Un nuovo indirizzo per questo blog

Dal 2019 questo blog ha riportato la collaborazione del CESVAM con la Sezione UNUCI di Spoleto. Con la presidenza del Gen Di Spirito la Sezione ha adottato un indirizzo di ampio respiro che si sovrappone a molti indirizzi del CESVAM stesso. pertanto si è deciso di restringere i temi del blog al settore delle Informazioni in senso più ampio possibile, e quindi all'Intelligence in tutti i suoi aspetti con note anche sui Servizi Segreti come storia, funzioni, ordinamenti. Questo per un contributo alla cultura della Sicurezza, aspetto essenziale del nostro vivere collettivo

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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio;

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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lunedì 30 giugno 2025

Tesi di Laurea Luigi Di Lorenzo Spionaggio e Contro spionaggio durante la Prima Guerra Mondiale. Il Triangolo segreto. Attacco al cuore dei servizi austroungarici

 Master I Livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE”

 Analisi e considerazioni

Anno Accademico 2022 -2023


Il triangolo “segreto”

a.      Attacco al cuore dei servizi austroungarici

A seguito dei due attentati ai danni delle due corazzate italiane, Benedetto Brin prima e Leonardo Da Vinci dopo, negli alti Comandi delle Forze Armate si vennero a creare situazioni di incredulità e confusione. Queste due pesanti perdite che, per numero di vittime (724) equivalsero ad una vera e propria sconfitta navale, gettarono nello sconforto e nella paura l’opinione pubblica del tempo. Perché, oltre al nemico esterno, era oramai chiaro che se ne doveva fronteggiare anche uno più pericoloso: quello interno, difficilmente individuabile e definito traditore.[1]

L’inchiesta che si costituì in seguito, portò alle dimissioni degli alti vertici della Marina Militare, accusati di non aver prevenuto le azioni di sabotaggio. Rinunciarono all’incarico il Duca d’Aosta, Capo di Stato Maggiore e il Capo della 1° Squadra Navale, l’Ammiraglio Cutinelli.[2] I nuovi vertici della Marina Militare italiana decisero, dunque, di costituire un ufficio di controspionaggio per impedire il verificarsi di episodi simili a quelli già accaduti. A capo di questo ufficio fu nominato il Capitano di Vascello Marino Laureati che, unitamente ad un numero esiguo di agenti segreti, avviò una serie di indagini. Si verificarono, fortunatamente, due episodi che agevolarono il lavoro di questa nuova task force. Nel primo fu protagonista un fruttaiolo napoletano che comunicò – indispettito – alla Polizia italiana di essere stato contattato da un esule italiano in Svizzera “per affari molto delicati”. Il commerciante fu comunque spinto ad andare a Zurigo nelle vesti di infiltrato speciale per cercare di carpire più informazioni possibili.[3] Il secondo episodio riguarda un progetto di attentato alla diga del bacino idroelettrico di Terni ubicato nelle Marmore alte. Il controspionaggio venne a sapere che un certo Giuseppe Larese fu designato quale esecutore materiale di questo attentato. Immediatamente fu messo sotto sorveglianza dagli agenti dei servizi segreti italiani. Larese ebbe in consegna una valigia nel cui sottofondo erano nascoste delle cariche di dinamite. La valigia fu prontamente ed abilmente sostituita dagli agenti con una identica ma carica di finti esplosivi. Ovviamente l’attentato non riuscì e il Larese fu arrestato mentre tentava di allontanarsi dalla diga. Sotto interrogatorio, confessò di essere al soldo dei servizi segreti austroungarici e rivelò i piani di cui ne era a conoscenza. Le informazioni raccolte da questi due episodi portarono allo smascheramento dell’Evidenzbureau dietro tutti gli attenti verificatisi in Italia e soprattutto venne individuato il loro quartier generale a Zurigo nella locale sede del Consolato austriaco. A capo della loro organizzazione vi era Rudolph Mayer, Ufficiale della Marina austriaca, il quale ricopriva, come copertura, la carica di Vice console. Ricevute tutte le informazioni utili, Laureati costituì una squadra in grado di operare in territorio svizzero al fine di fare irruzione nel quartier generale dell’Evidenzbureau per impadronirsi di documenti, progetti e nomi degli agenti che operavano in Italia. Il piano prevedeva di entrare nell’ufficio di Mayer ed aprire la presunta cassaforte al cui interno si trovavano i progetti di sabotaggio e le cartelle dei sabotatori. A capo dell’operazione fu scelto il Capitano Pompeo Aloisi il quale scelse diversi soggetti che, per mestiere e ruolo ricoperto, potevano portare ad esito positivo l’operazione.

Il primo fu l’avvocato livornese Livio Bini, un rifugiato a Zurigo per problemi finanziari, che segnalò l’ubicazione del covo di Mayer. Poi due ingegneri triestini, ottimi agenti segreti: Salvatore Bonnes e Ugo Cappelletti. Infine, gli “uomini di mano”: il sottoufficiale di Marina ed esperto tecnico Stenos Tanzini, già arruolato nel controspionaggio navale, e un meccanico triestino, Remigio Bronzin. Infine, uno scassinatore professionista, Natale Papini, prelevato dal carcere di Livorno con una doppia scelta: o Zurigo o il fronte. Inoltre, i documenti ci narrano anche la presenza di un basista nell’ufficio che poteva muoversi indisturbato al suo interno: il suo nome però è rimasto ancor oggi incognito. Quest’ultimo fu importantissimo per tracciare il percorso da seguire, e per come prese i calchi delle serrature delle sedici porte che conducevano alla cassaforte. [4]

