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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



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Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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domenica 4 maggio 2014

E' così che si risolve il problema della immigrazione?

Riprendiamo una nota avuta da amici comuni e invitiamo a partecipare al dibattito:


Chi è d’accordo, la giri pari pari , sottoscrivendosi con proprie generalità, ovviamente.
Sul sito del Governo , in tema di Riforma della Pubblica Amministrazione (vogliamo fare sul serio, dice il Presidente del Consiglio), c’è la possibilità per ciascun cittadino di dire la propria, scrivendo a rivoluzione@governo.it . Il destinatario non accetta allegati.
Saluti
Iacono


Un tema di assoluta rilevanza che non compare nella lettera aperta ai dipendenti, pubblicata sul sito del governo e inviata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, è quello dell’immigrazione clandestina.
Il fenomeno che sta assumendo l’aspetto di una pacifica invasione, presenta gravissime ripercussioni in termini di sicurezza, economici e sull’occupazione. E’ falso infatti che gli immigrati svolgono soltanto lavori rifiutati dagli italiani. Basta guardare gli operai che escono dalla Fincantieri di Marghera al termine della giornata lavorativa: non è difficile stabilire dai loro caratteri somatici che la stragrande maggioranza non è italiana; non è un problema di razzismo ma di tutela dei nostri lavoratori, dal momento che non si tratta di bassa manovalanza e che quei posti di lavoro sarebbero certamente ambiti dai nostri operai. Anche se si tratta di lavoratori in subappalto, il problema non cambia, a meno che non si voglia ipocritamente ignorare che probabilmente questi stranieri sono sottopagati, nel silenzio dei sindacati e delle autorità.
Analoga situazione si riscontra tra gli operai dell’edilizia: è raro sentirli parlare in italiano, per non parlare di badanti e colf, attività che forse non disdegnerebbero molte donne italiane, nella situazione di dilagante povertà in cui ci troviamo.
E allora bisogna avere il coraggio di dire in chiaro, anche se non politicamente corretto, che sarebbe arrivato il momento di ammettere che moltissimi italiani sono disoccupati perchè la loro occupazione è stata rilevata da stranieri che hanno la precedenza nell’assegnazione delle case popolari, negli asili nido comunali e nell’esenzione dai ticket sanitari, a causa del loro basso reddito effettivo o dichiarato. 
E’ giusto e nobile lo spirito umanitario di accoglienza verso chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà, ma l’Italia è un Paese densamente popolato, in crisi economica  e con assai limitate capacità di accoglienza.
In questa situazione, impiegare consistenti aliquote di navi militari e motovedette per soccorrere I migranti in alto mare, oltre ad avere un costo insostenibile (per altro verso si tagliano I fondi alla Difesa), costituisce incentivo alle partenze.
 
Giuseppe Iacono
Via del Minatore 5/G
37122 Verona

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