venerdì 24 marzo 2017
La prima Guerra Mondiale
I Volumi che sono stati oggetto della conferenza di ieri presso la Sede sono disponibili per tutti i Soci presso la Presidenza della Sezione.
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mercoledì 22 marzo 2017
22 marzo 2017 ore 16,30. Incontro con i Soci
CONFERENZA
"I PRIMI DUE ANNI DI GUERRA"
L’Italia, l’entrata in guerra ed il tradimento degli Imperi Centrali” 1914-1916
di Massimo Coltrinari
La conferenza ha lo scopo di illustrare gli
avvenimenti diplomatico-politici-militari nel momento della rottura degli equilibri europei
a seguito dell’attentato di Sarajevo; saranno illustrate le ripercussioni
all’interno della Triplice Alleanza, l’esclusione dell’Italia dalla
applicazione della Convenzione militare del marzo 1914, l’attacco alla Francia
ed alla Russia, ed alla Serbia. La conseguenza di tutto questo fu la forzata
neutralità italiana che acuì un problema strategico generatosi nel 1866 e che
fu uno degli argomenti centrali nel problema della difesa del confine
orientale.
Il dibattico svoltosi tra i componenti il vertice
militare italiano di fine ottocento su dove occorreva difendersi o sulla linea
el Piace o sulla linea dell’Adige durò fra gli strateghi italiani per oltre 40
anni. I Piani di difesa del confine orientale furono redatti dai Capi di Stato
Maggiore: dal piano Ricotti Magnani (1873) a Cosenz (1883), da Tancredi Saletta
(1904) ad Alberto Pollio (1914) a
Luigi Cadorna. Si sono espoti, quindi, questi vari piani in una
sintesi espositiva.
Anche per questo l’Italia, in contrasto con la Francia e la Gran Bretagna , non
può che aderire alla alleanza con Germania ed Austria nel 1882, una sorta di
Alleanza preventiva, quasi di una assicurazione sulla esistenza del giovane
stato unitario italiano. La Triplice Alleanza venne rinnovata di cinque anni
in cinque anni fino al 1914.
Accanto alla Triplice, venne firmata una Convenzione
Militare che fu rinnovata nel marzo 1914, in cui l’Italia era partecipe all’attacco
alla Francia, con oltre 150.000 uomini,con previsto anche un attacco alla
neutrale Svizzera.
La esclusione da parte della Germania e dell’Austria
dell’Italia, al momento della rottura degli equilibri europei nel 1914, in
quanto entrambi si ritenevano sufficiente forti per conseguire una vittoria che
non volevano dividere con l’Italia. Da qui dalla Triplice alleanza alla
neutralità da parte di un Italia che nel 1914, allo scoppio della guerra europa
non aveva ne amici ne alleati..
La figura del von Konrand e di parte del consiglio aulico
di Vienna che voleva la guerra all’Italia, decisamente ostile all’Italia,
èemblematica. Progetti portati a punto per la guerra preventiva nel 1908 (
terremoto di Messina) nel 1912 ( guerra di Libia) con l’intento di rioccupare
non solo il Vento ma anche la Lombardia, riaprendo la questione risorgimentale
erano nel 1910-1915 all’ordine del giorno a Vienna.
Dal momento della dichiarazione della neutralità, il 2
agosto 1914, l’Italia, come detto, non ha più ne alleati ne amici e si deve
inventare tutta una nuova politica estera. Fino agli inzi del 1915 non viene
presa nessuna decisione. Poi Sonnino e Salandra, rispettivamente Ministro degli
Esteri e Presidente del Consiglio con l’accordo del Re, in contrasto con la
maggioranza giolittina, decidono di fare il grande salto con la discussione e
la firma del Patto di Londra (febbraio-marzo 1915). In Italia scoppia lo
scontro tra la maggioranza neutralista, composta da giolittiani, cattolici e
socialisti, ed interventista, repubblicani, sia storici che risorgimentali e nazionalisti,
con figure di rilievo come D’Annunzio, Mussolini, Filippo Corridoni. Prevalgono
gli interventisti, ma le belle parole non risolvono il problema prinicipale: la
impreparazione delle Esercito, depauperato dalla guerra di Libia, e non pronto
per una guerra all’Austria.
La dichiarazione di guerra fu prematura e la prima
offensiva Cadorna la lancia il 23 giugno 1915, un mese dopo la dichiarazione di
guerra.
In tutto questo gli Austriaci, che con i Tedeschi fecero
di tutto per tenerci fuori dalla guerra offrendoci ogni cosa meno dandoci
l’unica cosa che contava, Trieste, videro aprirsi un nuovo fronte e subito ci
accusarono di tradimento.
Ma il vero tradimento fu quello di Berlino e Vienna del
1914, che poi fu mascherato da una campagna di propaganda ignobile che sarebbe
ora di contrastare e respingere.
I
Contenuti della Conferenza, possono
essere approfondi nei volumi qui riprodotti:
Richidibili alla Casa Editrice Nuova Cultura
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oppure
all’Autore
(studentiecultori2009@libero.it)
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