Un nuovo indirizzo per questo blog

Dal 2019 questo blog ha riportato la collaborazione del CESVAM con la Sezione UNUCI di Spoleto. Con la presidenza del Gen Di Spirito la Sezione ha adottato un indirizzo di ampio respiro che si sovrappone a molti indirizzi del CESVAM stesso. pertanto si è deciso di restringere i temi del blog al settore delle Informazioni in senso più ampio possibile, e quindi all'Intelligence in tutti i suoi aspetti con note anche sui Servizi Segreti come storia, funzioni, ordinamenti. Questo per un contributo alla cultura della Sicurezza, aspetto essenziale del nostro vivere collettivo

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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio;

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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giovedì 31 luglio 2025

INFOCESVAM N. 3 DEL 2025 MAGGIO GIUGNO 2025, 1 LUGLIO 2025

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XII, 65/66/, N. 3, Maggio - Giugno 2025, 1 luglio 2025

XII/3/1001 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XII anno di edizione, 3 il Bimestre di edizione di INFOCESVAM, 1001 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro, in funzione del supporto scientifico alla offerta formativa dei Master. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento

XII/3/1002 - La sessione estiva di Laurea (Anno Accademico 2024 – 2025 ed anni accademici precedenti) per i Master di 1° Liv. Storia Militare Contemporana e Politica Militare Comparata dal 1960 ad oggi si è tenuta in sede il giorno 16 giugno 2025. Di seguito i nomi dei laureati.

XII/3/1003 – Progetto 2020/2 Prigionia italiana in mano Britannica 1941 -1947. Il Primo volume Africa Orientale Italiana 1935-1940. “Impero: tra realtà e propaganda” è nella versione Bozza 1 Revisione. Compilazione Indici dei Nomi propri, geografici e militari. La copertina è stata composta ed edita.

XII/3/1004 - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Roma. 26 giugno 2025 il Direttore del CESVAM, presso la sede del Gruppo Medaglie d’Oro ha presidetuo alla presentazione del Volume di Giovanni Cecini “ I grandi Eroi della Seconda Guerra Mondiale”

XII/3/1005 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Politica Militare Comparata (vds XII/3/1002) sono: Dr. Casamento; Dr. Corona. Si sono ritirati per questo anno accademico 4 frequentatori.

XII/3/1006 - XII/2/984 – Progetto 2024/4 “Dal Corpo di Liberazione ai Gruppi di Combattimento” Predisposto il Manoscritto 1. Chiesto preventivo di Spesa alla Casa Editrice. Predisposta Bibliografia, Prefazione, Premessa, Ringraziamenti

XII/3/1007 - In distribuzione il n. 2 del 2025 della Rivista QUADERNI. Numero Copie su carta 250, di cui 200 in distribuzione, 10 Archivio Emeroteca, 40 a disposizione. Richiedere copie su carta a: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org

XII/3/1008 - E’ in preparazione il “CESVAM REPORT” Settembre 2021 – Agosto 2025. N 4 della Rivista QUADERNI” che completa i Report Settembre 2014 – Agosto 2019 (2019) e Settembre 2019 – Agosto 2021 ( 2021). Richiesto preventivo di Spesa. Edizione speciale della Rivista “QUADERNI”

XII/3/1009 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Storia Militare Contemparane dal 1792 ad oggi (vds XII/3/1002) sono: Dr.ssa Pasin; Dr. Rustioni, Dr.Boldrini, Dr. Piccione, Dr. Picchierri, Dr.Foria. Si sono ritirati per questo anno accademico 5 frequentatori. Tutti i laureati hanno manifesto l’intenzione di continuare a collaborare con il CESVAM

XII/3/1010 – Castelferreti (AN) - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Roma. 26 giugno 2025 il Direttore del CESVAM, insieme al presidente della Federazione Regionale delle Marche, MAVM Claudio Fiori, il 13 giugno 2025 ha presenziato al Convegno “81° anniversario del passaggio del Fronte 1944- 2025. E’ stata svolta la Relazione “Il valore militare al femminile durate la Guerra di Liberazione 1943 – 1945”. Ricordata la staffetta partigiana Teresa Vergalli.

