto ad accettare la resa Molti ufficiali considerati traditori dell’Alleanza italo-tedesca, siamo ai primi di ottobre del 1943[2] ed ebbero un trattamento  indegno di un esercito europeo. E quindi da rilevare il diverso trattamento riservato ai prigionieri. Britannici ed italiani si erano difesi, facendo praticamente la stessa cosa. Ciononostante il generale Muller violando palesemente le norme del diritto internazionale in tempo di guerra, applicarono agli ufficiali italiani la “direttiva del Fuhrer. E fecero un massacro di prigionieri di guerra. Il 3 ottobre 1943 i tedeschi fucilarono il colonnello Felice Leggio ed 81 dei suoi ufficiali; fino al 7 ottobre il numero complessivo degli ufficiali trucidati salì a 90. [3] I prigionieri, secondo fonti tedesche,[4] furono 1388 militari e 3145, che salgono a 3235 se si considerano gli ufficiali fucilati


[1] Zangrandi R., cit, pag. 995
[2] La responsabilità del Governo Badoglio nel ritardare la dichiarazione di guerra alla Germania che arrivò solo il 13 ottobre è di tutta evidenza in queste circostanze.
[3] Schreiber, G. cit., pag. 236
[4] ibidem

venerdì 15 novembre 2019

l'8 settembre a Creta

LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso

A Creta la situazione fu facile per i tedeschi. La guarnigione italiana consisteva in 21.700 uomini ed era al comando del gen. Angelo Carta. Alla sera dell’8 settembre chiese istruzioni al Comando della XI Armata e via via ricevette gli ordini che conosciamo da questo Comando. In breve il generale Carta, attenendosi alle disposizioni di Atene, inizio ad assecondare le richieste dei tedeschi e il 10 settembre reputò inutile ogni resistenza e la sera del 13  settembre mise in libertà tutti i soldati e si allontanò dell’isola con il pretesto che i tedeschi avevano messo una taglia sulla sua testa.[1]  Dei soldati catturati, da fonti tedesche[2], risulta che il 25% dei soldati catturati presenti a Creta il 25% volevano collaborare con la Wehrmacht, il 50%  era indifferente  e l’altro 25% rifiutava ogni forma di collaborazione.. Questi ultimi furono immediatamente trasferiti in Grecia. In ottobre i tedeschi catturarono in una azione di rastrellamento circa 230 soldati italiani che si erano nascosti, ma non risulta che compirono si loro rappresaglie. Invece poco dopo furono catturati 5 ufficiali e 19 soldati che furono considerati come “banditi” e quindi fucilati.[3]


[1] Zangrandi R., cit, pag. 994
[2] Schreiber, G. cit., pag. 219
[3] Secondo il nostro approccio, questi sono Caduti della Guerra di Liberazione, nella resistenza all’estero, che noi abbiamo chiamato il IV Fronte della Guerra

mercoledì 6 novembre 2019

l'8 settembre a Scarpanto e Caso


LA CRISI ARMISTIZiALE DEL 1943
Dodecanneso





Esaurita la resistenza a Rodi. Nei giorni immediatamente successivi cadde Scarpanto e Coo, così pure Simj. Riordinate le truppe e stabilizzatesi la situazione il Comando tedesco provvide a far cadere le rimanenti isole di un certo interesse strategico. Il 6 ottobre cadde Càlino ed il 10 successivo l’isolotto di Levita, che fu ripresa e quindi persa definitivamente dai soldati italiani.


[

mercoledì 30 ottobre 2019

l'8 settembre 1943 a Rodi 3



LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso






I combattimenti a Rodi costarono agli Italiani 143 Caduti, di cui 8 ufficiali e circa 300 feriti. Riuscirono ad abbandonare l’isola circa 1850 tra ufficiali e soldati che non accettavano la resa ai tedeschi. Questi ebbero91 Caduti di cui 2 ufficiali 212 feriti e 2 dispersi. Nei documenti tedeschi risulta che i maggiori responsabili della resistenza italiana furono il gen. Arnaldo Forgiero, il generale Giuseppe Consoli, il generale Roberto Sequi, Capo di Stato Maggiore del Comando Italiano SuperEgeo, ed il tenete colonnello Ruggero Fanizza, capo ufficio operazioni di suddetto Comando.

