Un nuovo indirizzo per questo blog

Dal 2019 questo blog ha riportato la collaborazione del CESVAM con la Sezione UNUCI di Spoleto. Con la presidenza del Gen Di Spirito la Sezione ha adottato un indirizzo di ampio respiro che si sovrappone a molti indirizzi del CESVAM stesso. pertanto si è deciso di restringere i temi del blog al settore delle Informazioni in senso più ampio possibile, e quindi all'Intelligence in tutti i suoi aspetti con note anche sui Servizi Segreti come storia, funzioni, ordinamenti. Questo per un contributo alla cultura della Sicurezza, aspetto essenziale del nostro vivere collettivo

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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio;

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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sabato 20 settembre 2025

INFOCESVAM N. 4 del 2025 Luglio Agosto 2025 1 Settembre 2025

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XII, 67/68/, N. 4, Luglio - Agosto 2025, 1 settembre 2025

XII/4/1026 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XII anno di edizione, 3 il Bimestre di edizione di INFOCESVAM, 1001 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro, in funzione del supporto scientifico alla offerta formativa dei Master. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

XII/4/1027 – Chat I Alumni. E’ stata attivata da giugno ed entrata in piena funzione a luglio 2025 una chat per tutti coloro che hanno frequentato i Master di Storia Militare Contempranea, Polirica Militare Comparata e Terrorismo ed Antiterrosimo Internazionale. La denominazione è Alumni.

XII/4/1028 – Volume Serie Università. Alessia Biasiolo. “La Fabbrica che costrusce la Storia”. Analisi della produzione industriale italiana tra Ottcento e Novecento”. Inviato testo alla Casa Editrice. Predispoto Presentazione, Prefazione, Premessa, Nora dell’Autrice, Ringraziamenti Bibliografia. Chiesto preventivo di spesa.

XII/4/1029 - Progetto 2024/2 – Progetto “ 80° della Liberazione. 1944. I Martiti di Fiesole e gli Eccidi in Toscana”. Collaborazione con la Federazione Regionale della Toscana. Coautore Manuel Vignola. Predisposto il Manoscritto 1. Dedicato ai Martitiri di Fiesole. Raccolti da M Vignola n. 15 Documenti che sono le testimonianze repertoriate nel 1945 e 1946

XII/4/1030 - Osimo – Collaborazione CESVAM Associazioni. ANPI – 6 luglio 2025. “ 81° Liberazione di Osimo”. Il Contributo degli Osimani alla Lotta di Liberazione. Storie di militari, patrioti e deportati osimani dopo l’8 settembre. I direttore ha tenuto la relazione introduttiva. Presentato e distributi il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione. Presentata una vetrina con tutte le pubblicazioni del CESVAM e del materiale divulgativo

XII/4/1031 – IL CESVAM e le sue attività sono state sospese dal 10 al 30 agosto 2025 per la pausa estiva. La programmazione e la pianificazione adottata ha garantito la regolare pubblicazione dei post in rete.

XII/4/1032 - Progetto 2020/2 Prigionia italiana in mano Britannica 1941 -1947. Il Primo volume Africa Orientale Italiana 1935-1940. “Impero: tra realtà e propaganda” nella versione Bozza 2 Revisione Completata. Compilazione Indici dei Nomi propri, geografici e militari. La copertina è stata composta ed edita.

XII/4/1033 - Chat III Albo d’Oro. E’ stata attivata da giugno ed entrata in piena funzione di luglio 2025 una chat per tutti coloro che hanno partecipano alla creazione dell’Albo d’Oro dei Decorati al Valore militare sia come Utenti che come Collaboratori. La denominazione è Albo d’Oro.

XII/4/1034 – Sito del Nastro Azzurro: www.istitutodelnastroazzurro.org riporta fino al 30 agosto 2025 nel Banner “Il Valore Militare Oggi” gli atti di Valore che si sono avuto nel passato.

XII/4/1035 Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Dal 7 luglio 2025 a cadenza settimanale (ore 08.00) sono pubblicati degli “schort” (Video della Durata di 2 minuti) che illustrano le singole pubblicazioni del CESVAM, 4 pubblicazioni a Luglio (Presentazione, Catalogoa Stampza, Atti 2016, La III Guerra di Indipendenza e 4 pubblicazioni ad Agosto (Anzio, Ebrei I,II, Giudeofobia in Italia. Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM.

XII/4/1036 - Chat II Cusano Master. E’ stata attivata da giugno ed entrata in piena funzione a luglio 2025 una chat per tutti coloro che fanno parte della Docenza per i Master di Storia Militare Contemporanea, Polirica Militare Comparata e Terrorismo ed Antiterrosimo Internazionale. La denominazione è Cusano Master.

XII/4/1037 - Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Mese di Luglio, 4 Video, Mese di Agosto 4 video. Redazione ed edizione a cura del CESVAM I Video, della durata di 20 miniuti circa (Long Video) sono trasmessi ogni giovedì, (ore 08.00). Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM

XII/4/1038 – La Rivista QUADERNI del NASTRO AZZURRO n. 2 del 2025 (aprile giugno 2025) 36° della Rivista in data 30 agosto 2025 è stata invia nella forma pdf a tutti coloro che sono iscritti alla predetta Main List.(603) Il n. 1 del 2025 (gennaio – marzo 2025) 35° della Rivista è stato inviato in data 30 luglio 2025

XII/4/1040 Concorso nazionale a premi per Tesi di Laurea e di Dottorato Anno 2025. Tema “Evoluzione degli scenari operativi e lo sviluppo di nuove capacità: opportunità e sinergie per innovare le capacità navali dell’industria della difesa” Al seguente link: concorsitesidi laurea2025 marina militare” è possibile visualizzare la locandina e consultare il relativo bando.

XII/4/1041 – La Presidenza nazionale ha diramato al Circolare 239 del 12. giugno 2025 nella quale si indica il Programma del XXXII Cobgresso Nazionale che si terrà a Genova il 24 e 25 ottobre 2025. Sono seguite altre due circolari ad integrazione di questa citata.