Il consolato austriaco a Zurigo era situato al centro della città, all’ultimo piano del civico 69 della Bahnhofstrasse, in un edificio esistente tutt’oggi all’angolo tra la stessa Bahnhofstrasse e la Seidengasse.[5] L’inizio dell’operazione fu deciso per la notte del 16 febbraio 1917. Tanzini, capo squadra, unitamente a Bini, conoscitore del posto, Bronzin e Papini, “bracci” dell’operazione, entrarono nell’edificio. Giunti dianzi alla porta che dava accesso all’ufficio di Mayer, si accorsero di non aver effettuato la copia di quest’ultima porta poiché non fu conteggiata nelle sedici precedenti. A quel punto dovettero abbandonare l’operazione. Recuperato il doppione dell’ultima porta, si decise di ripetere l’operazione nella notte del 21 febbraio. Gli stessi fecero accesso nuovamente nell’edificio ed in pochi minuti entrarono nell’ufficio di Mayer trovandosi di fronte la famosa cassaforte tanto ricercata. Dopo circa tre ore di lavoro la cassaforte fu aperta dall’esperto Papini. Il preziosissimo contenuto, soldi, gioielli di varia natura e documenti segreti, rinvenuto all’interno della stessa fu portato nell’ambasciata italiana a Berna al Capitano Aloisi, dove fu analizzato, catalogato e successivamente trasportato in Italia, a Roma. I documenti contenevano tutti i nomi degli attentatori e collaboratori italiani, ma anche quelli degli agenti segreti austroungarici operanti in Italia e negli altri paesi dell’Intesa, nonché i piani per nuovi attentati. Anche il controspionaggio della Francia e dell’Inghilterra ne beneficiarono, riuscendo a rendere inoffensive le reti spionistiche austriache sul proprio suolo. Dai documenti sottratti risultò il coinvolgimento austriaco nello scoppio del deposito di munizioni Black Tom avvenuto il 30 luglio del 1916 nel New Jersey. L’esplosione era stata talmente violenta da danneggiare perfino la statua della libertà. Quest’informazione contribuì a determinare l’entrata in guerra degli USA contro Austria e Germania. Seguirono poi una quarantina di arresti e quasi altrettante condanne a morte. Fu un trionfo. L’intera rete di spionaggio austroungarica venne spezzata, compiendo così un atto che, secondo anche il parere del Comandante Supremo della Regia Marina, “valse più di una battaglia”.


 



[1] Galli Gabriele, “21 FEBBRAIO 1917: “COLPO DI ZURIGO”, sezione Accade oggi in sito web Il dito nell’occhio, 21 febbraio 2016.

[2] Napolitano Silvano, “007 ITALIANI IN AZIONE: IL COLPO DI ZURIGO”, in sito web HistoriaPage STORIA E ALTRE STORIE.

[3] Galli Gabriele, “21 FEBBRAIO 1917: “COLPO DI ZURIGO”, sezione Accade oggi in sito web Il dito nell’occhio, 21 febbraio 2016.

[4] Galli Gabriele, “21 FEBBRAIO 1917: “COLPO DI ZURIGO”, sezione Accade oggi in sito web Il dito nell’occhio, 21 febbraio 2016.

[5] Napolitano Silvano, “007 ITALIANI IN AZIONE: IL COLPO DI ZURIGO”, in sito web HistoriaPage STORIA E ALTRE STORIE.

venerdì 20 giugno 2025

Marco Montagnani. Aggiornamento e sviluppo di ricerche e studi sulla vicenda del "Conte Rosso"

 Anche in relazione alla vicenda di "Ultra" nella Battaglia dei Convogli  1941 - 1943




“L’AFFONDAMENTO DEL PIROSCAFO REQUISITO “CONTE ROSSO” - 24 MAGGIO 1941”.

APPENDICE 01/2025 DEL 01.05.2025

MORTI – DISPERSI – SOPRAVVISSUTI: NUOVO COMPUTO ALL’8 APRILE 2025

 

Nell’ottobre del 2023 l’Istituto del Nastro Azzurro Fra Combattenti Decorati al Valor Militare ha pubblicato, a cura del suo Centro Studi sul Valor Militare (CESVAM) e per i tipi Archeoares, il saggio di Marco Montagnani, “L’affondamento del Piroscafo requisito “Conte Rosso” - 24 maggio 1941”. Oramai pressoché esaurito.

 

 L’Autore vuole divulgare, con cadenza mensile, salvo imprevisti o contingenze, appendici di ciò che per vari motivi non ha trovato posto nell’opera pur essendo interessante, compresi aggiornamenti e correzioni ai suoi contenuti e le novità importanti relative alla tragica storia del Piroscafo.

La sintetica significatività dei suoi contenuti la caratterizza.

 

Chiunque volesse fornire a titolo gratuito materiali per una rubrica*, la cui pubblicazione sarà insindacabilmente valutata dalla Redazione, potrà scrivere all’indirizzo: federazione.asti@istitutonastroazzurro.org allegando la liberatoria che ne autorizza la divulgazione. Detti materiali non saranno restituiti salvo particolari accordi.

www.istitutodelnastroazzurro.org 

comparto CESVAM: ogni 30 di ciascun mese.

inizio:30 aprile 2025

info:quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

sabato 31 maggio 2025

Rivista QUADERNI N 1 DEL 2025 Gennaio Marzo 2025


 

Nota redazionale: (massimo coltrinari, direttore)

Numero dedicato nelle sue pagine di apertura, dopo l’Editoriale del Presidente Magnani  alla Comunicazione del Nastro Azzurro, alla giornata della Donna che cade, come noto, ogni anno l’8 marzo. Si riporta i contributi e la cronaca della consegna dell’Emblema Araldico alla Signora Giovanna Paolone Piermanni, consorte della Medaglia d’Oro al Valore Militare “alla memoria” Sergio Piermanni. A sottolineare questo momento la copertina riporta la scultura “”Le Pagine del Coraggio” scultura predisposta per l’occasione, mentre la IV di copertina è ancora dedicata ad una donna ed ad un suo volume. Questo dopo aver dedicato spazio alla Giornata della Memoria ( 27 Gennaio)