XII/3/1011 - Canale You Tube dedicato all’Istituto del Nastro Azzurro. Mese di Maggio, 4 Video, mese di Giugno, 4 video. Redazione ed edizione a cura del CESVAM I video sono trasmessi ogni giovedì, (ore 08.00). Titolo Canale ISTITUTO NASTRO AZZURRO CESVAM

XII/3/1012 – In occasione della presentazione (Vds. XII/3/1004 del Volume di Giovanni Cecini il 26 giugno 2025 è stato consegnato l’Emblema Araldico al Dott. Goffredo Zignani, nipote della MOVM Goffredo Zignani, fucilato dai tedeschi il 19 novembre 1943 ad Elbassan (Albania). Il Dott. Goffredo Zignani ha chiesto di iscriversi alla Federazione Provinciale di Ancona, per continuare la collaborazione con il CESVAM.

XII/3/1013 - Progetto 2024/2 – Progetto “ 80° della Liberazione. 1944. I Martiti di Fiesole e gli Eccidi in Toscana”. Collaborazione con la Federazione Regionale della Toscana. Coautore Manuel Vignola. Predisposto il Manoscritto 2. Acquisti i dati della II e III Parte ( Vittine da 2 a 9 e Vittime da 10 a 49) Si hanno quindi tutti gli episodi (1415) in cui si sono avute vittime plurime

XII/3/1014 - Collaborazione CESVAM – Associazioni. Associazione Ex Allievi della Nunziatella Sezione del Lazio. Cinema in Divisa. Dato il contributo alla presentazione dei fil di carattere storico. Ed al Giornale illustrativo. Svolto mercoledi 11 giugno 2025 l’incontro di presentazione, alla Scuola Ufficiali dei Carabinieri, di Roma, l’incontro di presentazione per il 2025/2026.

XII/3/1015 - La sessione estiva di Laurea (Anno Accademico 2024 – 2025 ed anni accademici precedenti) per i Master di 1° Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale si è tenuta in sede il giorno 30 giugno 2025. Di seguito i nomi dei laureati.

XII/3/1016 - Progetto 2024/3 – Progetto “ Il Valore Militare e le Fosse Ardeatine”. Collaborazione con Aladino Lombardi. Contatti diretti con la Direzione del Museo della Liberazione di Via Tasso a Roma. Predisposto il Manoscritto n. 3. Predisposto i materiali per tutti i decorati. Predispostta Bibliografia, Premessa, Nota Autore, Presentazione e Prefazione .

XII/3/1017 – Pesaro – Collaborazione CESVAM Federazioni. Federazione Provinciale di Pesaro. Federazione Provinciale di Teramo, 13 giugno 2025. “ Lassu dove volano gli eroi. Storie di aviatori pesaresi e teramani. Il Presidente della Federazione Regionale delle marche dell’Istituto MAVM Claudio Fiori ha svolto un intervento sui temi del Valore Militare e suoi significati. Presentata una vetrina con alcune le pubblicazioni del CESVAM e del materiale divulgativo.

XII/3/1018 – Nel prossimo numero si darà conto delle CHAT attivate per agevolare la comunicazione circolare tra tutte le componenti CESVAM

XII/3/1019 - Gli articoli, note ed altro materiale per la rivista QUADERNI devono essere inviati alla Redazione (quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org) entro il 15 luglio 2025 p.v., per la valutazione e la preparazione del N. 3 del 2025. (Uscita luglio 2025)

XII/3/1020 – Progetto 2024/1 – “80° della Guerra di Liberazione. Monte Marrone. 1 -10 Aprile 1944. la svolta”. Predisposto in bozza i capitoli I, II, III, IV, e la Bibliografia generale e di pertinenza. Compilati La Premessa, Introduzione, Bibliografia, Nota dell’Autore. Richiesto il preventivo alla Casa Editrice. Predisposto il Manoscritto 2.

XII/3/1021 - In occasione della Conferenza (Vds. XII/3/1010) il 13 giugno 2025 è stato consegnato l’Emblema Araldico al Dott. Carlo Mariotti Zignani, nipote del pludecorato Carlo Mariotti, combattente della I e della II guerra mondiale Il Dott. Carlo Mariotti è socio della Federazione Provinciale di Ancona dell’Istituto del Nastro Azzurro

XII/3/1022 - I Laureati alla Sessione di Laurea estiva di Terrorismo ed Antiterrosimo (vds XII/3/1015) sono: Dr.ssa Bernardini; Dr. Sprenberg, Dr.Speranza, Dr. Garbo, Dr. Alfano , Dr.Revelli. Dr.Avallone, Dr. Aldramaki. Si sono ritirati per questo anno accademico 6 frequentatori. Alcuni di loro hanno manifesto l’intenzione di continuare a collaborare con il CESVAM