XII/4/1042 In esito a quanto pubblicato con nota n. XII/4/1035 per i Volumi di G. Cecini si sono avuti oltre le 300 visualizzazioni, così come per il Volume della Biasiolo. Gli altri Volumi hanno avuto visualizzazioni tra le 100 e le 200. Si reputa che questo sia un buon risultato.

XII/4/1043 - Chat IV Progetti Nastro Azzurro. E’ stata attivata da giugno ed entrata in piena funzione a luglio 2025 una chat per tutti coloro che sono interessati e partecipano alla realizzazione dei Progetti sia esterni che esterni del CESVAM Tale Chat integra questo Infocesvam in quanto ha una cadenza quotidiana. La denominazione è Progetti Nastro Azzurro.

XII/4/1044 – Il Ministero della Difesa Ganinetto del Ministro ha comunicato l’approvazione dei Prgotetti del 2025. Si è in attesa di conoscere i Titoli dei Progetti stessi-

XII/4/1045 – La Medaglistica rappresenta un brend dell’Istituto del Nastro Azzurro. Ancora una volta si invita a divulgare questo aspetto, acquistando le medaglie coniate dall’Istituto per gli anniverari recenti e farne opera di presenza presso Istitutzioni Enti, Collezionisti e Case d’ARte

XII/4/1046 – La edizone dei QUADERNI ON LINE (www.valoremilitare.blogspot.com) nel mese di luglio 2025 ha avuto 4178 contatti e nel mese di agosto 2025 4278 mantenendo anche nel periodo estivo un buon libello di accessi.

XII/4/1047 – Sito dell’Istituto del Nastro Azzurro (www.istitutodelnastroazzurro.org). Comparto CESVAM. Alla data del 30 agosto 2025 sono stati pubblicati tutti i post secondo la programmazione adottata

XII/4/1048 – La Rivista QUADERNI del NASTRO AZZURRO N. 3 del 2025 (Luglio – Settembre 2025) 37° della Rivista dal 28 Agosto è in distribuzione in base all’Indirizzario alla data del 28 Agosto2025. E’ stato raggiunto l’obiettivo di sperire la Rivista su carta entro la data di uscita teorica (30 settmbre 2025). La versione Pdf sarà inviata il 30 settembre 2025

XII/4/1049 - Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Schort Video Mese di Luglio, 4 Video, mese di Agosto 4 video. Redazione ed edizione a cura del CESVAM I video (Gli Schort Video) sono trasmessi ogni lunedi, (ore 08.00). Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM.

XII/4/1050 - Prossimo INFOCESVAM (settembre - ottobre) sarà pubblicato il 1 novembre 2025. I precedenti numeri di INFOCESVAM (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari) info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org



mercoledì 10 settembre 2025

S.I.M. Servizio Informazioni Militari 1925 1945

 Tesi di Laurea Master Dott Leonardo Avellone Anno Accademico 2024 2025

Premessa

La storia dei servizi segreti italiani rappresenta l’evoluzione delle strutture di intelligence del nostro Paese, da prima dell’Unità d’Italia sino ai giorni nostri.

Il primo vero organismo di spionaggio dell’Italia unita fu istituito nel 1925 con la nascita del Servizio Informazioni Militari, chiamato SIM, concepito come struttura di natura prettamente militare. Questa organizzazione iniziò a coinvolgere membri dell’Arma dei Carabinieri nei propri ranghi, dando così vita a una collaborazione fra le forze armate e i servizi di intelligence. Successivamente, con il secondo dopoguerra, si passò alla creazione del SIFAR, che fu poi riorganizzato nel Servizio Informazioni Difesa (SID)1.

La riforma del 1977 segnò un passaggio essenziale, poiché istituì il SISDE come servizio di intelligence civile e il SISMI per le funzioni militari. Nel 2007 poi, una nuova revisione portò alla suddivisione in due agenzie specializzate per competenze territoriali: l'AISI per la sicurezza interna e l'AISE per quella esterna.

Tuttavia, il percorso dei servizi segreti italiani è stato costellato di scandali, sospetti di connivenza con interessi non trasparenti e accuse di deviare dai fini istituzionali. La stampa spesso ha parlato di “servizi deviati”, alimentando un’immagine di opacità e collegamenti con la criminalità organizzata. Partiamo con il vedere nel dettaglio però la storia dell’Intelligence.

1 ​Antonella Colonna Vilasi, Storia dei servizi segreti italiani. Dall'Unità d'Italia alle sfide del XXI secolo, Città del Sole Edizioni, 2013. ​

domenica 31 agosto 2025

Tesi di Laurea Giulia Bernardini Premessa

 Tesi: La Cultura della Sicurezza in Italia. Analisi e prospettive

Premessa

La storia dei servizi segreti italiani rappresenta l’evoluzione delle strutture di intelligence del nostro Paese, da prima dell’Unità d’Italia sino ai giorni nostri.

Il primo vero organismo di spionaggio dell’Italia unita fu istituito nel 1925 con la nascita del Servizio Informazioni Militari, chiamato SIM, concepito come struttura di natura prettamente militare. Questa organizzazione iniziò a coinvolgere membri dell’Arma dei Carabinieri nei propri ranghi, dando così vita a una collaborazione fra le forze armate e i servizi di intelligence. Successivamente, con il secondo dopoguerra, si passò alla creazione del SIFAR, che fu poi riorganizzato nel Servizio Informazioni Difesa (SID)1.

La riforma del 1977 segnò un passaggio essenziale, poiché istituì il SISDE come servizio di intelligence civile e il SISMI per le funzioni militari. Nel 2007 poi, una nuova revisione portò alla suddivisione in due agenzie specializzate per competenze territoriali: l'AISI per la sicurezza interna e l'AISE per quella esterna.

