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L'UNUCI per l'Umbria

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



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martedì 30 giugno 2020

Il Valore delle crocerossine nelle Missioni di pace

Stralcio della relazione presenta alla 
GIORNATA DEL DECORATO 2018 
 dalla Sorella CRI Anna Cantafora



Ringrazio il Generale Carlo Maria Magnani Presidente Nazionale dell’Istituto del Nastro Azzurro per l’invito in occasione della Giornata del Decorato.
 Non è conoscenza comune, che molte donne furono decorate con Medaglia al Valor Militare e tra queste numerose furono le Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana.
Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, questo il nostro nome ufficiale, ma affettuosamente e per tutti: “Crocerossine.”
Tre Crocerossine furono decorate con medaglia d’oro, più di 60 con medaglia  d’argento, più di duecento con medaglia di bronzo.   Arduo scegliere quali figure ricordare! Illustrerò brevemente i profili della Duchessa d’Aosta, nostra prima Ispettrice Generale, delle tre sorelle perite nell’affondamento della nave Po e di Sorella Maria Cristina Luinetti.  Figure lontane e vicine nel tempo , ma sempre e per sempre nel cuore degli Italiani.


Concluderò con la più giovane :


Sorella Maria Cristina Luinetti 
Maria Cristina Luinetti nacque a Milano il 22 marzo 1969, conseguì la Maturità Classica a Saronno, si iscrisse quindi al corso per Infermiera Volontaria della Croce Rossa presso il Sottocomitato di Saronno e si diplomò il 16 novembre 1991.  Venne immatricolata il 27 giungo 1992 con il numero 35318. Appena acquisito il ruolo di I.V. della CRI, si impegnò in attività e servizi, il suo sogno era di partecipare ad una missione di emergenza importante e cercò di
prepararsi al meglio frequentando corsi di specializzazione; prestò servizio per tutta l’estate del ’93 presso vari reparti dell’Ospedale “S. Anna” di Como. Nel breve periodo intercorso tra il Diploma di I.V. e la sua tragica fine, visse intensamente le attività di Croce Rossa: servizio infermieristico con i profughi della Ex Jugoslavia, addestramento per operazione IBIS con la Brigata Legnano.  Il 20 novembre 1993 il sogno di Cristina si realizzò, partì per la Somalia per la missione UNOSOM II. Il 9 dicembre dello stesso anno morì a Mogadiscio. L’epilogo tragico di un’esistenza, breve, dedicata alla cura dei vulnerabili. Un epilogo forse immaginato e temuto: Cristina, prima di partire, lascia una letteratestamento alla zia; in questa lettera la Crocerossina espone le sue ultime volontà nel caso di “un mio ritorno in bara”.

Un presentimento, oppure, più verosimile un forte principio di realtà.  Le furono conferite numerose onorificenze tra le quali: Medaglia d’oro al merito della Croce Rossa Italiana- Roma Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica- Roma Medaglia “Florence Nightingale” (alla memoria) Conferita dal CICR,  Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia ” alla memoria”-  2 novembre 2000
 Con la seguente Motivazione:

Sottotenente delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, impiegata in Somalia nell’ambito dell’operazione IBIS 2, nonostante oggettive difficoltà ambientali caratterizzate da condizioni di pericolo, offriva con generosità e abnegazione la propria opera dimostrando grande perizia, elevata capacità organizzativa ed alta dedizione per portare sollievo morale e fisico ai militari italiani e alla martoriata popolazione somala. Durante il diuturno impegno altamente umanitario, per evitare che un cittadino somalo, penetrato armato nel poliambulatorio, potesse colpire vittime innocenti, conscia del pericolo cui andava incontro e cercando di distrarne l’attenzione, volontariamente si offriva quale ostaggio, ma veniva freddamente uccisa dalla furia omicida del somalo. Altissimo esempio di dedizione e professionalità per un ideale di pace e di solidarietà umana. La sua opera e il suo sacrificio hanno riscosso il più profondo apprezzamento da parte dei contingenti alleati e della popolazione somala e hanno contribuito in maniera determinante a elevare il prestigio delle Forze Armate italiane e della Croce Rossa.  Mogadiscio, 20 novembre 1993 – 9 dicembre 1993