XII/3/1023 - Progetto 2024/3 – Titolo. “Dal Corpo Italiano di Liberazione ai Gruppi di combattimento”. Terminata la raccolta del materiale documentario e di quello iconografico. Predisposto il manoscritto 3. da predisporre la Copertina.Predisposto Nota Autore e Ringraziamenti. Predisposta Bibligrafia

XII/3/1024 – Indirizzo del Canale You Tube dell’Istituto Nastro Azzurro. La parola da digitare sulla icona di ricerca è CESVAM

XII/3/1025 - Prossimo INFOCESVAM (luglio - agosto) sarà pubblicato il 1 settembre 2025. I precedenti numeri di INFOCESVAM (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. e sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari) info: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org



domenica 20 luglio 2025

Tesi di Laurea Luigi Di Lorenzo Spionaggio e Contro spionaggio durante la Prima Guerra Mondiale. Il Triangolo segreto. Papa Benedetto XV e lo Stato Italiano

 Master I Livello in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

“SPIONAGGIO E CONTROSPIONAGGIO DURANTE LA PRIMA GUERRA MONDIALE”

 Analisi e considerazioni

Anno Accademico 2022 -2023

II CAPITOLO

Il triangolo “segreto”

a.      Papa Benedetto XV e lo Stato Italiano

La Santa Sede e il Vaticano pensano alla storia ed alle relazioni internazionali da sempre in ottica di lunga durata, cercando sempre di unire attività pastorale e politica, diplomazia e fattore umano. Nella sua storia la Chiesa ha affrontato minacce vere e concrete, ha affrontato imperi e repubbliche, sovrani e movimenti sociali, affrontato cambiamenti e subito minacce alla sua unità. Ha sempre fatto dell’utilizzo del potere informativo e cognitivo, di una vera e propria abilità d’intelligence, un fattore chiave per predire e rispondere alle minacce. Non a caso Iosif Stalin considerava il Vaticano “un centro reazionario […] molti preti cattolici e missionari del Vaticano sono delle spie matricolate di livello mondiale[1]. Andò molto vicino il dittatore sovietico, perché è stato scoperto che da quasi cinquecento anni, grazie a una rete composta da semplici sacerdoti, alti prelati e comuni laici, il Papa ha avuto a disposizione il servizio segreto più affidabile della storia.

Ci fu una fase delicata nella storia della Chiesa compresa tra l’inizio del Novecento e il periodo tra le due guerre in cui il combinato disposto tra attività sotto copertura e diplomazia fu messo in campo con discrezione. Privata della statualità nel 1870, la Santa Sede mirava allora a perseguire una politica di contenimento di quelle che erano ritenute tre minacce diverse ma convergenti. In primo luogo, il modernismo diffusosi nel mondo episcopale; in secondo luogo, l’arrivo sul suolo europeo del comunismo anti-cristiano e ateo; infine, la perseveranza al potere in Europa delle potenze di cultura protestante. Per reagire al timore della marginalizzazione, dunque, la Santa Sede agì per ricordare la sua capacità di giocare un ruolo nel mondo. In questa grande instabilità mondiale di inizio novecentesco, emerge la figura incompresa di Papa Benedetto XV.

Nominato a capo della chiesa nel settembre del 1914, con trentotto voti e non uno di più (quanto bastava per l’elezione), non venne visto subito di buon occhio dalla maggior parte degli Stati mondiali. Non aveva nulla del physique du rôle dei predecessori. Gracile, affetto da una forte miopia, di statura assai basso. “Con la sua figura non impressionante e il suo viso privo di espressione, in lui non c’è né maestà spirituale né temporale”, commentava un giornalista americano che l’aveva osservato durante la sobria incoronazione nella Cappella Sistina.[2]

Benedetto XV iniziò così i suoi otto anni di permanenza sul Soglio di Pietro. Anni di bombe e trincee, del guerrone che Papa Pio X aveva previsto e temuto con orrore. Anni in cui il mondo cambiò come forse mai si era visto prima: il conflitto di trincea con i suoi milioni di morti, la dissoluzione di quattro imperi plurisecolari, la rivoluzione bolscevica, l’esplosione del nazionalismo, l’insorgere della questione mediorientale. Alla Segreteria di Stato, massimo incarico nel Vaticano nominò il Cardinale Ferrata, segnale molto chiaro di un cambio di politica. Ferrata era filofrancese ed era stato stretto collaboratore di Leone XIII, e il suo compito principale sarebbe stato quello di riconquistare la simpatia della Francia. Ma Ferrata morì nel giro di un mese e a questo punto Benedetto ricorse ad un altro francofilo, il suo vecchio amico e collega Pietro Gasparri, a cui affidare il massimo incarico del Vaticano. Insieme a Gasparri nominò il Barone Carlo Monti, suo vecchio amico, quale suo “intermediario” non ufficiale con il governo italiano. Monti aveva la collocazione ideale per svolgere questo compito, essendo direttore generale dell'ufficio per gli Affari di culto del Ministero della giustizia (in seguito Ministero degli interni). Gli Affari di culto avevano a che fare praticamente con tutte le questioni che toccavano le relazioni della Chiesa con lo Stato italiano, specialmente proprietà e finanze della Chiesa sotto il controllo statale.