Nella parte “Il mondo da cui veniamo: la Memoria”, Giorgio Madeddu, nel quadro delle ricerche dedicate alla Storia dell’Istituto del Nastro Azzurro, con ampia iconografia, riporta la cronaca della inaugurazione della Via dei Fori Imperiali a Roma nel quadro della Adunata dei Decorati al Valore Militare (28 ottobre 1933); segue in Dibattiti, Manuel Vignola che tratta dell’uso della Medaglia d’Oro come strumento diplomatico e non come ricompensa per atti eroici individuali: quindi, sempre in Dibattiti, Roberto Allegro, ricostruisce la Battaglia di Mortara del 18489, sulla base della sua tesi discussa al Master di Storia Militare Contemporanea. In Archivio, Alessia Biasiolo ci propone uno dei misteri più fitti della fine della guerra, l’Oro di Dongo. Ancora Giorgio Madeddu, dalla Sardegna, ci manda una nota sui 110 anni di esistenza della leggendaria Brigata “Sassari”, come dovuto omaggio a questa Unità delle nostre Forze Armate pregna di valore e tradizioni.

Nella Parte “Il Mondo in cui viviamo: la realtà d’oggi” tutti articoli hanno alla base la Tesi di Master discussa dagli Autori al Master di “Terrorismo e Antiterrorismo internazionale. Andrea Rota, ci parla delle fonti aperte al servizio della sicurezza del paese, Mirko Leone del “ Virtual Human Intelligence”, e Guido Andrea Caironi di un particolare aspetto aeronautico in ambito Guerra Fredda.

Le tradizionali rubriche completano questo numero

Infine, una annotazione sula politica di distribuzione della Rivista “QUADERNI”: l’Indirizzario da questo numero è organizzato su chi ne ha fatto richiesta orale o scritta e chi è impegnato nelle ricerche CESVAM, con le dovute eccezioni; vengono tolti tutti quei indirizzi che erano stati adottati per far conoscere le attività del CESVAM e quindi dell’Istituto del Nastro Azzurro. Sono anche aggiornati le condizioni di abbonamento, come pubblicato in ultima pagina. Decadono tutte le condizioni degli anni precedenti.

 

I di Copertina: Scultura “Le Pagine del Coraggio” della scultrice Paola Grizi, donata al Comune di Potenza Picena in occasione della Giornata della Donna 2025 nel quadro della consegna dell’Emblema Araldico conferito alla MOVM “Alla Memoria” Maresciallo Capo dell’Arma dei Carabinieri Sergio Piermanni alla Sig.ra Giovanna Paolone Piermanni,

IV di Copertina Monica Apostoli, Il Genio “Telegrafisti” nella Grande Guerra. 3° e 7° Reggimento Genio, Roma, Istituto del Nastro Azzurro Centro Studi sul Valore Militare, 2023

Il presente numero è stato chiuso in tipografia il 28 marzo 2025

giovedì 29 maggio 2025

Valore Militare Riconosciuto.

 


SIGNIGICATO ED ESSENZA DELL’EMBLEA ARALDICO DELL’ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO

 

Massimo Coltrinari

All’indomani della conclusione del nostro processo unitario, con la vittoria nella Grande Guerra, si sentì la necessità di un ‘ulteriore presenza dello Stato, espressione della Nazione Italiana, nella società civile nei più variegati campi, soprattutto quello economico, industriale, sociale. Da questa necessità l’intervento dello Stato si è manifestato attraverso la costituzione di “Istituti” che accogliessero le migliori energie e le personalità di spicco affinche, in parallelo con l’organizzazione statuale, raggiungessero determinati obiettivi, fondamentali per il progresso della Nazione.

 E’ il prosieguo del progresso unitario che si attua in modo particolare. Sono così creati, L’Istituto Nazionale della Ricostruzione Industriale (I.R.I), L’Istituto Nazionale della Vasca Navale, L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (I.N.P.S.), L’Istituto di Storia del Risorgimento, L’Istituto delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, L’Istituto Nazionale per il Medio ed Estremo Oriente (ISMEO), Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti decorati al Valore Militare. Dal Nome di questi Istituti si evince la finalità per cui sono stati costituiti.

L’idea ispiratrice della costituzione dell’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valore Militare  è quella napoleonica della Legion d’Onore, che voleva raccogliere attorno alla bandiera tricolore francese il meglio dei Cittadini, in sostituzione della aristocrazia nobiliare medioevale e  dell’Ancien Regime spazzata via dai principi di uguaglianza e fratellanza della Rivoluzione Francese. L’Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valor Militare nasce quindi come una Elite, in cui criterio base è la dimostrazione sul campo del Valore Militare, la cui azione è incardinata sul quello che si intendeva e si intende come Codice d’Onore. Nei primi decenni i criteri di ammissione furono rigidi: non solo si doveva essere decorati, ma la decorazione doveva essere conseguita in presenza del nemico. Fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, con criteri via via meno rigidi, non si ammettevano soci le cui motivazioni di concessione della Medaglia al Valore militare erano per altri fatti, quali l’ordine pubblico, l’ardimento, e aspetti sociali.

 

Per sottolineare tutto questo è dare ulteriore spessore a questa impostazione dell’Istituto del Nastro si credette opportuno dare manifesta immagine del Valore Militare, creando di fatto una “nobiltà” basata sul Codice d’Onore, e sui valori fondanti l’Istituto, con un riconoscimento ufficiale.

Vittorio Emanuele III  con Regio decreto, quindi,  dispose che i Soci dell’Istituto  del Nastro Azzurro  possano fregiarsi del diritto di far uso di un emblema araldico sulla base delle decorazione ricevuta. In sostanza questo riconoscimento vuole dare un riconoscimento ufficiale di Nobiltà all’atto di Valore compiuto

Con Regi Decreti 7 ottobre 1926, 17 novembre 1927 e 19 dicembre 1935, con cui si conferiva l’Emblema Araldico ai Soci dell’Istituto decorati di Croce di Guerra al Valore Militare,  è stato concesso all’Istituto  ed ai  suoi  Soci  l’uso  di  un  Emblema  Araldico    concessione confermata in epoca repubblicana  in  approvazione  dello  Statuto  dell’Istituto,  con  D.P.R.  del  10.1.1966,  n.158

Viene rilasciato dalla Presidenza Nazionale ai  Soci  che  ne  fanno  domanda tramite le rispettive Sezioni e Federazioni, dietro versamento dell’importo previsto.