Tuttavia, il percorso dei servizi segreti italiani è stato costellato di scandali, sospetti di connivenza con interessi non trasparenti e accuse di deviare dai fini istituzionali. La stampa spesso ha parlato di “servizi deviati”, alimentando un’immagine di opacità e collegamenti con la criminalità organizzata. Partiamo con il vedere nel dettaglio però la storia dell’Intelligence.

1 ​Antonella Colonna Vilasi, Storia dei servizi segreti italiani. Dall'Unità d'Italia alle sfide del XXI secolo, Città del Sole Edizioni, 2013. ​

giovedì 31 luglio 2025

INFOCESVAM N. 3 DEL 2025 MAGGIO GIUGNO 2025, 1 LUGLIO 2025

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XII, 65/66/, N. 3, Maggio - Giugno 2025, 1 luglio 2025

XII/3/1001 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XII anno di edizione, 3 il Bimestre di edizione di INFOCESVAM, 1001 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro, in funzione del supporto scientifico alla offerta formativa dei Master. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

XII/3/1002 - La sessione estiva di Laurea (Anno Accademico 2024 – 2025 ed anni accademici precedenti) per i Master di 1° Liv. Storia Militare Contemporana e Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi si è tenuta in sede il giorno 16 giugno 2025. Di seguito i nomi dei laureati.

XII/3/1003 – Progetto 2020/2 Prigionia italiana in mano Britannica 1941 -1947. Il Primo volume Africa Orientale Italiana 1935-1940. “Impero: tra realtà e propaganda” è nella versione Bozza 1 Revisione. Compilazione Indici dei Nomi propri, geografici e militari. La copertina è stata composta ed edita.

XII/3/1004 - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Roma. 26 giugno 2025 il Direttore del CESVAM, presso la sede del Gruppo Medaglie d’Oro ha presidetuo alla presentazione del Volume di Giovanni Cecini “ I grandi Eroi della Seconda Guerra Mondiale”

XII/3/1005 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Politica Militare Comparata (vds XII/3/1002) sono: Dr. Casamento; Dr. Corona. Si sono ritirati per questo anno accademico 4 frequentatori.

XII/3/1006 - XII/2/984 – Progetto 2024/4 “Dal Corpo di Liberazione ai Gruppi di Combattimento” Predisposto il Manoscritto 1. Chiesto preventivo di Spesa alla Casa Editrice. Predisposta Bibliografia, Prefazione, Premessa, Ringraziamenti

XII/3/1007 - In distribuzione il n. 2 del 2025 della Rivista QUADERNI. Numero Copie su carta 250, di cui 200 in distribuzione, 10 Archivio Emeroteca, 40 a disposizione. Richiedere copie su carta a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

XII/3/1008 - E’ in preparazione il “CESVAM REPORT” Settembre 2021 – Agosto 2025. N 4 della Rivista QUADERNI” che completa i Report Settembre 2014 – Agosto 2019 (2019) e Settembre 2019 – Agosto 2021 ( 2021). Richiesto preventivo di Spesa. Edizione speciale della Rivista “QUADERNI”

XII/3/1009 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Storia Militare Contemparane dal 1792 ad oggi (vds XII/3/1002) sono: Dr.ssa Pasin; Dr. Rustioni, Dr.Boldrini, Dr. Piccione, Dr. Picchierri, Dr.Foria. Si sono ritirati per questo anno accademico 5 frequentatori. Tutti i laureati hanno manifesto l’intenzione di continuare a collaborare con il CESVAM

XII/3/1010 – Castelferreti (AN) - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Roma. 26 giugno 2025 il Direttore del CESVAM, insieme al presidente della Federazione Regionale delle Marche, MAVM Claudio Fiori, il 13 giugno 2025 ha presenziato al Convegno “81° anniversario del passaggio del Fronte 1944- 2025. E’ stata svolta la Relazione “Il valore militare al femminile durate la Guerra di Liberazione 1943 – 1945”. Ricordata la staffetta partigiana Teresa Vergalli.

XII/3/1011 - Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Mese di Maggio, 4 Video, mese di Giugno, 4 video. Redazione ed edizione a cura del CESVAM I video sono trasmessi ogni giovedì, (ore 08.00). Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM

XII/3/1012 – In occasione della presentazione (Vds. XII/3/1004 del Volume di Giovanni Cecini il 26 giugno 2025 è stato consegnato l’Emblema Araldico al Dott. Goffredo Zignani, nipote della MOVM Goffredo Zignani, fucilato dai tedeschi il 19 novembre 1943 ad Elbassan (Albania). Il Dott. Goffredo Zignani ha chiesto di iscriversi alla Federazione Provinciale di Ancona, per continuare la collaborazione con il CESVAM.

XII/3/1013 - Progetto 2024/2 – Progetto “ 80° della Liberazione. 1944. I Martiti di Fiesole e gli Eccidi in Toscana”. Collaborazione con la Federazione Regionale della Toscana. Coautore Manuel Vignola. Predisposto il Manoscritto 2. Acquisti i dati della II e III Parte ( Vittine da 2 a 9 e Vittime da 10 a 49) Si hanno quindi tutti gli episodi (1415) in cui si sono avute vittime plurime

XII/3/1014 - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Associazione Ex Allievi della Nunziatella Sezione del Lazio. Cinema in Divisa. Dato il contributo alla presentazione dei fil di carattere storico. Ed al Giornale illustrativo. Svolto mercoledi 11 giugno 2025 l’incontro di presentazione, alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri, di Roma, l’incontro di presentazione per il 2025/2026.

XII/3/1015 - La sessione estiva di Laurea (Anno Accademico 2024 – 2025 ed anni accademici precedenti) per i Master di 1° Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale si è tenuta in sede il giorno 30 giugno 2025. Di seguito i nomi dei laureati.

XII/3/1016 - Progetto 2024/3 – Progetto “ Il Valore Militare e le Fosse Ardeatine”. Collaborazione con Aladino Lombardi. Contatti diretti con la Direzione del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Predisposto il Manoscritto n. 3. Predisposto i materiali per tutti i decorati. Predispostta Bibliografia, Premessa, Nota Autore, Presentazione e Prefazione .