Benedetto XV, Papa riservato, freddo e forse troppo intellettuale, definì la Grande Guerra “inutile strage”, consapevole che essa poneva diversi problemi al mondo cattolico. In primo luogo, la spaccatura tra le nazioni cattoliche del Vecchio Continente. In secondo luogo, il rischio, poi avveratosi, di un collasso dell’ Impero austro-ungarico, baluardo del cattolicesimo in Europa. In terzo luogo, la percezione del suicidio dell’Europa di fronte all’egemonia potenze “anti-papiste”, Regno Unito e Stati Uniti. La partita andava ribaltata rispetto all’idea di Pio X. Non era più l’interno della Chiesa il fronte da presidiare, o non solo. Bisognava portare avanti una strategia sistemica capace di unire attività informativa e diplomazia nei “punti caldi” d’Europa. Delle vere e proprie sentinelle avanzate capaci di monitorare la temperatura dei vari scenari. È noto che fin dall'inizio del conflitto il Vaticano fu accusato di simpatie nei confronti degli imperi centrali, Germania e Austria-Ungheria, al punto che Benedetto era regolarmente descritto alla stampa francese come il Pape boche. Le potenze dell'Intesa avevano già chiuso i rapporti con la Santa Sede: la Gran Bretagna aveva ritirato la sua rappresentanza non ufficiale a Roma quattro anni dopo il crollo finale del potere temporale dei papi nel 1870, gli Stati Uniti avevano ritirato la loro rappresentanza nel 1867, e la Francia naturalmente aveva rotto le relazioni con la Santa Sede nel 1905.

Sul pontificato dell’aristocratico genovese c’è un grosso punto interrogativo che ha un nome e cognome, Rudolph Gerlach. Nobile bavarese, arrivato al sacerdozio dopo aver tentato invano la carriera di ufficiale nell’esercito tedesco, era stato nominato maggiordomo segreto del papa nel 1914 e frequentava assiduamente da allora l’appartamento pontificio. Nel 1916 fu accusato dal governo italiano di spionaggio e di tradimento poiché sospettato d’essere il perno di un sistema di spionaggio, messo in piedi da tedeschi e austroungarici, che portò al clamoroso affondamento delle due corazzate Benedetto Brin e Leonardo Da Vinci, vanto della nostra Marina Militare. Bilancio: oltre 700 marinai uccisi. L’imponente nave da battaglia Benedetto Brin, lunga 130 metri e dotata di 44cannoni, cola a picco il 27 settembre 1915 dopo essere esplosa nel porto di Brindisi, trasformandosi in una tomba per 456 uomini, tra marinai e ufficiali. Il referto delle autorità parlava di un semplice incidente, causato da uno scoppio nella santabarbara stipata di munizioni. L’immancabile commissione d’inchiesta si affretta ad escludere che l’affondamento della Brin sia dovuto a un attentato. La Marina Militare rassicura il Ministero dell’Interno di non esserci stato alcun sabotaggio. Ma il capo della Polizia, Giacomo Vigliani, non ci crede e infiltra agenti segreti nelle reti dello spionaggio austriaco a Zurigo. Uno di questi è un avvocato tarantino, Archita Valente: si dichiara “socialista rivoluzionario” ma in realtà lavora per l’Ufficio Affari Riservati. L’altro infiltrato è un fruttivendolo napoletano, Enea Vincenzi, esperto di controspionaggio con alle spalle attività nell’intelligence della Marina Militare. In Svizzera, Vincenzi farà il doppio gioco: verrà coperto di soldi e incaricato dagli austriaci di sabotare la flotta italiana. Detto fatto: Vincenzi fa sapere ai tedeschi che l’esplosivo sarà introdotto a bordo dell’altra corazzata, la Leonardo Da Vinci, nascosto in un carico di frutta. La grande nave, lunga quasi 170 metri ed armata con 52 cannoni, è in servizio da appena due anni quando salta in aria nel Mare Piccolo di Taranto dove vi era ancorata. Altra catastrofe: 249 militari uccisi. Di nuovo, il governo minimizza il disastro e impone la censura alla stampa. Nuova commissione d’inchiesta: le conclusioni sono “riservatissime” e formulate solo nel 1917: «Un’azione delittuosa, favorita da un deplorevole stato di abbandono in conseguenza del quale, a bordo, non si vegliava». Al che, Polizia e servizi segreti italiani capiscono che Vincenzi ha fatto il doppio gioco. Da allora, l’ex “fruttivendolo” sparisce: forse eliminato dagli italiani come traditore, o liquidato dagli stessi tedeschi per non lasciare in vita un testimone scomodo. Affondata anche la seconda corazzata, l’intelligence della Marina Militare cambia politica e passa al contrattacco, impossessandosi della cassaforte dei servizi austro-tedeschi a Zurigo.[3] Tale operazione verrà trattata nel sotto capitolo successivo.