martedì 15 ottobre 2019

l'8 settembre 1943 a Rodi 2

LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943 
Dodecanneso

Gen. Ulrich Kleemann


All’alba del 9 settembre il gen. Wilson, comandante delle forze alleate del Medio Oriente inviava a Rodi il magg. Dolbey per chiedere notizie sulla difesa dell’isola e prometteva l’invio di aiuti. Il giorno successivo Campioni rinvia a Wilson l’ufficiale inglese con un messaggio in cui veniva spiegata la situazione e descrive gli accordi conclusi con il comando tedesco, a cui i tedeschi non avevano prestato fede. Chiedeva l’invio urgete di aiuti in quanto i tedeschi erano all’offensiva su tutta l’isola. Infatti questi nella mattinata del 9 con un tranello avevano preso prigioniero il gen. Scaroina e tutto il suo stato maggiore e attaccato le caserme. I collegamenti con i presidi italiani sparsi nella parte meridionale, ancorché rimasti senza ordini,  di iniziativa reagirono violentemente alle richieste tedesche. Questa situazione fece sì che i tedeschi nel pomeriggio del 10 settembre chiesero un colloquio a Campioni accordato per l’indomani. Preceduti da un furibondo bombardamento aereo, si presentarono a Campioni un ufficiale tedesco ed il ten. Col. De Paolis latore di un biglietto del gen. Scaroina che invitava l’ammiraglio a consentire la resa: in caso contrario i 3000 uomini della sua divisione sarebbero stati fucilati. Messo di fronte ad una tale scelta, Campioni convoco alle 13 i comandanti presenti a Rodi ed esternò la sua decisione di accettare l’ultimatum tedesco; dopo qualche tentennamento, questa decisione fu accettata da tutti i presenti. Alle 17 fu firmato un accordo secondo il quale Campioni restava a Rodi con compiti civili, gli italiani deponevano le armi ed il generale tedesco Kleemann assumeva l’incarico di comandante militare dell’Isola. La decisione di resa non fu ben accolta dalla truppa e molti disapprovarono tanto che qualcuno non identificato sparò contro la macchina dell’Ammiraglio Campioni in un clima di tensione, sofferenza ed amor di patria ferito.

domenica 6 ottobre 2019

8 settembre 1943 a Rodi 1

LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
 Dodecanneso
Ammiraglio Igino campioni


L’Ammiraglio Campioni non ricevette il promemoria n. 2 in quanto l’ufficiale latore partito da Roma atterrò a Pescara e da qui non ripartì più per Rodi. Come già ampiamente visto i tedeschi erano perfettamente orientati sulla situazione ed all’annuncio dell’armistizio  il gen. Kleemann finse di volere avviare accordi con il Comando italiano  ma, nella notta, i tedeschi occuparono gli aeroporti di Maritza e Gaddura. Il comandante della piazza di Rodi, gen. Forgiero, ordinò alle batterie italiane di sparare. Alle 3 antimeridiane del 9 settembre Kleemann presentò al Comando italiano le scuse, affermando che gli inferiori avevano frainteso i suoi ordini; prima dell’alba reparti di punta della divisone Rhodos  erano di nuovo all’offensiva ed ebbe iniziò così una serie di combattimenti a Rodi che si protrassero fino alla eliminazione delle divisioni Cuneo e Regina.

lunedì 30 settembre 2019

Il Comando dellìEgeo. Forze Contrapposte

LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Il Dodecanneso


 A Rodi le forze italiane ammontavano a 37500 uomini, inquadrati principalmente nelle divisioni Regina, tranne il 10° Reggimento fanteria che si trovava a Coo e Lero, al comando del gen. Michele Scaroina e Cuneo che dovevano fronteggiare una brigata tedesca su tre battaglioni granatieri e armi di supporto per circa 6500 uomini al comando del gen. Kleemann, che nel maggio precedente aveva avuto personalmente da Hitler l’ordine di non far cadere Rosi in mano nemica, autorizzandolo anche a sparare contro gli alleati italiani

giovedì 26 settembre 2019

Il IV Fronte della Guerra di Liberazione. Resistenza all'Estero Egeo

LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Il Dodecanneso



Le forze italiane nell’Egeo presidiavano le isole di Calino, Caso, Castelrosso, Coo, Lero, Scarpanto, Simj, e Stampalia nel Dodecanneso; Furni, Nicria, e Samo nelle Sporadi meridionali; Amorgo, Anafi, Andro, Antinori, Kea, Misono, Nasso, Nio, Paro, Policandro, Santorino, Scrifo, Sichino, Sifno, Sira, Termia e Tino nelle Cicladi, La preoccupazione di vigilare ovunque e in qualsiasi momento anche nell’Egeo come altrove era stata illusoriamente quietata disseminando e frazionando le unità fino a livelli minimi di squadra e di plotone. Ogni isola, tatticamente era considerata autosufficiente. A Rodi, l’isola principale, vi era il Comando delle forze armate italiane dell’Egeo, retto dall’ammiraglio Cigionio Campioni, che era anche il Governatore del Dodecanneso, ed il Comando militare dell’Isola di Rodi retto dl generale Arnaldo Forgiero. Fino al luglio 1943 le forze tedesche erano inconsistenti: poi andarono via via aumentando fino a raggiungere la consistenza di una brigata

sabato 21 settembre 2019

QUADERNI DEL NASTRO AZZURRO N: 34 del 2018. Copertine

  

