mercoledì 12 luglio 2017
La Brigata Marche nel 1916.
La
Brigata “Marche”[1]
composta dal 55° e 56° reggimenti di fanterria, era stata sul finire del 1915
trasferita dal fronte dolomitico (4a Armata) sul fronte dell’Isonzo.
I
Quadri della brigata nel 1916 erano i seguenti:
Comandante
della Brigata continuava ad essere il gen. Cittadini, che lascerà il comando il
22 marzo 1916; dal 1 prile 1916 al 18 maggio 1916 lo sostituisce il magg. gen.
Guido Amidei, e dal 7 giugno al 7 maggio 1917 il col. brig. Alfredo Giannuzzi
Savelli. Quindi nel 1916 si avvicendaro ben tre comandanti la Brigata.
Comandante
del 55° Reggimento fanteria era il col. Ernesto Piano che perì nel siluramento
del piroscafo “Principe Uberto” l’8 giugno 1916; il ricostruito 55° Reggimento
fu posto al comando del col. Vittorio Sforza, dal 9 luglio 1917 fino al 27 agosto
1917.
Al
comando del 56° Reggimento fanteria vi era ancora il col. Vittorio Parri, che lascerà
ilcomando il 31 maggio 1917
Di
seguito i comandanti di battaglione nel 1916
55°
Reggimento fanteria:
I
Battaglione
.
Magg. Giovanni Gavagnin, dal 15 febbraio al 31 marzo 1916
II
Battaglione
.
Magg. Ermanno Finzi, dal 3 febbraio 1916 al 8 giugno 1916[2]
.
Magg. Giuseppe Giaroli, dal 1 luglio 1916 al 12 settembre 1917.
III
Battagliione
.
Magg. Egidio Saibante, dal 20 dicembre 1915 al 23 dicembre 1916
IV
Battaglione. Sarà costituito el 1917
56°
Reggimento fanteria:
I
Battaglione
.
Magg. Giovanni Fenech, continua comandarlo fino al 10 giugno 1917
II
Battaglione
.
Magg. Federico Rossi, dal 18 gennaio 1916 al 5 marzo 1916
.
Magg. Cornelio Rivelli, dal 30 marzo 1916 al 22 maggio 1916
.
Cap. Duilio Cuneo, dal 23 maggio 1916 al 1 novebre 1916, Caduto sul campo
.
Magg. Guido Ferlenghi, dal 2 novembre 1916 al 24 settembre 1917.
III
Battaglione
.
Magg. Camillo Carnevale, dal 17 dicembre 1915 al 19 marzo 1916
.
Ten. Col. Casto Santini, dal 20 marzo 1916 al 17 agosto 1916
.
Cap.Pompeo Garbagnini, dal 18 agosto 1916 al 20 ottobre 1916
.
Cap. Arturo Taddia, dal 21 ottobre 1916 al 18 novembre 1916
.
Ten. Col. Federico Musco, dal 19 novembre 1916 al 20 settembre 1917
Il
IV battaglione sarà costituito nel 1917
Gli
Ufficiali della Brigata Caduti nel 1916 sono:
55°
Reggimento fanteria:
.
Ernesto Piano, colonnello, da Castagnola, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona.
. Ermanno Finzi, maggiore, da Rivarolo, l’8
giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Ivo Calvi, capitano, da Farra di Soligo, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Cannello Panfilo, capitano, da San Pietro in Barbozza, il 14 dicembre 1916 a
Rio Vallasca
.
Pasquale Cariddi, capitano, da Siderno, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Cesare Colombo, capitano,da Milano, il 7 agosto 1916 a quota 85 di Monfalcone
.
Umberto Magner, capitano, da Montelupone, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Edmondo Matter, capitano, da Mestre, il 16 settembre 1916, alla 19a Sez. Sanità
Paljchisce
.
Vasco Pallattiero, capitano, da Schio, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giovanni Pellizon, capitano, da Sacile, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Eugenio Pistoso, capitano, da Sarego, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Mario Saccozzi, capitano, da Reggio Emilia,l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Guglielmo Salinas, capitano, da Napoli, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Gastone dott. Senzi,capitano, da Firenze, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Arrigo Tarsitano, capitano, da Ravenna, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Carlo Era, capitano, da Oristano, il 1 novembre 1916 ad Hudi Log
.