A complicare l’intreccio, si inserisce la vicenda, parallela, dell’altra spia, l’avvocato Archita Valente, «un avventuriero affamato di soldi», sul quale il capo della Polizia puntava per scoprire il ruolo del Vaticano, tramite Rudolph Gerlach, nell’organizzazione spionistica che aveva portato all’affondamento delle due corazzate. Vigliani era convinto che le notizie sulla flotta italiana arrivassero ai tedeschi tramite Gerlach, cioè il maggiordomo papale, l’uomo più vicino al Papa. Quest’ultimo, non vuole la guerra tra l’Italia e Vienna e teme che, crollando l’Impero Austro-Ungarico, baluardo del cattolicesimo in Europa e grande finanziatore di un Vaticano ancora gelido col governo italiano dai tempi della Breccia di Porta Pia, possa preludere all’ulteriore indebolimento del potere cattolico. Monsignor Gerlach è il suo uomo di fiducia. Dalle quinte della città leonina, l’affascinante monsignore bavarese può dirigere la rete di spionaggio a favore degli Imperi centrali e contro l'Italia. Può agevolmente inviare informazioni a Berna, in Svizzera, alla sede dell'Evidenzbureau, la regia unificata dello spionaggio austro-germanico, perché per la Corte Papale contavano i suoi eccellenti rapporti con le case imperiali di Vienna e Berlino, le cui generose donazioni ripianavano i bilanci del Vaticano.[4] Secondo la Polizia italiana, è “merito” di Gerlach se i servizi austro-germanici sono riusciti a colare a picco le due ammiraglie della Marina Militare. Per fermare Gerlach la Polizia italiana ha intenzione di usare l’avvocato Valente. Quest’ultimo viene spedito a Lucerna per spiare i servizi tedeschi, ma anche lui – sempre a corto di soldi – diventa un doppiogiochista, fino a rivelarsi un anello importantissimo nel caso Gerlach. Archita Valente, dovrà sostenere politici e giornalisti italiani con soldi tedeschi, per ammorbidire le loro posizioni verso la Germania e l’Austria: e lo farà tramite i buoni uffici del potentissimo Rudolph Gerlach, l’uomo del Papa, di fatto un decisivo operatore dell’intelligence. Anche stavolta il capo della polizia, Vigliani, intuisce il doppio gioco della spia italiana, ma lascia correre: spera di avvicinarsi il più possibile a Gerlach, scoprendolo “cassiere occulto” di Archita Valente per conto dei tedeschi. Poco tempo dopo Valente viene arrestato e il Vaticano teme che si arrivi all’arresto di Gerlach. Per evitarlo, si avviano trattative segrete con il Governo italiano per il tramite di Monti. Dinnanzi alle sue dichiarazioni di innocenza e per evitare la sua condanna Benedetto XV, aiutato sempre dal barone Monti, fornì al cameriere il passaporto per fuggire in Svizzera, facendolo scortare fino al confine da un funzionario della Questura. Uno scandalo capace di demolire il già fragile legame tra quel che all’epoca era la Santa Sede e l’Italia, anche perché non di spia qualunque si parlava, bensì di una delle persone più vicine al Papa. Nonostante l’impegno del Vaticano per dimostrare la sua innocenza, Gerlach fu ritenuto colpevole con una sentenza emessa il 3 luglio 1917 e condannato all'ergastolo in contumacia. Il Papa non crederà mai alla colpevolezza del suo maggiordomo e in un affettuosa lettera di conforto fattagli recapitare in Svizzera lo rassicurò dell'«antico, immutato affetto». Resta il fatto che il legame tra i due generò un grande intrigo di Stato, perché Gerlach, che era a capo di una potente rete di spionaggio al servizio degli Imperi centrali in guerra contro il nostro Paese, per la sua posizione e godendo della piena fiducia del Papa, era in grado di carpire i più importanti segreti militari italiani, causando anche pesantissime perdite di vite umane. Successivamente gli 007 italiani in Svizzera segnalarono che l’ex cameriere pontificio conduceva a Davos “vita di secolare convivenza” con una contessa. Qualche anno dopo Gerlach chiese di abbandonare l’abito talare, impegnandosi a restituire alcuni documenti vaticani che aveva portato con sé, e venne accontentato. Morirà in Gran Bretagna, nel 1945, dove viveva sotto falso nome collaborando con i servizi segreti di Sua Maestà.[5]