L’Emblema Araldico alla Memoria viene rilasciato a titolo gratuito, su domanda del congiunto più vicino o della Federazione competente, alla memoria dei decorati Caduti   sul Campo o morti in seguito a ferite o invalidità contratte in guerra o in missioni per il   mantenimento della pace. Ai Soci d’Onore l’Emblema Araldico viene rilasciato a titolo gratuito.

L’Emblema deve essere autenticato con l’apposizione del timbro a secco.

IL  distintivo dell’Istituto da portarsi all’occhiello della giacca è costituito: – per  i  Soci  Ordinari  dallo  scudo  dell’Emblema  Araldico con  riportati  i  simboli    delle decorazioni di cui il Socio o il congiunto del Socio è insignito; – per i Soci Sostenitori da uno spillo  con Emblema Araldico generico  .

Oggi  la concessione dell’Emblema Araldico ha assunto un ulteriore significato: quello di ricordare ai posteri, ed ai congiunti le gesta e la figura del loro parente, al fine di mantenere vivo nella società, attraverso il passaggio generazionale, il ricordo e le gesta di chi ha dato “di più” alla Patria. E’ quindi un veicolo fondamentale della missione dell’Istituto nella società civile, sempre basato su quel novero di regole non scritte ma basilari per un vivere sereno e collettivo che è il Codice d’Onore.

 

 

martedì 20 maggio 2025

Tesi di Laurea Luigi Di Lorenzo Spionaggio e Contro spionaggio durante la Prima Guerra Mondiale. Indice e Premessa

 Master I Livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE”

 Analisi e considerazioni

Anno Accademico 2022 -2023

sabato 10 maggio 2025

Attivazione Canale You Tube ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM

 


 Giovedi 8 Gennaio 2025 è stato aperto il Canale You Tube dedicato all'Istituto del Nastro Azzurro. Al momento sono previsti interventi settimanali volti a spiegare l'essenza dell'Istituto, ovvero la descrizione  dell'Istituto del Nastro Azzurro fra combattenti decorati al Valor Militare basato sul Manifesto del Centenario, che riporta "Cosa è stato cosa è  casa fa e cosa farà in sedici quadri


 Titolo: ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM 

mercoledì 30 aprile 2025

Visualizzazioni Aprile 2025

 Gli accessi per visualizzazione nel mese di Aprile 2025 per questo blog sono stati 111, contro i 255 del mese precedente.,, per un totale dalla apertura del Blog di 25981

domenica 20 aprile 2025

Tesi di Laurea Luigi Di Lorenzo Spionaggio e Contro spionaggio durante la Prima Guerra Mondiale. Operazioni dietro le linee nemiche

 Master I Livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE”

 Analisi e considerazioni

Anno Accademico 2022 -2023

 

III CAPITOLO

I primi paracadutisti

L’uso del paracadute agli inizi della prima guerra mondiale riguardò essenzialmente l’aviazione delle varie nazioni con lo scopo di salvare le vite dei piloti in difficoltà a seguito di attacco nemico. Continui sviluppi e miglioramenti portarono questo nuovo strumento ad un discreto livello di funzionamento, talché moltissimi furono i piloti che sopravvissero ai loro aerei irrimediabilmente danneggiati in combattimento. Vi furono, però, altri e preziosi settori in cui il paracadute venne efficacemente utilizzato, come quello inerente il campo delle informazioni. Sin dal 1916 tedeschi, francesi ed inglesi avevano “trasferito”, via aerea, con il paracadute, in territorio nemico, alcuni Ufficiali qualificati, allo scopo di raccogliere informazioni sul nemico. A questa nuova forma di acquisizione dati informativi sul nemico l’Italia arrivò con un po’ di ritardo. Durante il ripiegamento conseguente a Caporetto, riflettendo sul fatto che era un peccato abbandonare posizioni che ormai si conoscevano bene, si ipotizzò che si potessero lanciare informatori che, acquisendo continuamente informazioni, fossero in grado di farle pervenire oltre Piave. Il progetto prese pian piano concretezza. Furono scelti soltanto friulani e veneti nord-orientali cioè originari dei territori occupati dagli austriaci poiché conoscevano, al meglio, i posti dove avrebbero operato ed avrebbero avuto sul terreno amici e parenti ai quali fare riferimento. Nel 1918, quindi, furono lanciati, oltre le linee nemiche, 4 ufficiali le cui famiglie abitavano nei territori occupati dai tedeschi. Gli Ufficiali prescelti per essere aviolanciati in territorio nemico, dopo aver avuto dagli inglesi i necessari paracadute, del tipo Calthrop, ed aver ricevuto da loro l’adeguato addestramento, furono i Tenenti: Alessandro TANDURA, Ferruccio NICOLOSO, Arrigo BARNABA e. Antonio PAVAN (quest’ultimo fu trasferito con l’aereo e non aviolanciato). Il primo a partire fu il Tenente Alessandro Tandura l’8 agosto 1918; nei mesi successivi partirono il Tenente Ferruccio Nicolosio e il Tenente Pier Arrigo Barnaba, mentre il Tenente Antonio Pavan non eseguì mai la missione in quanto il suo lancio con il paracadute non fu più necessario. Ai Tenenti Tandura e Barnaba venne concessa, per i risultati della missione, la Medaglia d’Oro al Valor Militare, mentre al Tenente Ferruccio Nicolosio fu assegnata la Medaglia all’Ordine Militare dei Savoia.