XII/3/1017 – Pesaro – Collaborazione CESVAM Federazioni. Federazione Provinciale di Pesaro. Federazione Provinciale di Teramo, 13 giugno 2025. “ Lassu dove volano gli eroi. Storie di aviatori pesaresi e teramani. Il Presidente della Federazione Regionale delle marche dell’Istituto MAVM Claudio Fiori ha svolto un intervento sui temi del Valore Militare e suoi significati. Presentata una vetrina con alcune le pubblicazioni del CESVAM e del materiale divulgativo.

XII/3/1018 – Nel prossimo numero si darà conto delle CHAT attivate per agevolare la comunicazione circolare tra tutte le componenti CESVAM

XII/3/1019 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 luglio 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 3 del 2025. (Uscita luglio 2025)

XII/3/1020 – Progetto 2024/1 – “80° della Guerra di Liberazione. Monte Marrone. 1 -10 Aprile 1944. la svolta”. Predisposto in bozza i capitoli I, II, III, IV, e la Bibliografia generale e di pertinenza. Compilati La Premessa, Introduzione, Bibliografia, Nota dell’Autore. Richiesto il preventivo alla Casa Editrice. Predisposto il Manoscritto 2.

XII/3/1021 - In occasione della Conferenza (Vds. XII/3/1010) il 13 giugno 2025 è stato consegnato l’Emblema Araldico al Dott. Carlo Mariotti Zignani, nipote del pludecorato Carlo Mariotti, combattente della I e della II guerra mondiale Il Dott. Carlo Mariotti è socio della Federazione Provinciale di Ancona dell’Istituto del Nastro Azzurro

XII/3/1022 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Terrorismo ed Antiterrosimo (vds XII/3/1015) sono: Dr.ssa Bernardini; Dr. Sprenberg, Dr.Speranza, Dr. Garbo, Dr. Alfano , Dr.Revelli. Dr.Avallone, Dr. Aldramaki. Si sono ritirati per questo anno accademico 6 frequentatori. Alcuni di loro hanno manifesto l’intenzione di continuare a collaborare con il CESVAM

XII/3/1023 - Progetto 2024/3 – Titolo. “Dal Corpo Italiano di Liberazione ai Gruppi di combattimento”. Terminata la raccolta del materiale documentario e di quello iconografico. Predisposto il manoscritto 3. da predisporre la Copertina.Predisposto Nota Autore e Ringraziamenti. Predisposta Bibligrafia

XII/3/1024 – Indirizzo del Canale You Tube dell’Istituto Nastro Azzurro. La parola da digitare sulla icona di ricerca è CESVAM

XII/3/1025 - Prossimo INFOCESVAM (luglio - agosto) sarà pubblicato il 1 settembre 2025. I precedenti numeri di INFOCESVAM (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari) info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org



domenica 20 luglio 2025

Tesi di Laurea Luigi Di Lorenzo Spionaggio e Contro spionaggio durante la Prima Guerra Mondiale. Il Triangolo segreto. Papa Benedetto XV e lo Stato Italiano

 Master I Livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE”

 Analisi e considerazioni

Anno Accademico 2022 -2023

II CAPITOLO

Il triangolo “segreto”

a.      Papa Benedetto XV e lo Stato Italiano

La Santa Sede e il Vaticano pensano alla storia ed alle relazioni internazionali da sempre in ottica di lunga durata, cercando sempre di unire attività pastorale e politica, diplomazia e fattore umano. Nella sua storia la Chiesa ha affrontato minacce vere e concrete, ha affrontato imperi e repubbliche, sovrani e movimenti sociali, affrontato cambiamenti e subito minacce alla sua unità. Ha sempre fatto dell’utilizzo del potere informativo e cognitivo, di una vera e propria abilità d’intelligence, un fattore chiave per predire e rispondere alle minacce. Non a caso Iosif Stalin considerava il Vaticano “un centro reazionario […] molti preti cattolici e missionari del Vaticano sono delle spie matricolate di livello mondiale[1]. Andò molto vicino il dittatore sovietico, perché è stato scoperto che da quasi cinquecento anni, grazie a una rete composta da semplici sacerdoti, alti prelati e comuni laici, il Papa ha avuto a disposizione il servizio segreto più affidabile della storia.

Ci fu una fase delicata nella storia della Chiesa compresa tra l’inizio del Novecento e il periodo tra le due guerre in cui il combinato disposto tra attività sotto copertura e diplomazia fu messo in campo con discrezione. Privata della statualità nel 1870, la Santa Sede mirava allora a perseguire una politica di contenimento di quelle che erano ritenute tre minacce diverse ma convergenti. In primo luogo, il modernismo diffusosi nel mondo episcopale; in secondo luogo, l’arrivo sul suolo europeo del comunismo anti-cristiano e ateo; infine, la perseveranza al potere in Europa delle potenze di cultura protestante. Per reagire al timore della marginalizzazione, dunque, la Santa Sede agì per ricordare la sua capacità di giocare un ruolo nel mondo. In questa grande instabilità mondiale di inizio novecentesco, emerge la figura incompresa di Papa Benedetto XV.