Enea Governatore, tenente, da Scheggino, il 19 ottobre 1916 alla Sez. Sanità
47° Divisione Paljchisce
.
Giovanni Pasolli, tenente, da Camposanpiero, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Vicenzo restifa, tenente, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Antonio Vanni, tenente da Venezia, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Riccardo rev.Zanoni, tenente cappellano, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.Giovanni
dr. Zuppini, tenente medico, da Sanguinetto l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giuseppe Amadori, tenebete, da Firenze, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giovanni Battista Andretta, s.tenente, da Tombolo, l’8 giugno 1916, in mare,
presso Valona
.
Arturo Artico, s.tenente, da S. di Stino Livenza, l’8 giugno 1916, in mare,
presso Valona
.
Arstide Balloncini, s.tenente, da Ferra di Soligo, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giuseppe Benvenuto, s.tenente, da Majera, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giovanni Calvi, s.tenente, da Farra di Soligo, l’8 giugno 1916, in mare, presso
Valona
.
Domenico Camodeca, s.tenente, da Castrovillari, l’8 giugno 1916, in mare,
presso Valona
.
Nicolò Campagnolo, s.tenente, da Trapani, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Alberigo Camporese, s.tenente, da Padova, il 1 novembre 1916, ad Hudi Log
.
Francesco Catanzaro, s.tenente, da Montaldo Uffugo, l’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Pino Cattaruzza, s.tenente, da Auronzo, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giuseppe Cavallari, s.tenente, da Brescia, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giuseppe Carico, s.tenente, daTreviso, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Angelo Ferrara, s.tenente, da Tivoli, il 2 novembre 1916, ad Uudi Log
.
Luciano Ferro, s.tenente, da Padova, il 6 agosto 1916 a Quota 85 Monfalcone
.
Mario Figoni, s.tenente, da Padova, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Paolo Folli, s.tenente, da Langhirano, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Attilio Gorzio, s.tenente, da Saluzzo, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Beniamino Grunvald, s.tenente, da Venezia, il 18 agosto 1916, ad Oppachiasella
.
Andrea Labella, s.tenente, da Avignano,
’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Ernesto Manca, s.tenente, da Sassari, il 16 settembre 1916, ad Oppachiaella
.
Carlo Miglioretti, s.tenente, da Torino, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Roberto Petruzzelli, s.tenente, da Napoli,
’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Salvatore Polizzi, s.tenente, da Polizzi,
’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Paolo Ruini, s.tenente, da Giulia ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Silvio Secchieri, s.tenente, da Napoli, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Pietro Sorbi, s.tenente, da Firenze, il 1 novembre 1916 ad Hudi Log
.
Roberto Tecinod, s.tenente, da Roma, il 19 settembre 1916, Ambulanza Chirurgica
n. 5
.
Mario Tonissi, s.tenente, da Firenze, ’8
giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Innocenzo Vaglio, s.tenente, da Santhià, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Antonio Vitellio, s.tenente, da Torre del Greco, ’8 giugno 1916, in mare,
presso Valona
.
Luigi Beni, aspirante, da Cavriglia, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giovanni friziero, aspirante, da Chioggia, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Antonio Lucchini, aspirante, da Luino, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Umberto Mscherin, aspirante, da Fiume,
’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giuseppe Matelka, aspirante, da Treviso, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
.
Giovanni Nenna, aspirante, da Trani, il 17 settembre 1916 all’O.d.C. 102
.
Gouseppe Sirocchi, aspirante, da Morandola, il 16 settembre 1916 ad Oppachiasella
.
Beniamino Zimei, aspirante, da Capestrano, ’8 giugno 1916, in mare, presso Valona
56°
Reggimento fanteria
.
Duilio Cuneo, capitano, da Sassari, il 1 novembre 1916 a Nova Vas
.
Carlo De Vito, capitano, da Salerno, il 6 agosto 1916, a quota 85 Monfalcone
.
Virgilio Nista, capitano, da Poggio Imperiale, il 1 settembre 1916 ad Oppacchiasella
.
Giacomo Traversi, capitan, da Lucca, il 1 agosto 1916 alla 14a Sezione Sanità
.