Permettetemi quindi di terminare il mio intervento con questa considerazione: Scarse sono le notizie che riguardano le Crocerossine, noi non amiamo rendere pubblico il nostro servizio, preferiamo svolgerlo in silenzio lontano dai clamori e dai riflettori, ma siamo presenti da 110 anni ovunque e in ogni circostanza sia
necessaria la nostra opera a favore  di tutti, in pace e in guerra, seguendo i sette Principi Fondamentali della Croce Rossa e il nostro motto:  Ama Conforta, Lavora, Salva. 

 www.istitutodelnastroazzurro.org/cesvam

sabato 20 giugno 2020

Anna Frank un simbolo del novecento





ANNE FRANK : 91 anni dalla nascita dell’icona della tragedia della deportazione nazista

il ricordo dell’Associazione “Un ricordo per la pace”

“un messaggio di pace universale che si rafforza da generazione in generazione”



Nacque il 12 giugno 1929 nella città tedesca di Francoforte sul Meno Anne Frank che con il suo diario scritto in cattività nella “casa sul retro” ad Amsterdam è divenuta l’icona della tragedia della deportazione nazista.
Nel 91esimo della nascita la ricorda l’Associazione “Un ricordo per la pace”. L’associazione apriliana ribadisce l’intenzione di dedicare una sezione di un futuro “Museo per la Pace”  alla deportazione ed all’internamento militare nei lager nazisti.
 “Un progetto sottoposto da qualche anno al vaglio dell’amministrazione di Aprilia  – afferma “Un ricordo per la pace” -  che speriamo si concretizzi quando troverà sede definitiva la mostra “Aprilia in guerra: la Battaglia di Aprilia” curata dalla nostra associazione.
Quello di Anne è un documento straordinario. Scritto da un’adolescente è riuscito a far breccia nel cuore di tutti, denunciando l’orrore del nazismo con un messaggio di pace universale che si rafforza da generazione in generazione.”

"Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre più forte l'avvicinarsi del rombo che ucciderà anche noi, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto volgerà nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cesserà, che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenità."
Anne Frank



LA STORIA
Sognava di diventare scrittrice Annelies Marie Frank detta Anne e invece morì a 16 anni, deportata
nei campi di concentramento nazisti. Il suo diario ad eterna memoria della tragedia dell’olocausto.
Scritto nella “casa sul retro” in Prinsengracht 263 ad Amsterdam, il rifugio segreto nel quale visse oltre due anni con la famiglia per tentare di sfuggire all’odio nazista.
Nata il 12 giugno 1929 nella città tedesca di Francoforte sul Meno aveva 10 anni Anne quando il
primo settembre 1939 la Germania invase la Polonia dando inizio alla seconda guerra mondiale. Le
leggi razziali emanate il 7 aprile del 1933 e le leggi di Norimberga del 1935 avevano reso la vita
degli ebrei in Germania molto difficile. Esclusi dalla vita civile, vietato lo svolgimento delle proprie
attività, costretti infine ad abbandonare le loro case ed i loro beni per essere relegati nei ghetti. Otto
Frank e la moglie Edith, papà e mamma di Anne, decisero pertanto di trasferirsi dalla Germania ad
Amsterdam in Olanda per avviare un’impresa ( ”Opekta”) che commerciava pectina, addensante
per la preparazione di marmellate. Ma il 10 maggio 1940 i nazisti invasero anche i Paesi Bassi.
L’esercito olandese si arrese pochi giorni dopo ed il nazismo impose i duri regolamenti
contro gli ebrei. Vietato frequentare parchi, negozi, cinema. Scuole separate per soli ebrei. La stella
giudaica cucita sugli abiti per essere distinti e discriminati al primo sguardo.
Il 5 luglio 1942 la sorella maggiore Margot ricevette una chiamata per andare a lavorare nella
Germania nazista. La cosa preoccupò Otto poiché già era venuto a conoscenza della deportazione
nei campi di concentramento e delle camere a gas. Da poco aveva allestito un nascondiglio nel retro
dell’edificio dell’attività, la porta di accesso al rifugio di circa 50 m² nascosta da una libreria
girevole. Il giorno seguente la chiamata di Margot la decisione di nascondersi; col tempo si
aggiunsero anche quattro clandestini. Ma il clima di tensione nel retro casa era alto: costante la
paura di essere scoperti. Difficili i rapporti interpersonali tra i clandestini, persino contrasti Anne
con la la mamma Edith che giorno per giorno perdeva sempre più la speranza, cosa che non si
confaceva al carattere ottimista della ragazza. Nell’agosto del 1944 il gruppo venne tradito da un
informatore anonimo; i clandestini scoperti e arrestati dalla Gestapo. Condotta con la famiglia al
campo di concentramento di Westerbork venne deportata nel settembre 1944 ad Auschwitz. Morì di
tifo accanto alla sorella maggiore Margot nel campo di sterminio di Bergen-Belsen nel febbraio del
1945. Solo il papà Otto Frank sopravvisse, lui deportato ad Auschwitz.