[1] Enver Hoxha, Con Stalin. Ricordi, Roma 1984, p. 160.

[2] Matzuzzi Matteo, “Un Papa mai amato”, in sito web Il Foglio quotidiano, 15 settembre 2014.

[3] “Lo 007 del Papa che fece affondare due corazzate italiane”, categoria Segnalazioni del sito web Libree. Associazione di idee, 6 maggio 2018.

[4] Intervista ad Annibale Paloscia rilasciata all’ADNKRONOS del suo nuovo libro “Benedetto fra le spie. Negli anni della Grande Guerra un intrigo in Vaticano”.

[5] Tornielli Andrea, “Un secolo fa l’ergastolo al cameriere infedele”, sezione Vaticano Insider Italia, 1 ottobre 2012 in sito web La Stampa.

giovedì 10 luglio 2025

Tesi di Laurea: Georg Burattini: Evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano

 

MASTER DI I LIVELLO IN TERRORISMO ED ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE , Università degli Studi Niccolò Cusano UNICUSANO – a.a. 2022-2023 – 

 Evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano

PREMESSA

I talebani, da semplici studenti delle madrase e combattenti mujaheddin, nel corso degli anni hanno saputo dar vita ad una delle insurrezioni più efficaci e resilienti della storia moderna. Di conseguenza, l’improponibile guerra al "Terrorismo" dichiarata dagli Stati Uniti, non ha potuto evitare che i talebani continuassero a minacciare la sicurezza e la stabilità regionale, continuamente sottovalutando l’innovazione, la resilienza e soprattutto il consenso di cui essi disponevano.

Questa tesi si propone di esaminare le strategie dei talebani e la loro evoluzione fin dalla loro comparsa negli anni novanta, quando il gruppo diventò un’esplicita entità politica e militare. Suddivisa in periodi distinti, andremo a vedere cronologicamente la nascita e l’evoluzione dell’insurrezione talebana, così come la reazione della NATO e la dottrina statunitense della counter-insurgency (COIN).

Il primo capitolo andrà ad analizzare l’identità talebana, dove l’appartenenza etnica gioca un forte ruolo e dove avvenimenti, quali l'invasione sovietica e la guerra civile, hanno contribuito a forgiarne il senso di appartenenza.

Il capitolo due introdurrà il fenomeno del Terrorismo Internazionale, l’affiliazione dei talebani ad Al-Qaeda e l’invasione militare a seguito dell'attentato alle "Torri Gemelle".

Il capitolo tre andrà invece a mettere in luce come, in seguito gli eventi politici che determinarono la nascita alla Repubblica Islamica, i talebani siano riusciti ad organizzare la loro resistenza fino ad arrivare agli accordi con gli Stati Uniti e alla presa del potere nell’Agosto del 2021. Un doveroso riferimento sarà dedicato alla dottrina americana della counter-insurgency e all’ingenuità politica dell’Occidente.

Il capitolo quattro andrà ad esaminare più nel dettaglio le tattiche usate dai talebani e la loro evoluzione nel tempo, con uno specifico approfondimento sulla pratica del Martirio e la costituzione ufficiale della Brigata Martire a seguito della fondazione dell’Emirato. Un particolare riferimento sarà dedicato all’ultimo importante attentato terroristico avvenuto nel cuore di Kabul a poche settimane dalla caduta dell’Afghanistan nelle mani dei talebani.


La Tesi è è custodita presso la Emeroteca del CESVAM - Centro Studi sul Valore Militare  dell'Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valor Militare. Infocentrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org.