Nominato a capo della chiesa nel settembre del 1914, con trentotto voti e non uno di più (quanto bastava per l’elezione), non venne visto subito di buon occhio dalla maggior parte degli Stati mondiali. Non aveva nulla del physique du rôle dei predecessori. Gracile, affetto da una forte miopia, di statura assai basso. “Con la sua figura non impressionante e il suo viso privo di espressione, in lui non c’è né maestà spirituale né temporale”, commentava un giornalista americano che l’aveva osservato durante la sobria incoronazione nella Cappella Sistina.[2]

Benedetto XV iniziò così i suoi otto anni di permanenza sul Soglio di Pietro. Anni di bombe e trincee, del guerrone che Papa Pio X aveva previsto e temuto con orrore. Anni in cui il mondo cambiò come forse mai si era visto prima: il conflitto di trincea con i suoi milioni di morti, la dissoluzione di quattro imperi plurisecolari, la rivoluzione bolscevica, l’esplosione del nazionalismo, l’insorgere della questione mediorientale. Alla Segreteria di Stato, massimo incarico nel Vaticano nominò il Cardinale Ferrata, segnale molto chiaro di un cambio di politica. Ferrata era filofrancese ed era stato stretto collaboratore di Leone XIII, e il suo compito principale sarebbe stato quello di riconquistare la simpatia della Francia. Ma Ferrata morì nel giro di un mese e a questo punto Benedetto ricorse ad un altro francofilo, il suo vecchio amico e collega Pietro Gasparri, a cui affidare il massimo incarico del Vaticano. Insieme a Gasparri nominò il Barone Carlo Monti, suo vecchio amico, quale suo “intermediario” non ufficiale con il governo italiano. Monti aveva la collocazione ideale per svolgere questo compito, essendo direttore generale dell'ufficio per gli Affari di culto del Ministero della giustizia (in seguito Ministero degli interni). Gli Affari di culto avevano a che fare praticamente con tutte le questioni che toccavano le relazioni della Chiesa con lo Stato italiano, specialmente proprietà e finanze della Chiesa sotto il controllo statale.

Benedetto XV, Papa riservato, freddo e forse troppo intellettuale, definì la Grande Guerra “inutile strage”, consapevole che essa poneva diversi problemi al mondo cattolico. In primo luogo, la spaccatura tra le nazioni cattoliche del Vecchio Continente. In secondo luogo, il rischio, poi avveratosi, di un collasso dell’ Impero austro-ungarico, baluardo del cattolicesimo in Europa. In terzo luogo, la percezione del suicidio dell’Europa di fronte all’egemonia potenze “anti-papiste”, Regno Unito e Stati Uniti. La partita andava ribaltata rispetto all’idea di Pio X. Non era più l’interno della Chiesa il fronte da presidiare, o non solo. Bisognava portare avanti una strategia sistemica capace di unire attività informativa e diplomazia nei “punti caldi” d’Europa. Delle vere e proprie sentinelle avanzate capaci di monitorare la temperatura dei vari scenari. È noto che fin dall'inizio del conflitto il Vaticano fu accusato di simpatie nei confronti degli imperi centrali, Germania e Austria-Ungheria, al punto che Benedetto era regolarmente descritto alla stampa francese come il Pape boche. Le potenze dell'Intesa avevano già chiuso i rapporti con la Santa Sede: la Gran Bretagna aveva ritirato la sua rappresentanza non ufficiale a Roma quattro anni dopo il crollo finale del potere temporale dei papi nel 1870, gli Stati Uniti avevano ritirato la loro rappresentanza nel 1867, e la Francia naturalmente aveva rotto le relazioni con la Santa Sede nel 1905.

Sul pontificato dell’aristocratico genovese c’è un grosso punto interrogativo che ha un nome e cognome, Rudolph Gerlach. Nobile bavarese, arrivato al sacerdozio dopo aver tentato invano la carriera di ufficiale nell’esercito tedesco, era stato nominato maggiordomo segreto del papa nel 1914 e frequentava assiduamente da allora l’appartamento pontificio. Nel 1916 fu accusato dal governo italiano di spionaggio e di tradimento poiché sospettato d’essere il perno di un sistema di spionaggio, messo in piedi da tedeschi e austroungarici, che portò al clamoroso affondamento delle due corazzate Benedetto Brin e Leonardo Da Vinci, vanto della nostra Marina Militare. Bilancio: oltre 700 marinai uccisi. L’imponente nave da battaglia Benedetto Brin, lunga 130 metri e dotata di 44cannoni, cola a picco il 27 settembre 1915 dopo essere esplosa nel porto di Brindisi, trasformandosi in una tomba per 456 uomini, tra marinai e ufficiali. Il referto delle autorità parlava di un semplice incidente, causato da uno scoppio nella santabarbara stipata di munizioni. L’immancabile commissione d’inchiesta si affretta ad escludere che l’affondamento della Brin sia dovuto a un attentato. La Marina Militare rassicura il Ministero dell’Interno di non esserci stato alcun sabotaggio. Ma il capo della Polizia, Giacomo Vigliani, non ci crede e infiltra agenti segreti nelle reti dello spionaggio austriaco a Zurigo. Uno di questi è un avvocato tarantino, Archita Valente: si dichiara “socialista rivoluzionario” ma in realtà lavora per l’Ufficio Affari Riservati. L’altro infiltrato è un fruttivendolo napoletano, Enea Vincenzi, esperto di controspionaggio con alle spalle attività nell’intelligence della Marina Militare. In Svizzera, Vincenzi farà il doppio gioco: verrà coperto di soldi e incaricato dagli austriaci di sabotare la flotta italiana. Detto fatto: Vincenzi fa sapere ai tedeschi che l’esplosivo sarà introdotto a bordo dell’altra corazzata, la Leonardo Da Vinci, nascosto in un carico di frutta. La grande nave, lunga quasi 170 metri ed armata con 52 cannoni, è in servizio da appena due anni quando salta in aria nel Mare Piccolo di Taranto dove vi era ancorata. Altra catastrofe: 249 militari uccisi. Di nuovo, il governo minimizza il disastro e impone la censura alla stampa. Nuova commissione d’inchiesta: le conclusioni sono “riservatissime” e formulate solo nel 1917: «Un’azione delittuosa, favorita da un deplorevole stato di abbandono in conseguenza del quale, a bordo, non si vegliava». Al che, Polizia e servizi segreti italiani capiscono che Vincenzi ha fatto il doppio gioco. Da allora, l’ex “fruttivendolo” sparisce: forse eliminato dagli italiani come traditore, o liquidato dagli stessi tedeschi per non lasciare in vita un testimone scomodo. Affondata anche la seconda corazzata, l’intelligence della Marina Militare cambia politica e passa al contrattacco, impossessandosi della cassaforte dei servizi austro-tedeschi a Zurigo.[3] Tale operazione verrà trattata nel sotto capitolo successivo.