Il primo Ufficiale prescelto fu il TANDURA, originario di Vittorio Veneto, e per l’atterraggio fu prevista una località ad est di tale cittadina. Fu il primo paracadutista militare d’Italia. La sua avventura iniziò nel campo di volo Villaverla-Thiene. L’operazione fu coordinata dagli inglesi, che oltre a spiegargli l’uso del paracadute avevano il compito di lanciarli in territorio nemico. Il pilota che guidò l’aereo in territorio nemico era il canadese Maggiore W. Barker, che il quel periodo comandava la 139ª Squadriglia aerea di stanza nel medesimo campo di volo. L’obiettivo era quello di carpire informazioni circa l’effettiva consistenza dei reparti nemici al di là del Piave.

Il 1 agosto 1918 il Tenente Tandura viene informato dal Tenente Colonnello Dupont, capo dell’Ufficio Informazioni dell’VIII Armata, della possibilità di rivedere i suoi cari e nel contesto svolgere un attività di spionaggio in preparazione dell’offensiva finale. Gli vengono illustrati i vari modi per arrivare in territorio nemico, anche se ormai la decisione finale era già stata presa. Gli viene prospettato un lancio mediante il paracadute ma, quando Tandura chiede di poterlo vedere funzionare, Dupont gli fa presente che lo stesso costava molto ed anche perché gli inglesi ne avevano consegnati così pochi all’Esercito Italiano che non potevano essere sprecati. Tandura conosce quindi gli ufficiali inglesi che lo porteranno in volo in pieno territorio nemico e che lo addestreranno nell’uso del paracadute. Così riporta il Tenente Tandura nella sua biografia:

“1 agosto 1918

Intanto passa anche il tempo e finalmente scocca l’ora in cui devo presentarmi al Comando. Il colonnello Dupont capo dell’Ufficio Informazioni dell’VIIIArmata senza preamboli, tocca il nocciolo di ciò che mi sta a cuore. Tre sono le maniere per poter andare là. La prima passare il Piave di notte, vestito daaustriaco, mediante dei fili tesi da sponda a sponda tra Pederobba e le Grave di Ciano; la seconda atterrare con un aeroplano in una località del territorio invaso; la terza è lasciarsi cadere per mezzo di un paracadute da un nostro aeroplano, io credo, anzi sono certo, che questo ultimo mezzo sia il più

conveniente e il più sicuro. […] Scusi, signor colonnello, le faccio osservare che io non ho mai volato e tanto meno conosco il paracadute. Lei non abbia timore, non dico dell’aeroplano, naturalmente il paracadute è sicurissimo. Vede? E cosi dicendo il Ten. Col. Dupont presenta delle fotografie dove l’inventore, un ufficiale inglese, si lanciava nel vuoto. Sta bene - risposi - Però ne convenga, sarei lieto di vederlo funzionare. […] Alle ore 10.00 sono giunti gli aviatori inglesi che mi vengono subito presentati: il Maggiore W. Barker, pilota abilissimo e valorosissimo, squadrato come una lama di spada, che ha al suo attivo trenta vittorie su apparecchi nemici, e il Capitano Onorevole Welwood Benn, deputato alla Camera dei Comuni.”[1]

L’8 agosto 1918 Tandura viene accolto presso il campo di volo Villaverla-Thiene sia dal Maggiore Barker che dal Capitano Welwood, che gli spiegano che il volo sarà rinviato di un’ora o forse di due per alcune riparazioni all’aereo che lo porterà in azione. Ha occasione di vedere il velivolo e il paracadute. Per il lancio viene utilizzato un bimotore da ricognizione del tipo Savoia-Pomilio S.P.2 , in cui è stato ricavato un sedile ribaltabile nella parte posteriore, con l’ apertura comandata dall’ufficiale osservatore. Il paracadute, adeguatamente protetto, viene fissato sotto la fusoliera. Tandura ha paura. Per la prima volta si trova di fronte a una cosa ignota, ma da bravo ardito si fa forza. Giunge poi l’ora della partenza e dei saluti e ha inizio la missione. L’operazione si sviluppa con un tempo quanto mai inclemente in quanto l’aereo incappa in un terribile temporale, che mette a durissima prova uomini e macchina. Una volta arrivati sull’obiettivo, nonostante le pessime condizioni atmosferiche e la mancanza di esperienza in operazioni del genere, l’aviolancio riesce.

Il Tenente Tandura descrive così il momento del suo arrivo presso il campo di volo Villaverla-Thiene l’8 agosto 1918:

“8 agosto 1918

Appena giunto nel Campo di Villaverla, tutti gli ufficiali inglesi addetti ci vengono incontro, il Maggiore W. Barker e il Capitano On. Welwood mi dicono che la partenza sarà rinviata di un ora o forse due, perché devono essere eseguite delle riparazioni. Voglio vedere il mio velivolo: è un Savoja Pomicio da bombardamento. Ho un certo senso di titubanza, e il sangue accelera il suo corso e le tempie battono. È l’emozione per il primo volo. L’apparecchio mi pare qualche cosa di morto, un enorme giocattolo. Ne tocco le ali con tremore, come se avessi toccato quelle di un pipistrello. Poi mi fanno vedere il paracadute. È composto da un ombrello di seta nera, del diametro di due metri e mezzo; agli orli della tela dell’ombrello un’infinità di cordicelle si stacca, per raccogliersi, alla distanza di due metri in un punto dal quale parte una grossa corda di caucciù del diametro di quattro centimetri e della lunghezza pure di due metri. All’estremità si sfrangia un complesso di cinghie a bretella, a cintura, a cavallo che avvolgono il torso e lo avvinghiano saldamente. […] Mi sedetti dove mi dissero di sedermi: in quella posizione avevo le gambe che penzolavano nel vuoto. Accomodarono l’estremità superiore del paracadute sotto la tavoletta in cui stavo seduto; distinguevo la corda di caucciù scendere dalle mie spalle per finire sotto la carlinga. Il campo di Villaverla-Thiene era illuminato da un potente riflettore, posto in un angolo, per le segnalazioni. […] Pronti! Gridò una voce. […] Pronti risposero. […] Due fiamme uscirono dagli scappamenti, lacerati, e l’aeroplano lambì il terreno per prender quota. […] Ora il motore è spento ed io ho la sensazione che l’apparecchio discenda. Sento benissimo la voce dei due aviatori che discorrono tra loro. Levo il tappo della bottiglia e bevo un sorso di cordiale. Quando meno me l’aspetto la botola, su cui ero seduto, si apre e mi sento precipitare nel vuoto. Ah…viene in me un solo senso; le orecchie sono straziate da un sibilo che mi devasta il cervello. L’incubo dei sogni orribili! Ma subito ho l’impressione di essere sollevato, di tornare in su. Alzo gli occhi e vedo il paracadute aperto. La pioggia mi sferza il viso. Oso guardare in basso e vedo strade e campi che ridono in un’altalena infernale. Mi smarrisce, perdo i sensi… e un attimo. Ad un tratto, colpito fortemente al petto, mi trovo a terra, con le gambe all’aria. Lanciato nel vuoto da circa 1500 metri d’altezza ero caduto in un vigneto, mentre infuriava il temporale.”[2]