Pio Bonanni, tenente, da Roma, il 15 settembre 1916 ad Oppachiasella
.
Gaetano di Mauro, tenente, da Catania, il 6 agosto 1916, Quota 85 di Monfalcone
.
Carlo Florani, tenente, da Milano, il 15 settembre 1916, ad Oppachiasella
.
Francesco Valenza, tenente, da Pantelleria, il 16 settembre 1916 in prigionia
.
Giovanni Zuccalà, tenente, da Nardò, il 4 agosto 1916, Quota 85 di Monfalcone
.
Giorgio Azzaroni, s.tenente, da Bologna il 16 ottobre 1917 a Polazzo
.
Vincenzo Azzolini, s.tenenete, da Volta Manotvana, il 15 settembre 1916, ad Oppachiasella
.
Ugo Barcaroni. s.tenente, da Moschuto, il 1 novem bre 1916
.
Lucindo Faggin, s.tenente, da Padova, il 5 novembre 1916 all’Ambulanza Chirigica
n. 5
.
Vito Falcicchio, s.tenente, da Grumo Apula, il 4 agosto 1916, Quota 85 di Monfalcone
.
Giuseppe Gallani, s.tenente, da Bagnolo Po, il 20 luglio 1916, a Quota 70 Selz
.
Ernesto Guzzotti, s.tenente, da Correggio, il 4 agosto 1916, 14° Sezione di
Sanità
.
Nunzio Simonelli, s.tenente, da Spezia, il 4 agosto 1916, Quota 85 di
Monfalcone
.
Ferruccio Spellanzon, s.tenente, da
Vazzola, il 4 agosto 1916 a Quota 85 di Monfalcone
.
Francesco Taddei, s.tenente, da Fucecchio, il 9 ottobre 1916, all’O.d.C.206
.
Umberto Barbier ,aspirante, da S. Agata Bolognese, il 15 settembre 1916, ad Oppachiasella
.
Giovanni Bellomo,aspirante, da Palermo, il 15 settembre 1916 ad Oppiachiasella
.
Angelo Cellura, aspirante, da Licata, il 3 novembre 1916 a Nova Vas
.
Luigi Gallo, aspirante, da Serralunga, il 1 novembre 1916 a Nova Vas
.
Diego Malara, aspirante, da Arangea, il 14 settembre 1916, ad Oppachiasella
.
Umberto Matteo, aspirante, da Morbegno, il 15 settembre 1916 ad Oppacchiasella
.
Rodolfo Patti, aspirante, da Palermo, il 16 settembre 1916, ad Oppacchiasella
.
Giovanni Pesce, aspirante, da Casal Velino, il 7 luglio 1916 alla 14° Sezione
di Sanità
.
Gennario Quatraro, aspirante, da Porlezzo, il 1 novembre 1916 ad Oppacchiasella
.
Alberto Rampone, aspirante, da Sestri Ponente, il 15 settembre 1916 ad Oppacchiasella
Il
quadro generale delle perdite della Brigata, per il 1916, in relazione alle
tabelle organiche. sono le seguenti:
.
55° Reggimento Fanteria, nel trasferimento dall’Albania in Italia, come vedremo
più avanti, perì al completo per il siluramento del piroscafo da parte di un
sottomarino austriacio; ebbe 48 ufficiali e 1900 uomini di truppa Caduti;
ricostruito in Italia nei suoi servizi prestati in linea ebbe sul Basso Isonzo
(28 giugno – 5 agosto) 3 Caduti e 13 feriti tra la truppa.
Nella
6a Battaglia dell’Isonzo (6-8 agosto) ebbe 2 Ufficiali Caduti e 6 feriti, tra
la truppa 90 feriti; nel Settore di Oppachiasella (15 agosto – 13 settembre) 1
Ufficiale Caduto e 6 feriti, mentre tra la truppa si ebbero 25 Caduti, 192
feriti, e 29 dispersi.Nella 7a Battaglia dell’Isonzo (14-19 settembre) il
Reggimento ebbe 5 Ufficiali Caduti ed 8 feriti; nella Truppa si lamentarono 32
Caduti, 278 feriti, 94 dispersi. L’impiego nelle trincee di Hudi Log, 1
Ufficiale Caduto, e 1 Caduto e 10 feriti tra la truppa.