A complicare l’intreccio, si inserisce la vicenda, parallela, dell’altra spia, l’avvocato Archita Valente, «un avventuriero affamato di soldi», sul quale il capo della Polizia puntava per scoprire il ruolo del Vaticano, tramite Rudolph Gerlach, nell’organizzazione spionistica che aveva portato all’affondamento delle due corazzate. Vigliani era convinto che le notizie sulla flotta italiana arrivassero ai tedeschi tramite Gerlach, cioè il maggiordomo papale, l’uomo più vicino al Papa. Quest’ultimo, non vuole la guerra tra l’Italia e Vienna e teme che, crollando l’Impero Austro-Ungarico, baluardo del cattolicesimo in Europa e grande finanziatore di un Vaticano ancora gelido col governo italiano dai tempi della Breccia di Porta Pia, possa preludere all’ulteriore indebolimento del potere cattolico. Monsignor Gerlach è il suo uomo di fiducia. Dalle quinte della città leonina, l’affascinante monsignore bavarese può dirigere la rete di spionaggio a favore degli Imperi centrali e contro l'Italia. Può agevolmente inviare informazioni a Berna, in Svizzera, alla sede dell'Evidenzbureau, la regia unificata dello spionaggio austro-germanico, perché per la Corte Papale contavano i suoi eccellenti rapporti con le case imperiali di Vienna e Berlino, le cui generose donazioni ripianavano i bilanci del Vaticano.[4] Secondo la Polizia italiana, è “merito” di Gerlach se i servizi austro-germanici sono riusciti a colare a picco le due ammiraglie della Marina Militare. Per fermare Gerlach la Polizia italiana ha intenzione di usare l’avvocato Valente. Quest’ultimo viene spedito a Lucerna per spiare i servizi tedeschi, ma anche lui – sempre a corto di soldi – diventa un doppiogiochista, fino a rivelarsi un anello importantissimo nel caso Gerlach. Archita Valente, dovrà sostenere politici e giornalisti italiani con soldi tedeschi, per ammorbidire le loro posizioni verso la Germania e l’Austria: e lo farà tramite i buoni uffici del potentissimo Rudolph Gerlach, l’uomo del Papa, di fatto un decisivo operatore dell’intelligence. Anche stavolta il capo della polizia, Vigliani, intuisce il doppio gioco della spia italiana, ma lascia correre: spera di avvicinarsi il più possibile a Gerlach, scoprendolo “cassiere occulto” di Archita Valente per conto dei tedeschi. Poco tempo dopo Valente viene arrestato e il Vaticano teme che si arrivi all’arresto di Gerlach. Per evitarlo, si avviano trattative segrete con il Governo italiano per il tramite di Monti. Dinnanzi alle sue dichiarazioni di innocenza e per evitare la sua condanna Benedetto XV, aiutato sempre dal barone Monti, fornì al cameriere il passaporto per fuggire in Svizzera, facendolo scortare fino al confine da un funzionario della Questura. Uno scandalo capace di demolire il già fragile legame tra quel che all’epoca era la Santa Sede e l’Italia, anche perché non di spia qualunque si parlava, bensì di una delle persone più vicine al Papa. Nonostante l’impegno del Vaticano per dimostrare la sua innocenza, Gerlach fu ritenuto colpevole con una sentenza emessa il 3 luglio 1917 e condannato all'ergastolo in contumacia. Il Papa non crederà mai alla colpevolezza del suo maggiordomo e in un affettuosa lettera di conforto fattagli recapitare in Svizzera lo rassicurò dell'«antico, immutato affetto». Resta il fatto che il legame tra i due generò un grande intrigo di Stato, perché Gerlach, che era a capo di una potente rete di spionaggio al servizio degli Imperi centrali in guerra contro il nostro Paese, per la sua posizione e godendo della piena fiducia del Papa, era in grado di carpire i più importanti segreti militari italiani, causando anche pesantissime perdite di vite umane. Successivamente gli 007 italiani in Svizzera segnalarono che l’ex cameriere pontificio conduceva a Davos “vita di secolare convivenza” con una contessa. Qualche anno dopo Gerlach chiese di abbandonare l’abito talare, impegnandosi a restituire alcuni documenti vaticani che aveva portato con sé, e venne accontentato. Morirà in Gran Bretagna, nel 1945, dove viveva sotto falso nome collaborando con i servizi segreti di Sua Maestà.[5]



[1] Enver Hoxha, Con Stalin. Ricordi, Roma 1984, p. 160.

[2] Matzuzzi Matteo, “Un Papa mai amato”, in sito web Il Foglio quotidiano, 15 settembre 2014.

[3] “Lo 007 del Papa che fece affondare due corazzate italiane”, categoria Segnalazioni del sito web Libree. Associazione di idee, 6 maggio 2018.

[4] Intervista ad Annibale Paloscia rilasciata all’ADNKRONOS del suo nuovo libro “Benedetto fra le spie. Negli anni della Grande Guerra un intrigo in Vaticano”.

[5] Tornielli Andrea, “Un secolo fa l’ergastolo al cameriere infedele”, sezione Vaticano Insider Italia, 1 ottobre 2012 in sito web La Stampa.

giovedì 10 luglio 2025

Tesi di Laurea: Georg Burattini: Evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano

 

MASTER DI I LIVELLO IN TERRORISMO ED ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE , Università degli Studi Niccolò Cusano UNICUSANO – a.a. 2022-2023 – 

 Evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano

PREMESSA

I talebani, da semplici studenti delle madrase e combattenti mujaheddin, nel corso degli anni hanno saputo dar vita ad una delle insurrezioni più efficaci e resilienti della storia moderna. Di conseguenza, l’improponibile guerra al "Terrorismo" dichiarata dagli Stati Uniti, non ha potuto evitare che i talebani continuassero a minacciare la sicurezza e la stabilità regionale, continuamente sottovalutando l’innovazione, la resilienza e soprattutto il consenso di cui essi disponevano.