Il Tenente, sia pure fradicio per la pioggia e stordito per la grande botta che riceve toccando terra al buio, inizia la sua preziosa missione. Atterra sul vigneto del parroco a San Martino di Colle vicino al fiume Meschio. Deve raggiungere una località di Vittorio Veneto a quota 886 m sulle pendici di Col Visentin, per raccogliere informazioni da inviare tramite un cifrario con dei piccioni viaggiatori che gli sarebbero stati paracadutati in seguito. Seppellito il paracadute, non più richiudibile, e l’uniforme si traveste con abiti da contadino. Incontra una donna del luogo alla quale dice di essere un prigioniero fuggito e le consegna una lettera da recapitare a Vittorio Veneto ai suoi familiari. La donna acconsente e lo informa che senza documenti regolari non si può circolare. Poche ore dopo la sorella e la fidanzata (che saranno poi decorate con medaglia d’argento) incontrano il Tenente nel luogo pattuito dove prendono accordi per passare successivamente le informazioni militari nel suo nascondiglio a quota 886 m. Gli saranno fornite le lenzuola necessarie per segnalare agli aerei la sua posizione. Tandura individua ferrovia, filovia, strade e trincee nemiche, e nelle sue perlustrazioni incontra tre alpini di Vittorio Veneto riparati sul Visentin per non cadere prigionieri durante la ritirata di novembre. Si accorda con loro ed altri che sono alla macchia, per recuperare i piccioni viaggiatori, stabilendo di vedersi ogni giorno ad un’ora fissa. Inizia così il servizio d’informazioni, con la collaborazione della gente locale, che si protrae fino al 23 settembre con 16 note inviate tramite 32 spedizioni di piccioni. Accade anche che un contadino recupera dei piccioni, ma anziché darli al Tandura, insiste per consegnarli a un Capitano dei bersaglieri che opera sul versante bellunese del Visentin. Tandura intuisce che può accrescere la sua rete e si accorda per un appuntamento il 31 agosto con questo sconosciuto Capitano. Dopo varie peripezie, viene arrestato dai gendarmi nei pressi di Vittorio Veneto ma riesce a fuggire, incontrando il Capitano dei bersaglieri Luigi Ardoino con il quale prende accordi e contatti futuri. La presenza del Tandura oramai è nota agli austriaci che affiggono bandi pubblici con pena di morte per chi collabora con gli italiani o detiene piccioni viaggiatori. La casa del Tandura viene perquisita, ma la madre mostra una cartolina del figlio come prova che si trova al di là del Piave. Le notizie raccolte tramite la sorella, la fidanzata e un’ufficiale austriaco, conosciuto nel corso della sua permanenza e che nutre sentimenti italiani, vengono inoltrate al suo comando. La sua missione è terminata, gli viene ordinato di rientrare il 23 settembre, prima della data prefissata. Ma nel tragitto per raggiungere il luogo dell’appuntamento tra il fiume Meduna e Cellina, viene catturato dagli austriaci e assegnato alla 71esima compagnia prigionieri con destinazione lavori stradali in Serbia. Nel tragitto ferroviario, tra Sacile e Pordenone il treno rallenta in prossimità della stazione di Fontanafredda. Tandura si butta dal finestrino e riesce a fuggire. Per due giorni non parla e non mangia. Dopo un mese si riprende. Gli ultimi giorni di ottobre ha notizia dell’offensiva italiana, ancora convalescente raggiunge il suo nascondiglio a quota 886 m e organizza una serie di azioni di sabotaggio ai telefoni e alla filovia degli austriaci. Per altre due volte viene arrestato e sfuggendo in entrambi i casi.

Nella sua missione di spionaggio Alessandro Tandura è riuscito a ridare dignità di combattenti a tutti quelli sbandati, disertori o soltanto fuggiaschi che, dopo Caporetto, non erano riusciti a ricongiungersi con i propri reparti e raggiungere con questi la sponda destra del Piave, dandosi alla macchia in attesa di tempi migliori. Salvò la vita a molti giovani che sotto la sua guida si erano organizzati in vere e proprie “bande armate” che costituirono una spina nel fianco per l’esercito austro-ungarico, sabotando ponti e ferrovie e modificando la segnaletica stradale per creare caos nei trasporti del nemico. Durante la battaglia di Vittorio Veneto, queste “bande”, costituite dal Tandura, contribuirono a stringere gli austriaci nella morsa finale.[3]

Dal punto di vista informativo, le sue informazioni sul nemico furono molto utili, come quelle degli altri Ufficiali aviolanciati successivamente, per impostare nel migliore dei modi la battaglia finale di Vittorio Veneto, consentendo all’VIII Armata di entrare in azione con la piena coscienza delle unità che aveva di fronte e della loro dislocazione, che portò alla vittoria finale e, quindi, alla fine della guerra. Per il supporto offerto al Tenente la sorella Emma Tandura e la fidanzata Maddalena Petterle furono entrambe insignite della Medaglia d’Argento al Valor Militare. Il Tenente Tandura morirà il 30 dicembre 1937 per un attacco cardiaco a Mogadiscio dove si trovava in servizio. Per la perizia e l’ardimento dimostrati e per l’efficacia del suo operato venne decorato con la massima onorificenza, la Medaglia d’Oro al Valor Militare.