Nella
9a Battaglia dell’Isonzo (31 ottobre – 5 novembre) 4 Ufficiali Caduti, 6 feriti
e 2 dispersi; 120 Caduti, 795 feriti, 504 dispersi tra la truppa.
L’anno
1916 termina con i servizi in linea dal 17 novembre al 31 dicembre in cui si
ebbero 1 Ufficiale Caduto. In Totale nel 1916 il Reggimento ebbe 62 Ufficiali
Caduti, 26 feriti, 2 dispersi; tra la Truppa, 2087 Caduti, 1379 feriti e 627
dispersi.
.
56° Reggimento Fanteria
Più
fortunato del suo gemello il 55° Reggimento fanteria riuscì a giungere in
Italia indenne. L’impiego operativo, essendo di brig, in linea generale,
avviene nei stessi settroi del fronte del 55° Reggimento.
Sul
Basso Isonzo (28 giugno – 5 agosto) il 56° Reggimento ebbe 8 Caduti e 12 feriti
fra gli Ufficiali e 101 Caduti, 356 feriti e 258 dispersi tra la truppa.
Nella
6a Battaglia dell’Isonzo (6-8 agosto) ebbe 2 Ufficiali Caduti e 8 feriti e 2 dispersi,
tra la truppa, 42 Caduti, 327 feriti, 29 dispersi; nel Settore di Oppachiasella
(15 agosto – 13 settembre) 1 Ufficiale Caduto e 2 feriti, mentre tra la truppa
si ebbero 18 Caduti, 148 feriti, ed 1 disperso.
Nella
7a Battaglia dell’Isonzo (14-19 settembre) il Reggimento ebbe 9 Ufficiali Caduti
ed 29 feriti, e 2 dispersi; nella Truppa si lamentarono 61 Caduti, 765 feriti,
232 dispersi. L’impiego nelle trincee di Hudi Log, 2 Ufficiali Caduti e 2
feriti, e 17 Caduti e 170 feriti tra la truppa.
Nella
9a Battaglia dell’Isonzo (31 ottobre – 5 novembre) 6 Ufficiali Caduti, 10
feriti; 68 Caduti, 503 feriti, 68 dispersi tra la truppa.
L’anno
1916 termina con i servizi in linea dal 17 novembre al 31 dicembre in cui si
ebbero 6 Caduti ed 8 dispersi.
In
Totale nel 1916 il Reggimento ebbe 28 Ufficiali Caduti, 63 feriti, 4 dispersi;
tra la Truppa, 313 Caduti, 2477 feriti e 588 dispersi.
L’attività
operativa della Brigata “Marche” per il 1916 è legata, nella prima metà del
1916, alle operazioni il Albania a sostegno del salvataggio dell’Esercito serbo
in ritirata e sul fronte dell’Isonzo nella seconda metà dello stesso anno. In
Albania era inserita nella trincea marittima, che presupponeva il controllo e
la chiusura del Canale d’Otranto, esigenza questa che presupponeva una base in
Albania,. Base che fu individuata a Valona. Il 29 dicembre 1915 il 10°
Reggimento bersaglieri opportunamente rinforzato occupò l’isolotto di Saseno,
per poi occupare Valona ed il suo porto. Iniziò da questo momento la presenza
delle armi italiane in Albania, i cui reparti furono inserito nel “Regio Corpo speciale italiano destinato ad
operare in Albania”.
Oltre
a quella di avere una base oltre Adriaco, nel dicembre 1915 si palesò
l’esigenza di dare sostegno, supporto ed assistenza all’Esercito serbo in
ritirata. Il Regio Corpo speciale fu
rafforzato fino a raggiungere la forza di tre Brigate di fanteria. Ai primi di
gennaio 1916 si ritenne di inviare ulteriori truppe, che nel mese successivo
raggiunse l’entità di 5 Brigate con le relative truppe di sostegno e supporto,
per poi divenire nel marzo 1916 una unità a livello di Corpo d’Armata (XVI).[3]
Tra
queste unità vi era la Brigata “Marche”.