ANNO LXXX, Supplemento IX, 2018, n. 4

In Copertina
Medaglia della Vittoria coniata e firmata da Luciano Zaniella
prodotta in tiratura limitata
67 mm di diametro e pesa 140 grammi
Disponibile in bronzo similoro
E' possibile richiederla alla Presidenza dell'Istituto del Nastro Azzurro
(segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)




lunedì 16 settembre 2019

QUADERNI DEL NASTRO AZZURRO Sommario e Nota Redazionale

 SOMMARIO
 Anno LXXIX, Supplemento IX, 2018, n. 4, 10° della Rivista “Quaderni”  www.istitutodelnastroazzurro.it indirizzo:centrostudicesvam@istitutonastroaz zurro.org 

Editoriale del Presidente.  Carlo Maria Magnani: 


IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA           

APPROFONDIMENTI 

AA.VV, La Battaglia di Vittorio Veneto. Ricostruzione ed Analisi.
Luigi Marsibilio, La Battaglia di Vittorio Veneto 
Osvaldo Biribicchi, Comando Supremo Regio Esercito. Le truppe italiane negli altri campi della Grande Guerra 
Massimo Coltrinari, Un elenco Glorioso. Le Armate Italiane a Vittorio Veneto nella versione del Comando Supremo.
 Alessia Biasiolo, L’Impero italiano in epoca fascista 

DIBATTITI 
Giovan Battista Birotti, Soldati e contadini. L’Esercito giapponese nel periodo Meiji (1868-1912)

ARCHIVIO 
Redazionale, Chiara Mastroantonio, Lo Statuto della Legione AzzurraPag.00 

MUSEI,ARCHIVI E BIBLIOTECHE 

Alessio Pecce, Giulio Moresi, aspirante ufficiale, bersagliere, caduto il 17 agosto  1917 sull’Hermada, sul Carso. Il Ricordo  

Posteditoriale: Antonio Daniele, Il Calendario azzurro per il 2019

IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA’ DI OGGI 

UNA FINESTRA SUL MONDO Sandra Milani, L’uso delle sostanze stupefacenti come strategia nella guerra e nel terrorismo islamico

GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE Luca Bordini, Riflessioni sulla comunicazione digitale delle Forze Armate 

Autori. Hanno collaborato a questo numero.
Articoli di Prossima Pubblicazione
Segnalazioni Librarie. 

CESVAM NOTIZIE Centro Studi sul Valore Militare 

I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 5°, V, 2018,  Maggio 2018, n. 30 
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 5°, VI, 2018  Giugno 2018, n.31.
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 5°, VII, 2018, Luglio 2018, n. 32

“Quaderni” on line sono su: www.valoremilitare.blogspot.com 

PER FINIRE Massimo Coltrinari,  Il Valore Militare attraverso le Cartoline Militari ed oltre 

Nota redazionale: Il seguito di riflessioni in questo fine anno non può portare che ad aggiustamenti sulla attività del CESVAM. Si dovrà porre maggiore attenzione alle attività esterne del CESVAM stesso e porre delle pregiudiziali di collaborazione che siano allineate al livello di ambizione del CESVAM. Il dibattito che necessariamente deve esistere all’interno deve passare attraverso una distinzione. L’Istituto del Nastro Azzurro ha due componenti che lo distinguono dalle altre Associazioni 
Combattentistiche.  La prima. È quella dell’associazionismo combattentistico” in cui è necessario porre alla base la componente militare, quella di chi ha mostrato il proprio valore militare e gli è stato riconosciuto, quella associativa e in parte reducistica. Tutti elementi che fanno capo, almeno per i militari, alla legge dei Principi del 1977 che deve animare ogni militare della Repubblica se si vuole definire tale. In pratica è una funzione verso l’interno dell’Istituto, nelle sue componenti ed articolazioni.  La seconda. Quella di Ente Morale, che deve ispirare l’azione dell’Istituto del Nastro Azzurro al pari dei suoi similari (Istituto della Previdenza Sociale, Istituto per la Storia del Risorgimento, Croce Rossa, ecc.) in cui la componente militare è sempre presente, in cui emerge quella di chi ha mostrato il proprio valore militare, ma non gli è stato riconosciuto ufficialmente con le previste decorazioni e modalità, in cui emergono in oltre misura la disponibilità, l’altruismo, il senso di appartenenza, le tradizione militari dei Corpi e delle Unità, il senso del servizio, e soprattutto la volontà di portare i principi statutari anche verso l’esterno, verso le componenti della società civile, le nuove e le vecchie generazioni, nelle forme più efficaci. In pratica è una funzione verso l’esterno dell’Istituto.  Fra le due componenti vi deve essere sinergia, armonia, collaborazione. Occorre in tutti i modi che non emergano contrasti, invidie, contrapposizioni, prese di posizioni imposte, intolleranza. Qualora queste emergessero sarebbe un gravissimo errore quello di affrontarle di petto, con ”fieri ed animati accenti”; più opportuno ed intelligente sarebbe la soluzione che adotti pazienza, silenzio, comprensione e soprattutto mettere spazio e tempo per spegnere ogni fuoco o fuocarello. A questo proposito viene in aiuto Italo Calvino, il quale scrive in “Le città invisibili” 