Questa tesi si propone di esaminare le strategie dei talebani e la loro evoluzione fin dalla loro comparsa negli anni novanta, quando il gruppo diventò un’esplicita entità politica e militare. Suddivisa in periodi distinti, andremo a vedere cronologicamente la nascita e l’evoluzione dell’insurrezione talebana, così come la reazione della NATO e la dottrina statunitense della counter-insurgency (COIN).

Il primo capitolo andrà ad analizzare l’identità talebana, dove l’appartenenza etnica gioca un forte ruolo e dove avvenimenti, quali l'invasione sovietica e la guerra civile, hanno contribuito a forgiarne il senso di appartenenza.

Il capitolo due introdurrà il fenomeno del Terrorismo Internazionale, l’affiliazione dei talebani ad Al-Qaeda e l’invasione militare a seguito dell'attentato alle "Torri Gemelle".

Il capitolo tre andrà invece a mettere in luce come, in seguito gli eventi politici che determinarono la nascita alla Repubblica Islamica, i talebani siano riusciti ad organizzare la loro resistenza fino ad arrivare agli accordi con gli Stati Uniti e alla presa del potere nell’Agosto del 2021. Un doveroso riferimento sarà dedicato alla dottrina americana della counter-insurgency e all’ingenuità politica dell’Occidente.

Il capitolo quattro andrà ad esaminare più nel dettaglio le tattiche usate dai talebani e la loro evoluzione nel tempo, con uno specifico approfondimento sulla pratica del Martirio e la costituzione ufficiale della Brigata Martire a seguito della fondazione dell’Emirato. Un particolare riferimento sarà dedicato all’ultimo importante attentato terroristico avvenuto nel cuore di Kabul a poche settimane dalla caduta dell’Afghanistan nelle mani dei talebani.


La Tesi è è custodita presso la Emeroteca del CESVAM - Centro Studi sul Valore Militare  dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare. Infocentrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org.


lunedì 30 giugno 2025

Tesi di Laurea Luigi Di Lorenzo Spionaggio e Contro spionaggio durante la Prima Guerra Mondiale. Il Triangolo segreto. Attacco al cuore dei servizi austroungarici

 Master I Livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE”

 Analisi e considerazioni

Anno Accademico 2022 -2023


Il triangolo “segreto”

a.      Attacco al cuore dei servizi austroungarici

A seguito dei due attentati ai danni delle due corazzate italiane, Benedetto Brin prima e Leonardo Da Vinci dopo, negli alti Comandi delle Forze Armate si vennero a creare situazioni di incredulità e confusione. Queste due pesanti perdite che, per numero di vittime (724) equivalsero ad una vera e propria sconfitta navale, gettarono nello sconforto e nella paura l’opinione pubblica del tempo. Perché, oltre al nemico esterno, era oramai chiaro che se ne doveva fronteggiare anche uno più pericoloso: quello interno, difficilmente individuabile e definito traditore.[1]

L’inchiesta che si costituì in seguito, portò alle dimissioni degli alti vertici della Marina Militare, accusati di non aver prevenuto le azioni di sabotaggio. Rinunciarono all’incarico il Duca d’Aosta, Capo di Stato Maggiore e il Capo della 1° Squadra Navale, l’Ammiraglio Cutinelli.[2] I nuovi vertici della Marina Militare italiana decisero, dunque, di costituire un ufficio di controspionaggio per impedire il verificarsi di episodi simili a quelli già accaduti. A capo di questo ufficio fu nominato il Capitano di Vascello Marino Laureati che, unitamente ad un numero esiguo di agenti segreti, avviò una serie di indagini. Si verificarono, fortunatamente, due episodi che agevolarono il lavoro di questa nuova task force. Nel primo fu protagonista un fruttaiolo napoletano che comunicò – indispettito – alla Polizia italiana di essere stato contattato da un esule italiano in Svizzera “per affari molto delicati”. Il commerciante fu comunque spinto ad andare a Zurigo nelle vesti di infiltrato speciale per cercare di carpire più informazioni possibili.[3] Il secondo episodio riguarda un progetto di attentato alla diga del bacino idroelettrico di Terni ubicato nelle Marmore alte. Il controspionaggio venne a sapere che un certo Giuseppe Larese fu designato quale esecutore materiale di questo attentato. Immediatamente fu messo sotto sorveglianza dagli agenti dei servizi segreti italiani. Larese ebbe in consegna una valigia nel cui sottofondo erano nascoste delle cariche di dinamite. La valigia fu prontamente ed abilmente sostituita dagli agenti con una identica ma carica di finti esplosivi. Ovviamente l’attentato non riuscì e il Larese fu arrestato mentre tentava di allontanarsi dalla diga. Sotto interrogatorio, confessò di essere al soldo dei servizi segreti austroungarici e rivelò i piani di cui ne era a conoscenza. Le informazioni raccolte da questi due episodi portarono allo smascheramento dell’Evidenzbureau dietro tutti gli attenti verificatisi in Italia e soprattutto venne individuato il loro quartier generale a Zurigo nella locale sede del Consolato austriaco. A capo della loro organizzazione vi era Rudolph Mayer, Ufficiale della Marina austriaca, il quale ricopriva, come copertura, la carica di Vice console. Ricevute tutte le informazioni utili, Laureati costituì una squadra in grado di operare in territorio svizzero al fine di fare irruzione nel quartier generale dell’Evidenzbureau per impadronirsi di documenti, progetti e nomi degli agenti che operavano in Italia. Il piano prevedeva di entrare nell’ufficio di Mayer ed aprire la presunta cassaforte al cui interno si trovavano i progetti di sabotaggio e le cartelle dei sabotatori. A capo dell’operazione fu scelto il Capitano Pompeo Aloisi il quale scelse diversi soggetti che, per mestiere e ruolo ricoperto, potevano portare ad esito positivo l’operazione.