IL DIARIO
Annie inizia a scrivere sul diario ricevuto in regalo per i suoi 13 anni. È all’amica immaginaria
Kitty che Anne in quelle condizioni di cattività affida il suo sfogo di adolescente, le sue domande
senza risposta, sensazioni e sentimenti che intatti sono giunti fino a noi.
Fu grazie a Miep Gies che il diario è pervenuto fino a noi. Miep, all’anagrafe
Hermine Santrouschitz, era un’impiegata di Otto Frank, morta nel 2010 a 101 anni. Insieme al
marito aveva aiutato i clandestini a sopravvivere nel nascondiglio provvedendo al loro
sostentamento. Miep trovò il diario di Anna a terra nell’alloggio messo in subbuglio durante
l’irruzione della polizia il 4 agosto 1944 conservandolo senza leggerlo e consegnandolo poi ad Otto
Frank che ne curò la prima pubblicazione nel 1947 dal titolo : “Het Achterhuis” (Il retrocasa) .
Pesanti furono le critiche dei negazionisti la Shoah i quali affermavano il diario fosse un falso,
un’abile manipolazione messa in atto dal padre Otto.
Le tesi negazioniste trovarono smentita ufficiale solo dopo la morte di Otto nel 1980. Il
diario e le lettere di Anne vennero acquisite dall’Istituto dei Paesi Bassi per la documentazione di
guerra, che nel 1986 ne commissionò una perizia attraverso il Ministero della Giustizia. Analizzati
calligrafia e tutti i materiali utilizzati tra cui carta, colla e inchiostro il diario risultò autentico. Il 23
marzo 1990 la Corte regionale di Amburgo ne reiterò l’autenticità.
Tradotto in oltre 60 lingue è pubblicato in più di quaranta paesi; ne sono state vendute oltre
30 milioni di copie, oggetto di rappresentazione teatrali, documentari e film dedicati.
IL MUSEO AD AMSTERDAM
Dal 1960 il nascondiglio ad Amsterdam è un Museo: la “Casa di Anne Frank”. Otto partecipò alle
attività della Fondazione Anne Frank e del Museo fino al 1980, anno della morte: si augurava
che attraverso la lettura del diario i lettori divenissero “consapevoli dei pericoli rappresentati dalla
discriminazione, dal razzismo e dall’antisemitismo”.


mercoledì 10 giugno 2020

Anche per contrastare il Covid19






Si comunica che da oggi è di nuovo disponibile presso la nostra sede sociale, in Via delle Torri 33,  lo sciroppo di rose dell'Associazione "Campo delle Rose Onlus"!!! (vedi informativa in figura)

Orario d’apertura per il mese di giugno:
lunedì-mercoledì-sabato 9.00-13.00.

Il costo di ogni singola bottiglia è di € 5,00.

Un cordiale saluto
La Segreteria della Società Tarquiniense d’Arte e Storia