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giovedì 10 marzo 2011

 Macrostoria e Microstoria: nota a margine
La macrostoria rappresenta la sintesi degli avvenimenti che si sono succeduti in una determinata epoca in determinato territorio. La necessità di sintesi rappresenta l’esigenza di conoscere quanto accaduto precedentemente in quel luogo al fine di avere una idea, un quadro chiaro del succedersi del tempo: con ciò la Storia assolve alla sua funzione.
Ma questa visione a tutto tondo non esclude la possibilità, anzi la sollecita, di scendere, via via a seconda degli interessi e degli scopi che si vogliono perseguire , nel particolare, a cerchi concentrici, restringendo sempre più i due parametri considerati, il tempo, ovvero l’epoca presa in esame, e lo spazio, ovvero il territorio di interesse.
Questi cerchi concentrici vengono fissati da chi si avvicina alla Storia, in base ai suoi scopi ed interessi.
Processando questo concetto di macrostoria, in un approccio lineare ed orizzontale, non ciclico, si arriva a poter individuare e definire l’antitesi della macrostoria, ovvero la microstoria. Via via che si vuole conoscere in modo sempre più preciso e definito fatti e situazioni, ci si avvina al concetto di microstoria.
La microstoria rappresenta la conoscenza di un determinato fatto o evento in un individuato punto spaziale, nella sua complementarità assoluta.. La conoscenza nei suoi minuti dettagli dell’evento è la caratteristica della microstoria che in essa si esalta, mentre, come appare ovvio, si attena e scompare nel concetto opposto di macrostoria.

In questo asse orizzontale, quindi, chi si avvicina alla Storia può muoversi e quindi fissare il suo punto di osservazione o, di conseguenza, di conoscenza.
Esiste,pertanto, un filo rosso che unisce, in modo non ciclico, ma lineare la macro e la microstoria, che permette di affrontare ogni argomento storico, o meglio di ricostruire avvenimenti del passato, in base alle motivazioni., interessi e scopi.
Nel fare un esempio, si può ben prendere Anzio è l’evento del 22 Gennaio 1944, ovvero lo sbarco Angloamericano volto ad aggirare le difese tedesche imperniate su Cassino e quindi conquistare Roma e portare il fronte più a Nord possibile.
Se prendiamo in esame il fattore spazio, in questo evento, dal punto di vista microstorico, si possono andare a visitare ed approfondire tutti gli aspetti minuti che hanno interessato Anzio e Nettuno e tutte le implicazioni relative, restringendo la ricostruzione al particolare.
Dal punti di vista della macrotoria, questo evento si inserisce come episodio della Campagna d’Italia condotta dagli Alleati, campagna che aveva come obiettivo iniziale l’uscita dell’Italia dalla coalizione dell’Asse, e poi quello di tenere aperto un fronte in Europa al fine di attirare il maggior numero di unità tedesche, per alleggerire la pressione sul Fronte russo. Per gli Italiani questo evento si inserisce nella Guerra di Liberazione, in cui le forze non aderenti alla coalizione hitleriana collaboravano con gli Alleati al fine di giungere alla fine della guerra con una partecipazione tale da poter definire in modo accettabile il futuro assetto dell’Italia, uscita sconvolta dalla crisi armistiziale del 1943
Se prendiamo in esame il fattore tempo, vediamo che per gli Italiani la Guerra di Liberazione poteva rappresentare una sorta di Secondo Risorgimento, in quanto le uniche due forze che nella prima metà del 900 erano alla guida del Paese, si erano, per motivi vari, liquefatte ed implose. Occorreva una nuova azione per definire l’assetto istituzionale dell’Italia stessa, o nuovo o quello passato rigenerato da questa esperienza.
Il riferimento in questo processo è il primo Risorgimento, in cui per fare l’Italia ci si dovete impegnare in una lotta contro Potenze straniere e contro il potere temporale dei Papi per definire lo Stato Italiano. I motivi che nei due processi sono i medesimi, ed il fine uguale. Ecco perchè, come macrostoria, si può parlare di Primo e di Secondo Risorgimento.
Quindi lo sbarco di Anzio del gennaio 1944, episodio della Campagna d’Italia per gli Alleati, per noi Italiani è un evento che permette di focalizzare gli sforzi di definire attraverso la Guerra di Liberazione il nuovo asseto istituzionale dell’Itala, avendo come riferimento il processo unitario del primo risorgimento.

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