Terminata
l’esigenza di salvare l’Esercito serbo vi fu un duro confronto tra il Comando
Supremo, e quindi con il generale Cadorna, ed il Governo. Cadorna, nella sostanza,
pur riconoscendo nella sostanza le ragioni di una maggiore presenza di truppe
italiane in Albania al fine di controllare più vasti territori, fu irremovibile
nel proposito di non destinare nuove truppe oltre Adriatico. Per lui il
problema di concretizzava, e si esauriva, nel possesso di Valona, che dal punto
di vista militare corrispondeva alla esigenza manifestata dal Comando
dell’Armata Navale e sotto il profilo
politico offriva in ogni caso al Governo la premessa alla azione di influenza
che intendeva svolgere nell’area balcanica. Cadorna giudiva, ed in gran parte
aveva ragioneessere determinante la presenza in armi in Albania, poco rilevando
la estenzione effettiva della occupazione.
Il
26 aprile il generale Cadorna ordinò il rimpatrio della 44a Divisione
Tra
il 31 maggio e l’8 giugno iniziarono le operazioni per il ritentro in Italia.
Queste operazioni non sono non rilevate dal Comando austriaco di Cattaro,
attraverso la azione di ricognizione ed esplorazione svolta a mezzo di
idrovolanti. In breve viene inviato in missione di intercettazione il
sommergibile U 5, al comando del tenente di vascello Friedrich Schlosser, che
si pone in agguato nell’area antistante Valona. L’8 giugno 1916 il 55°
Reggimento fanteria inizia, con i suoi reparti, l’imbarco sulle navi. Sul
“Principe di Piemonte”, al comando del
Comandante Giuseppe Sartorio, da Genova coadiuvato dal tenente di vascello
Edoardo de Sanctis, si imbarca il Comando del Reggimento al completo, il I ed
il II battaglione (sei compagnie) più la 11a e la 12a compagnia del III
Battaglione, per un totale, compreso l’equipaggio, di 2821 uomini. Sul
piroscafo “Ravenna” si imbarcano le restanti
compagnie (9a e 10a compagnia del III Battaglione), le salmerie ed il carreggio
con i restanti ufficiali e truppa del reggimento. Nella serata dell’ 8 giugno
si forma il convoglio, composto da nove unità: Esploratore “Libia”, i
Cacciatorpediniere “Insidioso”, “Esepro” e “Pontiere” ed “Impavido”, i due
piroscafi trasporto truppe, “Principe Umberto” e “Ravenna” ed altre due navi
dirette a Gallipoli e Taranto. Il convoglio prende la rotta per l’Italia, con
rotta verso sud-ovest, alle 19.00 dell’8 giugno 1916. La navigazione procede
tranquilla ed il “Principe Umberto” accelera per raggiungere la velocità di
crociera. Alle 20, 45, con ancora in vista le luci di Valona, l’U 5, quasi per
caso, all’altezza di capo Linguetta, intravede al periscopio le navi italiane
ed attacca immediatamente il “Principe Umberto”. Gli lancia contro due siluri,
di cui il primo va a vuoto ed il secondo colpisce il piroscafo a poppa facendo
esplodere le caldaie; il piroscafo si spacca in due tronconi e in pochi minuti
affonda. Dei 2821 uomini a bordo, se ne salvano 895; i rimanenti 1926 seguono
la nave sul fondo. Nei giorni successivi il mare depositerà sulle spiagge di
Valona innumerevoli corpi, irriconoscibili, che vengono sepolti ai margini
della litoranea; nel depoguerra saranno traslati al Cimitero dei Caduti
d’Oltremare di Bari.
