Master I Livello in
“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale.
Obiettivi, Piani e Mezzi”
“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE
LA PRIMA GUERRA MONDIALE”
Analisi e considerazioni
INDICE
Premessa pag.
2
Introduzione pag.
3
I.
Intelligence italiana durante la Grande
Guerra pag. 5
II.
Il triangolo “segreto”
a.
Papa Benedetto XV e lo Stato Italiano pag.
10
b. Attacco
al cuore dei servizi austroungarici pag.
15
III.
I primi paracadutisti pag.
18
IV.
Metodologia pag. 24
Conclusioni pag.
26
BIBLIOGRAFIA
e SITOGRAFIA pag.
28
PREMESSA
Il
mio intento in questa tesi è quello di capire e far capire le metodologie con
le quali i servizi d’informazione, delle potenze mondiali, Italia e Impero
Austro-ungarico, agli inizi del novecento, operavano in “incognito” per portare
a proprio favore le sorti della guerra, proteggendo i propri interesse
nazionali. Uomini e donne aventi diverse abilità, capacità, maestrie e con
scarse conoscenze nel settore, venivano utilizzati come pedine spionistiche per
carpire più informazioni possibili dai nemici o addirittura progettare e
mettere a segno attentati contro gli obiettivi sensibili del nemico, al fine di
indebolirlo. La materia è così vasta da richiedere moltissimo tempo per essere
trattata nella sua interezza. Ho pensato allora di svilupparla nel seguente
modo descrivendo alcuni episodi, non conosciuti a tutti, ma che in qualche modo
hanno influenzato le sorti italiane nel primo conflitto mondiale.
La
tesi si divide in quattro capitoli:
Il
primo capitolo riguarda il Servizio d‘Informazione dell’Esercito Italiano, la
sua evoluzione e i rapporti con gli altri uffici del Comando Supremo.
Il
secondo capitolo riguarda due episodi nei quali si sono resi protagonisti:
Vaticano, Italia; Impero Austro-ungarico. Un triangolo “segreto” dato che ci fu
una vera e propria guerra tra i diversi apparati di intelligence. Il caso
Gerlach, cappellano e maggiordomo segreto di Papa Benedetto XV nonché spia dell’Impero
Austro-ungarico, peggiorò le già deboli relazioni tra la Santa Sede e lo Stato
Italiano. Condannato all’ergastolo in contumacia, poiché ritenuto responsabile
di aver passato informazioni italiane ai servizi segreti austriaci e di aver
causato l’affondamento delle due corazzate italiane, riuscì a fuggire all’arresto. A seguito di
questo caso ci fu il “colpo di Zurigo”, ardita azione compiuta dai servizi
segreti italiani che permise di individuare e neutralizzare la centrale dello
spionaggio austro-ungarico.
Il
terzo capitolo riguarda il reclutamento da parte del Servizio Informazioni,
dalle file dell’esercito, del Tenente Tandura, primo paracadutista militare,
aviolanciato oltre le linee nemiche per acquisire informazioni sulle truppe
austriache in virtù della cruciale battaglia di Vittorio Veneto che sancì il
primo passo alla vittoria italiana nella prima guerra mondiale.
Il
quarto capitolo, infine, riguarda la metodologia con la quale sono stati messi
in atto i vari episodi rappresentati nei capitoli precedenti.
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