L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se n’è uno, è quelle che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne: il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione ed apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e che cosa, in merito all’inferno, non è l’inferno, e farlo durare, e dargli spazio.” 


martedì 10 settembre 2019

Nota dal Presidente della Sezione Gen. Cuozzo


APPUNTO

Pensioni per i MIlitari

Com’è noto la legge di bilancio di recente approvazione contiene talune disposizioni per l’anno 2019 (art. 1 commi, comma 261 e ss.) che prevedono per 5 anni a partire dal 1° gennaio 2019 un consistente taglio alle c.d. pensioni d’oro.
È di tutta evidenza che la misura, contraria a ogni principio di ragionevolezza e di equità, ha la finalità politico – demagogica di colpire una platea limitata di persone per creare consenso nei confronti della generalità degli elettori duramente colpiti dalla crisi economica degli ultimi anni.
In particolare le suindicate disposizioni prevedono:
a) tutti i titolari di trattamento pensionistico superiore ai 100.000 euro lordi su base annua rientrano nell’applicazione della suddetta norma;
b) i trattamenti pensionistici superiori a 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un’aliquota pari al 15% per la parte eccedente il predetto importo fino a 130.000 euro, pari al 25% per la parte eccedente 130.000 euro fino a 200.000 euro, pari al 30% per la parte eccedente 200.000 euro fino a 350.000 euro, apri al 35% per la parte eccedente 350.000 euro fino a 500.000 euro e pari al 40% per la parte eccedente 500.000 euro.
Per reagire in modo efficace e tempestivo a tale situazione numerosi studi legali si stanno organizzando per proporre ricorsi avverso le decurtazioni pensionistiche che, presumibilmente, diverranno operative già dal prossimo mese di febbraio. Tra queste iniziative può segnalarsi quella dei professori e avvocati Vincenzo Fortunato e Francesco Saverio Marini: il primo docente di diritto amministrativo presso la SNA; il secondo ordinario di Istituzioni di diritto pubblico dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.
Per ulteriori notizie ci si può rivolgere allo studio Fortunato e associati (segreteria@fortunatoeassociati.it – 06.6784911) ovvero allo studio Marini (segreteria@marinilex.com; 06.36006227).
Il conferimento dell’incarico (sottoscrizione del mandato) è assolutamente gratuito ed è revocabile, sempre gratuitamente, fino alla presentazione del ricorso. Con la presentazione del ricorso sarà dovuta solo la complessiva somma di € 500,00 per le spese vive e il contributo unificato e sarà ridotto a euro 400 nel caso di contestuale conferimento di almeno 4 mandati.
Il compenso professionale per tutta l’attività dei suindicati studi sarà dovuto solo in caso di esito positivo del contenzioso e sarà di euro 5.000,00 oltre IVA e CAP. Tale importo sarà ulteriormente ridotto a euro 4.000,00 in caso di conferimento contestuale di 3 mandati e a euro 3.000,00 in caso di conferimento contestuale di n. 4 mandati.
Per esito positivo del contenzioso si intende la dichiarazione di incostituzionalità, in tutto o in parte, delle disposizioni in questione da parte della Corte Costituzionale.
Per i pensionati ex dipendenti pubblici non “privatizzati” (magistrati, prefetti, diplomatici, ecc..) il giudizio di I  grado davanti alla Corte dei Conti sarà seguito dallo studio Fortunato e associati.
Per i pensionati ex dipendenti pubblici contrattualizzati come ex dipendenti privati il giudizio di I grado davanti al giudice civile sarà seguito congiuntamente dallo studio Fortunato e associati e dallo studio Marini.
Entrambi gli studi seguiranno, sempre congiuntamente, in ogni caso l’eventuale fase di giudizio davanti alla Corte Costituzionale.
La proposizione del ricorso deve ritenersi opportuna non solo per dare un concreto ed efficace segnale di reazione a un modo di fare politica demagogica e irragionevole, ma anche per assicurarsi che, anche qualora le misure in questione dovessero cadere per effetto di ricorsi presentati da altri interessati, si possano recuperare per intero le somme nel frattempo illegittimamente trattenute dallo Stato.


martedì 3 settembre 2019

Storia in Laboratorio



vvv.storiainlaboratorio,blogspot.com

 per i volumi pubblicati nella Collana Storia in Laboratorio

sabato 3 agosto 2019