Fra
i superstiti vi è il Capitano Luigi Cova, nato a Treviso l’11 novembre 1891,
che in una lettera ai famigliari così diescrive la tragedia di cui fu
protagonista:
“..Non vi so descrivere che successe all’atto
del siluramento: erano oltre 2000 persone che urlavano, che invocavano aiuto,
che piangevano, che inpazzivano, che si sparavano, che si abbracciavano per
morire… Che strazio! In mezzo a tutta questa scena orrenda, il mio spirito però
rimase imperplesso e passato l’attimo di indecisione sul da farsi, mi
precipitai in una lancia vicina….Non appena montato, un disperato, taglia il
capo solo delle funi di sostegno; la lancia si rovescia e tutti facciamo un
volo di 12 metri in mare. In tale frangente molti soldati andaro a sbattere
contro il fianco della nave ancora in moto, altri contro altre scialuppe
ridotte a pezzi, altri ancora che non sapevano nuotare trovarono la morte
immediata in acqua. Non so come e perché io in tale volo non riportassi che una
contusione al polso destro, un’altra al braccio sinistro ed una terza forse più
pericolosa al costato destro. Ad ogni modo la forza della disperazione mi
sostenne e nonostante fossi completamente vestito e non indossassi il
salvagente, mi mantenni a galla per tre quarti d’ora. In cinque minuti il
povero “Principe Umberto”colava a picco ed il mare ingoiava migliaia di persone;
sullo specchio d’acqua debolmente illuminato dalla luna non si vedeva che ombre
nere che lottavano con la morte, il silenzio del mare tranquillo era rotto
dalle voci che imploravano aiuto, che disperatamente chiamavano la mamma, la
moglie i figli…..Io cercavo un rottame di legno qualsiasi per poter resistere
più a lungo in mare. La fortuna mi assecondò: m’incontrai con il capitano
Marcias ed un soldato della mia compagnia che erano appoggiati ad una tavola;
mi unii a loro e così riposando ora sul braccio sinistro, ora sul destro potei
assicurare la mia salvezza. Le due torpediniere di scorta non appena la nave fu
silurata cercarono il sottomarino infame, ma non riuscirono a catturarlo, dopo
di che corsero in aiuto ai naufraghi.
Io fui raccolto dopo ben tre quarti d’ora di
bagno dalla torpediniera “Espero” ove mi furono prodigate le prime amorose
cure.. Poco dopo giunse anche il capitano Ghirardi pesto alle ossa; ci
abbracciammo e piangemmo a lungo. Al ritorno al porto di Valona, ove giungemmo
verso le 2 di notte, ci trasbordarono sul piroscafo “Vittorio Emanuele” ove trovammo
il comandante la piazza di Valona, Tenente Generale Piacentini, il quale mi
strinse la mano e mi ammirò perché mentre salivo a bordo, seppure a stento,
fumavo avidamente una sigaretta regalatamida un marinaio. Era l’eccitazione del
momento che mi faceva forte: durante la notte mi accorsi di stare male, febbere
altissima, delirio… Dei 220 uomini della compagnia sono rimasto con 82, ho
perduto tutti gli
ufficiali”[4]
[2]
Caduto per siluramento del Piroscafo “Principe Umberto”.
[3]
Il Regio Corpo speciale italiano destinato ad operare in Albania” assunse nel
marzo del 1916 la consistenza di un Corpo d’Armata, il XVI, al comando del generale
Settimio Piacentini, con Capo di SM il colonello Guglielmotti. composto da tre
divisioni, la 38°, la 43° e la 45a Divisione.
La composizione ordinativa
delle divisioni era la seguente:
. 38a Divisione, al comando
del gen. Bandini:
.. Brigata “Savona” (15° e 16°
Reggimento fanteria)
.. Brigata “Puglie” (71° e 72°
Reggimento fanteria)
.. I Raggruppamento misto
artiglieria
.. tre reparti mitragliatrici
speciali
.. una compagnia genio
.. Servizi divisionali
. 43a Divisione, al comando
del gen. Farisoglio:
.. Brigata “Marche” (55° e 56°
Reggimento fanteria)
.. Brigata “Arno” (213° e 214°
Reggimento fanteria)
.. II Raggruppamento misto
artiglieria
.. III Raggruppamento
artiglieria
.. tre reparti mitragliatrici
speciali
.. una compagnia genio
.. Servizi divisionali
. 44a Divisione, al comando
del gen. Bertotti:
.. Brigata “Verona” (85° e 86°
Reggimento fanteria)
.. Brigata “Tanaro” (203° e
204° Reggimento fanteria)
.. IV Raggruppamento misto
artiglieria
.. tre reparti mitragliatrici
speciali
.. una compagnia genio
.. Servizi divisionali
. Unità alle dirette
dispendenze del Comando del C.d’A:
.. 10° Reggimento bersaglieri
.. 15° Reggimento Cavallegeri
di Lodi
.. Squadrone sardo
.. quattro reggimenti di
Milizia Territoriale
.. V Raggruppamento misto
artiglieria
[4]
Cfr. http//55fanteria.it/testimonianze.html
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