[2] Tandura Alessandro, Tre mesi si spionaggio oltre il Piave, H. Kellermann, 1993.

[3] Travan Mchael, “Le incredibili gesta del vittoriese Alessandro Tandura, ardito, paracadutista, sabotatore e spia della Grande Guerra”, Quotidiano del Piave, 10 agosto 2018.

giovedì 10 aprile 2025

Tesi di Laurea Luigi Di Lorenzo Spionaggio e Contro spionaggio durante la Prima Guerra Mondiale. Indice e Premessa

 Master I Livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

 

“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE”

 Analisi e considerazioni

       

INDICE

Premessa                                                                                                    pag. 2

Introduzione                                                                                              pag. 3

I.               Intelligence italiana durante la Grande Guerra                           pag. 5

II.            Il triangolo “segreto”

a.      Papa Benedetto XV e lo Stato Italiano                                               pag. 10

b.      Attacco al cuore dei servizi austroungarici                            pag. 15

 

III.        I primi paracadutisti                                                                       pag. 18

IV.         Metodologia                                                                                     pag. 24

Conclusioni                                                                                                pag. 26

BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA                                                        pag. 28


 

PREMESSA

Il mio intento in questa tesi è quello di capire e far capire le metodologie con le quali i servizi d’informazione, delle potenze mondiali, Italia e Impero Austro-ungarico, agli inizi del novecento, operavano in “incognito” per portare a proprio favore le sorti della guerra, proteggendo i propri interesse nazionali. Uomini e donne aventi diverse abilità, capacità, maestrie e con scarse conoscenze nel settore, venivano utilizzati come pedine spionistiche per carpire più informazioni possibili dai nemici o addirittura progettare e mettere a segno attentati contro gli obiettivi sensibili del nemico, al fine di indebolirlo. La materia è così vasta da richiedere moltissimo tempo per essere trattata nella sua interezza. Ho pensato allora di svilupparla nel seguente modo descrivendo alcuni episodi, non conosciuti a tutti, ma che in qualche modo hanno influenzato le sorti italiane nel primo conflitto mondiale.

La tesi si divide in quattro capitoli:

Il primo capitolo riguarda il Servizio d‘Informazione dell’Esercito Italiano, la sua evoluzione e i rapporti con gli altri uffici del Comando Supremo.

Il secondo capitolo riguarda due episodi nei quali si sono resi protagonisti: Vaticano, Italia; Impero Austro-ungarico. Un triangolo “segreto” dato che ci fu una vera e propria guerra tra i diversi apparati di intelligence. Il caso Gerlach, cappellano e maggiordomo segreto di Papa Benedetto XV nonché spia dell’Impero Austro-ungarico, peggiorò le già deboli relazioni tra la Santa Sede e lo Stato Italiano. Condannato all’ergastolo in contumacia, poiché ritenuto responsabile di aver passato informazioni italiane ai servizi segreti austriaci e di aver causato l’affondamento delle due corazzate italiane,  riuscì a fuggire all’arresto. A seguito di questo caso ci fu il “colpo di Zurigo”, ardita azione compiuta dai servizi segreti italiani che permise di individuare e neutralizzare la centrale dello spionaggio austro-ungarico.

Il terzo capitolo riguarda il reclutamento da parte del Servizio Informazioni, dalle file dell’esercito, del Tenente Tandura, primo paracadutista militare, aviolanciato oltre le linee nemiche per acquisire informazioni sulle truppe austriache in virtù della cruciale battaglia di Vittorio Veneto che sancì il primo passo alla vittoria italiana nella prima guerra mondiale.

Il quarto capitolo, infine, riguarda la metodologia con la quale sono stati messi in atto i vari episodi rappresentati nei capitoli precedenti.


 

lunedì 31 marzo 2025

Influencer come influenzano?

Da molto tempo almeno dagli anni Quaranta del secolo scorso, i social media influencer sono getto di attenzione da parte della ricerca scientifica in campo mediatico. Gli studiosi della comunicazione esaminando le caratteristiche degli influencer propongono una serie di teorie per spiegare il fenomeno . Ricerche più recenti prendendo in esame gli influencer dei social media che agiscono nelle aree del marketing della politica, della salute, della informazione e degli stili di vita, mettono in luce una serie di preoccupazioni etiche  e di altro tipo. Misurare con precisione i livelli di tale influenza resta comunque una questione complessa

 Autore Paul A. Soukup S.I.


LA CIVILTA CATTOLICA  ANNO 176, N. 4189, gennaio 2025.

La Rivista è presso la Emeroteca del CESVAM - Centro Studi sul Valore Militare  Info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

lunedì 24 marzo 2025

INFOCESVAM N. 1 DEL 2025 Gennaio Febbraio 2025

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

Canale You Tube: ISTITUTONASTROAZZURRO. - CESVAM

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ANNO XII, 61/62/, N. 1, Gennaio Febbraio 2025, 1 marzo 2025

XII/1/951 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XII anno di edizione, 1 il Bimestre di edizione di INFOCESVAM, 951 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro, in funzione del supporto scientifico alla offerta formativa dei Master. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

XII/1/952 – Aggiornamento Blog – Sinossi – www.atlanteamerica.blogspot.com. Carte e commenti sulla nuova visione della Amministrazione Trump. Nel mese di febbraio ha avuto 1267 contatti, per un totale di 30 040. I post pubblicati sono 520

XII/1/953 – Questo numero di Infocesvam è dedicato principalmente ai risvolti statistici e alla situazione dei Blog attivi sia storici che geografici che associativi.

