martedì 30 ottobre 2018
Master di I LIvello. Anno Accademino 2018-2019 Nota
MASTER DI I LIVELLO IN
STORIA MILITARE CONTEMPORANEA 1796 - 1960
Arte
Militare aerea
La
grande guerra sviluppò in modo esponenziale il mezzo aereo.
Il
più importante teatro d'operazioni fu comunque quello europeo, dove vennero
impiegate le tecnologie più avanzate. Nonostante l'imprecisione dei
bombardamenti strategici, dal 1915 in poi, sia gli alleati sia i tedeschi, si
preoccuparono di costruire aeroplani da bombardamento sempre più grandi: i
tedeschi fabbricarono i bimotori "Goliath" serie G, che sostituirono
gli Zeppelin, impiegandoli in massicci bombardamenti su Londra, e i
quadrimotori "Zeppelin Staaken", che erano in grado di sganciare a
bombe da 1000 kg. I Britannici si dotarono del bimotore "Hadley Page"
O/400 che dal 1916 venne utilizzato per il bombardamento notturno di obiettivi
militari in zone occupate dai tedeschi e, dall'agosto 1918, sulla Renania e
sulla Saar, cuore dell'industria di guerra germanica.
Nel
1918 gli Inglesi costruirono l'"Handley Page" V/1500, quadrimotore,
il più grande aereo della Prima Guerra Mondiale in grado di trasportare due
bombe da 1500 kg.: destinato al bombardamento su Berlino, non riuscì tuttavia
ad entrare in azione. Anche noi italiani costruirono bombardieri strategici di
ottima qualità: i trimotori Caproni Ca.2 e Ca.3; grandi successi ottenne
l'ultimo della serie, il Ca. 4, trimotore triplano, in grado di trasportare
1500 kg. di bombe.
L'aviazione, ad un giudizio retrospettivo, rese i più
importanti servizi in appoggio alle truppe terrestri, sia per il bombardamento
di truppe sia per l'osservazione d'artiglieria; quest'ultima specialità, tipica
della Grande Guerra, progredì quando i francesi impiegarono il "Sistema
Orologio", per il controllo del fuoco, che consisteva in un disco di celluloide
diviso in cerchi concentrici e segmenti aiutava l'osservatore aereo a segnare
sulla carta topografica i punti di caduta dei colpi in relazione al bersaglio
nel mezzo del cerchio.
Di
pari passo non si sviluppò la difesa aerea, che per i primi anni, però, fu quasi
inesistente.
Le
perdite delle opposte aviazioni erano molto più frequentemente il risultato di
incidenti causati da condizioni meteorologiche, guasti meccanici o errori dei
piloti. Il fuoco da terra, di mitragliatrici e cannoni, rivestiva soltanto un ruolo
marginale e colpiva molto raramente, nonostante l'introduzione, da parte dei
francesi, del fuoco concentrato di diversi pezzi antiaerei controllati da una
centrale che tentava di dare agli artiglieri l'altezza e la velocità del
bersaglio.
Il
metodo migliore era quello di far affrontare gli aeroplani da altri aeroplani
debitamente armati. I piloti e gli osservatori degli aerei da ricognizione
erano armati, all'inizio, con pistole e fucili e, in seguito, con
mitragliatrici raffreddate ad aria. Gli aeroplani con motori posteriori a
spinta e con l'osservatore armato con una mitragliatrice a prora si
dimostrarono i mezzi migliori per il combattimento per l'ampio campo di tiro
offerto; ma la scarsa manovrabilità del bisposto non diede i risultati che si aspettavano.
Le
fabbriche Nieuport, francese, e Bristol inglese furono le prime a realizzarlo e
amontare su di esso mitragliatrici fisse che sparavano dalle ali superiori per
essere tenute fuori dal disco dell'elica in moto; il puntamento delle armi si
otteneva puntando l'aereo contro il bersaglio.
L'aviazione
sviluppò, di conseguenza, quansi inavvertivamente le sue specialità: i
bombardieri ed i ricognitori svolgono i compiti fondamentali, che aveva dato
vita e sviluppo all'aviazione, cioè il bombardamento e la ricognizione.
Per
contrastare tutto questo nacquero aerei veloci, leggeri armati in modo
efficace: nasce la specialità della „caccia“.
„Dal
1914 al 1918, grazie ad un'infinita serie di perfezionamenti nella costruzione
delle strutture e dei motori, la velocità, la durata, l'autonomia, la velocità
ascensionale, la quota di tangenza, la manovrabilità e l'affidabilità degli
aeroplani aumentarono molto celermente. Al momento dell'armistizio, i migliori
biplani e triplani avevano una quota, di tangenza di 3-4000 metri, che potevano
raggiungere in 12-15 minuti. Le velocità massime non erano lontane dai 200 km.
Durante
la Grande Guerra lo sviluppo fu tecnologico velocissimo. Aeroplani che alla
loro apparizione erano il meglio della tecnologia, poi, passati pochi mesi,
erano obsoleti. Accanto alla tecnologia si evidenziò l’abilità ed il coraggio
die piloti: Come osserva Cecchini ..“quelli
chesuperarono la prova ed abbatterono numerosi avversari divennero delle
celebrità, mentre quelli che non ci riuscirono ingrossarono i ranghi degli
aviatori caduti nella prima guerra mondiale: 55.000 in tutto.“[1]
L’Arte
Militare aerea definì in modo sperimentale, rimanendo fermo, durante la Grande
Guerra l’approccio che il maggior numero di macchine avrebbe dominato il cielo
dell’altra. Quello che precisamente accadde.[2]
[1] Cecchini E., Tecnologia ed Arte
militare, cit., pag. 202.
[2] Ibidem. Giulio Douhet fu il
grande pensatore che dettò i lineamenti dell’Arte Militare aerea con il suo
libro, “Il Dominio dell’Aria”, edito nel
1921, che ebbe diffusione in tutto il mondo ed fu di riferimento per i due-tre
decenni a venire.
domenica 7 ottobre 2018
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