Il primo fu l’avvocato livornese Livio Bini, un rifugiato a Zurigo per problemi finanziari, che segnalò l’ubicazione del covo di Mayer. Poi due ingegneri triestini, ottimi agenti segreti: Salvatore Bonnes e Ugo Cappelletti. Infine, gli “uomini di mano”: il sottoufficiale di Marina ed esperto tecnico Stenos Tanzini, già arruolato nel controspionaggio navale, e un meccanico triestino, Remigio Bronzin. Infine, uno scassinatore professionista, Natale Papini, prelevato dal carcere di Livorno con una doppia scelta: o Zurigo o il fronte. Inoltre, i documenti ci narrano anche la presenza di un basista nell’ufficio che poteva muoversi indisturbato al suo interno: il suo nome però è rimasto ancor oggi incognito. Quest’ultimo fu importantissimo per tracciare il percorso da seguire, e per come prese i calchi delle serrature delle sedici porte che conducevano alla cassaforte. [4]

Il consolato austriaco a Zurigo era situato al centro della città, all’ultimo piano del civico 69 della Bahnhofstrasse, in un edificio esistente tutt’oggi all’angolo tra la stessa Bahnhofstrasse e la Seidengasse.[5] L’inizio dell’operazione fu deciso per la notte del 16 febbraio 1917. Tanzini, capo squadra, unitamente a Bini, conoscitore del posto, Bronzin e Papini, “bracci” dell’operazione, entrarono nell’edificio. Giunti dianzi alla porta che dava accesso all’ufficio di Mayer, si accorsero di non aver effettuato la copia di quest’ultima porta poiché non fu conteggiata nelle sedici precedenti. A quel punto dovettero abbandonare l’operazione. Recuperato il doppione dell’ultima porta, si decise di ripetere l’operazione nella notte del 21 febbraio. Gli stessi fecero accesso nuovamente nell’edificio ed in pochi minuti entrarono nell’ufficio di Mayer trovandosi di fronte la famosa cassaforte tanto ricercata. Dopo circa tre ore di lavoro la cassaforte fu aperta dall’esperto Papini. Il preziosissimo contenuto, soldi, gioielli di varia natura e documenti segreti, rinvenuto all’interno della stessa fu portato nell’ambasciata italiana a Berna al Capitano Aloisi, dove fu analizzato, catalogato e successivamente trasportato in Italia, a Roma. I documenti contenevano tutti i nomi degli attentatori e collaboratori italiani, ma anche quelli degli agenti segreti austroungarici operanti in Italia e negli altri paesi dell’Intesa, nonché i piani per nuovi attentati. Anche il controspionaggio della Francia e dell’Inghilterra ne beneficiarono, riuscendo a rendere inoffensive le reti spionistiche austriache sul proprio suolo. Dai documenti sottratti risultò il coinvolgimento austriaco nello scoppio del deposito di munizioni Black Tom avvenuto il 30 luglio del 1916 nel New Jersey. L’esplosione era stata talmente violenta da danneggiare perfino la statua della libertà. Quest’informazione contribuì a determinare l’entrata in guerra degli USA contro Austria e Germania. Seguirono poi una quarantina di arresti e quasi altrettante condanne a morte. Fu un trionfo. L’intera rete di spionaggio austroungarica venne spezzata, compiendo così un atto che, secondo anche il parere del Comandante Supremo della Regia Marina, “valse più di una battaglia”.


 



[1] Galli Gabriele, “21 FEBBRAIO 1917: “COLPO DI ZURIGO”, sezione Accade oggi in sito web Il dito nell’occhio, 21 febbraio 2016.

[2] Napolitano Silvano, “007 ITALIANI IN AZIONE: IL COLPO DI ZURIGO”, in sito web HistoriaPage STORIA E ALTRE STORIE.

[3] Galli Gabriele, “21 FEBBRAIO 1917: “COLPO DI ZURIGO”, sezione Accade oggi in sito web Il dito nell’occhio, 21 febbraio 2016.

[4] Galli Gabriele, “21 FEBBRAIO 1917: “COLPO DI ZURIGO”, sezione Accade oggi in sito web Il dito nell’occhio, 21 febbraio 2016.

[5] Napolitano Silvano, “007 ITALIANI IN AZIONE: IL COLPO DI ZURIGO”, in sito web HistoriaPage STORIA E ALTRE STORIE.

venerdì 20 giugno 2025

Marco Montagnani. Aggiornamento e sviluppo di ricerche e studi sulla vicenda del "Conte Rosso"

 Anche in relazione alla vicenda di "Ultra" nella Battaglia dei Convogli  1941 - 1943




“L’AFFONDAMENTO DEL PIROSCAFO REQUISITO “CONTE ROSSO” - 24 MAGGIO 1941”.

APPENDICE 01/2025 DEL 01.05.2025

MORTI – DISPERSI – SOPRAVVISSUTI: NUOVO COMPUTO ALL’8 APRILE 2025

 

Nell’ottobre del 2023 l’Istituto del Nastro Azzurro Fra Combattenti Decorati al Valor Militare ha pubblicato, a cura del suo Centro Studi sul Valor Militare (CESVAM) e per i tipi Archeoares, il saggio di Marco Montagnani, “L’affondamento del Piroscafo requisito “Conte Rosso” - 24 maggio 1941”. Oramai pressoché esaurito.

 

 L’Autore vuole divulgare, con cadenza mensile, salvo imprevisti o contingenze, appendici di ciò che per vari motivi non ha trovato posto nell’opera pur essendo interessante, compresi aggiornamenti e correzioni ai suoi contenuti e le novità importanti relative alla tragica storia del Piroscafo.

La sintetica significatività dei suoi contenuti la caratterizza.

 

Chiunque volesse fornire a titolo gratuito materiali per una rubrica*, la cui pubblicazione sarà insindacabilmente valutata dalla Redazione, potrà scrivere all’indirizzo: federazione.asti@istitutonastroazzurro.org allegando la liberatoria che ne autorizza la divulgazione. Detti materiali non saranno restituiti salvo particolari accordi.

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inizio:30 aprile 2025

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