XII/1/954 - La sessione di laurea invernale (10 marzo 2025) del Master di 1. Liv. in “Terrorismo ed antiterrorismo internazionale. Obiettivi, Piani Mezzi” si terrà il 10 marzo 2025. Si laureeranno 7 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XII/1/955 Blog www.ilregnodelsud.blogspot.com. ha completato alla data odierna i suoi blog.  È stato trattato il tema del I Fronte della Guerra di Liberazione in vista dell’80 anniversario della fine della guerra di Liberazione

XII/1/957 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 aprile 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 2 del 2025. (Uscita giugno 2025) 

XII/1/958 - Nei 11 blog di Storia nel mese di gennaio 2025 i contatti sono stati 3429 (dicembre 2024: 3129) in totale. Con un aumento rispetto al mese precedente di circa 300 unità pari ad un aumento del 20%.

XII/1/959 – Consegna dell’Emblema Araldico. La Federazione Regionale delle Marche, in collaborazione e su input del CESVAM ha organizzato il 16 gennaio 2925 a Recanati la Consegna dell’Emblema araldico ai congiunti della MOVM Mario Alessandro Ceccaroni.

XII/1/960. A partire da giovedì 8 gennaio 2025 è stato aperto un Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Tale Canale è stato inteso come vetrina dell’Istituto del Nastro Azzurro e presenterà nel primo trimestre 2025 i Quadri componenti il Manifesto del Centenario (vds). I video saranno trasmessi ogni giovedì, (ore 08.00). Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM

XII/1/961 – In distribuzione il n. 4 del 2024 della Rivista QUADERNI. Numero Copie su carta 250, di cui 200 in distribuzione, 10 Archivio Emeroteca, 40 a disposizione

XII/1/962 - Nei 11 blog di Storia nel mese di febbraio 2025 i contatti sono stati 6433 (febbraio 2025: 3429 in totale. Con un aumento rispetto al mese precedente di circa 3009 unità pari ad un aumento del 1000%., in pratica i contatti si sono raddoppiati

XII/1/963 – Il 27 febbraio 2025 al Museo dei Granatieri Roma è stato presentato il 1 volume “Storia Militare della Guerra Russo-Ucraina.1917 -2014 Volume I, Palladium Edizioni, 2024. Autori Giovanni Cecini e Mirco Campochiari. Il volume entra nelle “Letture” del Master di Politica Militare Comparata

XII/1/964 – Il Blog www.unucispoleto.blospto.com dal 1 gennaio 2025 ha assunto la denominazione di www.informazioneedintelligence.blogspot.com . Tratta degli aspetti riguardanti il contributo alla cultura della sicurezza. Nel mese di febbraio ha avuto 110 contatti, per un totale di 25563. I post pubblicati sono 430

XII/1/965 – Nei 7 blog Associativi e Divulgativi nel mese di gennaio 2025 i contatti sono stati 2133 (dicembre 2024: 2132) in totale. In pratica i contatti sono rimasti stabili né in diminuzione né in aumento

XII/1/966 - La sessione di laurea invernale del Master di 1. Liv. in Storia Militare Contemporanea si terrà il 10 marzo 2025. Si laureeranno 6 candidati. Tutti hanno espresso il desiderio di avviare la collaborazione con il CESVAM (www.unicusano.it/master)

XII/1/967 - Consegna dell’Emblema Araldico. La Federazione Regionale delle Marche, in collaborazione e su input del CESVAM organizzerà il 1 marzo 2925 a Potenza Picena in occasione della Festa della Donna che cadrà il prossimo 8 marzo la Consegna dell’Emblema araldico ai congiunti della MOVM Sergio Piermanni

XII/1/968 – Il Blog “www.uniformologia.blogspot.com ha avuto nel mese di gennaio 2025 n. 1416 contatti (dicembre 2024 erano stati 1024). Nel mese di febbraio i contatti sono stati 1879. In totale dalla sua apertura i contatti sono stati 12951. La tendenza per questo Bimestre è positiva con oltre 400 contatti più ogni mese.

XII/1/969 - Nei 7 blog Associativi e Divulgativi nel mese di febbraio 2025 i contatti sono stati 11863 (gennaio 2025: 2133) in totale. Questo aumento così vistoso è dovuto al numero di contatti registrati per “www.valoremilitare,blogspot.com che ne ha avuto in più 7861 rispetto al mese precedente di 9533.

XII/1/970 - L’esame finale del Corso di approfondimento e specializzazione. in “Terrorismo ed Anti Terrorismo internazionale si terrà il 10 (www.unicusano.it/master)

XII/1/971 - Nei 10 blog di Carattere Geografico e Geopolitico  aggiornamento sinossi dei Master) nel mese di gennaio 2025 i contatti sono stati 1890 in totale. Con un aumento rispetto al mese precedente (1667) del 20%.

XII/1/972 - La Presidenza Nazionale con circolare apposita ha chiesto ai Soci eventuali candidature per le cariche istituzionali. La Circolare è stata inoltrata a tutti i componenti del CESVAM.  È stato proposto il Gen Luigi Marsibilio (Federazione di Ancona) con le indicazioni di delega a rotazione agli altri esponenti del CESVAM

XII/1/973 - Il Blog www.valoremilitare.blogspot.com  ha avuto nel mese di Gennaio 2025  n. 1122 contatti (Dicembre 2024 erano stati 1122). Nel mese di febbraio i contatti sono stati 9533. In totale dalla sua apertura i contatti sono stati  205945 La tendenza per questo Bimestre è positiva e si rileva questo dato anomalo che il blog è stato visitato da circa 10000 persone. Riportando l’edizione di QUADERENI ON LINE il dato appare positivi, in chiave di divulgazione.

XII/1/974 – Nei 10 blog di Carattere Storico nel mese di febbraio 2025 i contatti sono stati 10474 in totale. Con un aumento rispetto al mese precedente (3726) del 289%.

XII/1/975 - Prossimo INFOCESVAM (marzo- aprile) sarà pubblicato il 1 maggio 2025. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari) info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org