giovedì 29 febbraio 2024
martedì 20 febbraio 2024
Roger Water e lo Sbarco di Anzio
IN MEMORIA DI ERIC FLETCHER WATERS E DEI
CADUTI DELLO SBARCO SENZA SEPOLTURA
Roger Waters
ringrazia Aprilia e l’Associazione “Un ricordo per la pace”
Bellissima sorpresa per
l’Associazione “Un ricordo per la pace”. Una breve nota di ringraziamenti di Roger
Waters, il mitico musicista britannico fondatore dei Pink Floyd, è
comparsa nella serata del 21 febbraio a commento di un post sulla pagina
facebook dell’associazione apriliana, impegnata da molti anni nell’attività di
memoria dei Caduti in guerra e degli Internati Militari Italiani (IMI) nei
lager nazisti,
Con il reduce britannico Harry
Shindler, scomparso un anno fa, era stata promotrice nel 2013 della
realizzazione dei due monumenti realizzati dalla Città di Aprilia in
ricordo dei dispersi alleati in guerra nel 1944.
Il post di “Un ricordo per la
pace” riportava alcune foto della recente cerimonia tenutasi ad Aprilia il 19
febbraio scorso nel decimo anniversario del memoriale dedicato ad Eric
Fletcher Waters, padre di Roger, ed ai Caduti dello Sbarco di Anzio e Nettuno
rimasti senza sepoltura.
Nato a Great Bookham il 6 settembre 1943 George
Roger Waters rimase orfano di padre a soli 5 mesi. Il trentenne Sottotenente
dei Royal Fusiliers Eric Fletcher Waters morì nei combattimenti ad Aprilia il
18 febbraio 1944, il corpo disperso. Il 17 e 18 febbraio 2014, nel 70esimo
della morte del padre, il musicista aveva partecipato all’inaugurazione dei
memoriali.
Il commento in inglese sulla pagina di “Un
ricordo per la pace” da account a nome di George Waters: “Ringrazio
l'Associazione "Un ricordo per la pace" e la presidente Elisa
Bonacini per l'onore che rendono a mio padre Eric Fletcher Waters e a tutti gli
altri caduti non sepolti dalla battaglia di Anzio in questo ottantesimo
anniversario della morte di mio padre. Significa molto per me, specialmente
quest'anno, quando tutti abbiamo perso il nostro grande amico Harry Shindler.
Grazie a tutti, love.” [NdT]
Ad inoltrare a Roger Waters il post facebook di
“Un ricordo per la pace” ed autenticare il messaggio di risposta del rocker
Giulia Fiore e Roberta Zanchi di AltaMarea Film Production di Milano. Nel 2017
la casa di produzione cinematografica aveva prodotto e distribuito il docufilm
“My war is not over” con protagonista il reduce britannico Harry Shindler che
tra i tanti casi di dispersi alleati in guerra aveva reso possibile il
ritrovamento del luogo di morte di Eric Fletcher Waters.
L’ORIGINE DEI MEMORIALI AD APRILIA
L’idea di realizzare i memoriali ad Aprilia
dedicati ad Eric Flecher Waters ed ai Caduti senza sepoltura del 1944 aveva
avuto origine nel 2013 quando Harry Shindler attraverso il ritrovamento delle
mappe militari britanniche riuscì a ricostruire gli ultimi momenti di vita del
padre del rocker britannico. Le documentazioni militari svelarono che il
giovane sottotenente dei Fucilieri Reali Eric Fletcher Waters perse la vita, il
corpo disperso, non nelle operazioni belliche dello Sbarco di Anzio, ma causa
la terribile offensiva dell’esercito tedesco nei pressi del fossi della Moletta
ad Aprilia. Era il 18 febbraio 1944, 80 anni fa.
La proposta per la realizzazione dei memoriali a
firma di Harry Shindler rappresentante in Italia della “ITALY STAR ASSOCIATION
1943-1945” e della presidente di “Un ricordo per la pace” Elisa Bonacini che
aveva collaborato alle ricerche. La richiesta dei memoriali pervenne nel
novembre 2013 al Comune di Aprilia che accettò l’istanza e si mobilitò per la
realizzazione dei due memoriali. Il primo, di forma circolare, venne ubicato a
pochi metri dal punto di morte del povero Eric, in via dei Pontoni località
Buon Riposo; il secondo, un obelisco marmoreo trovò collocazione nel cortile
del comprensorio studentesco “ C e N.Rosselli” e“ A. Meucci”, nel cui
auditorium aveva trovato collocazione da
qualche anno la mostra permanente patrocinata dal Comune di Aprilia a cura di “Un ricordo per la pace” sul tema
Aprilia in guerra: La Battaglia di Aprilia”, oltre 300 reperti dalla collezione
storica di Ostilio Bonacini, scomparso nel 1999.
I memoriali vennero inaugurati dalla Città di
Aprilia in due cerimonie distinte il 17 e 18 febbraio 2014 alla presenza delle
autorità locali e di rappresentanti delle ambasciate britanniche, statunitensi
e canadesi.
Emozionante il momento in cui Waters raggiunse a
piedi il punto di morte del padre ed un giovane trombettista della Fanfara
“Adelchi Cotterli” eseguì le note del “Silenzio. Al centro del memoriale Roger
aveva piantato un piccolo ulivo, simbolo di pace.
ELISA BONACINI PRESIDENTE DI “UN RICORDO PER LA
PACE”
“Ringrazio Roger Waters per l’attenzione e la
gratitudine per le iniziative della città di Aprilia e della nostra
associazione in memoria di Suo padre Eric. É nostro dovere rendere onore a chi
ha perso la vita nella Guerra di Liberazione, per combattere (usando le parole
del compianto amico comune Harry Shindler) “il più mostruoso regime della
storia”.
Come associazione siamo affranti di non poter
fare nulla per poter fermare le guerre che insanguinano il mondo causando
migliaia di vittime innocenti ed una catena inarrestabile di odio e violenza.
Il mondo ha bisogno di libertà e di pace.
Ciao Roger, un caro saluto da Aprilia che
ricorderà per sempre il sacrificio di tuo padre e di tutti gli altri Caduti per
la Libertà. Ti aspettiamo ancora qui ad Aprilia.
Con affetto,
Elisa Bonacini Associazione “Un ricordo per la
pace””
sabato 10 febbraio 2024
Psicologia sociale e dovere
Sergio Benedetto Sabetta
Gli elementi
caratteristici del comportamento umano si rifanno all’etica, all’estetica, alla
sociologia relazionale nonché alla scienza cognitiva, in una somma
comportamentale e motivazionale dell’individuo, vi è quindi la necessità per il
singolo di fornire un senso riconoscibile al proprio lavoro svolto
nell’organizzazione, in questo nasce per la stessa la necessità di governare i
comportamenti simbolici.
Gli ordini, le
abitudini ed i comportamenti esprimono dei valori che si risolvono in una etica
organizzativa a cui solo l’adesione del
singolo può produrre qualità quale risultato di una etica condivisa, infatti
l’etica organizzativa può essere qualcosa con cui identificarsi, pertanto
buona, o al contrario da contrastare in quanto negativa.
Possiamo,
quindi, valutare la lotta per il potere all’interno delle organizzazioni anche
come lotta per imporre letture etiche delle singole azioni.
Accanto al
giudizio di approvazione o disapprovazione, ossia etico, vi è un giudizio
estetico, diretto alla determinazione del valore della realtà sensibile, ne
nasce un rapporto circolare tra etica, estetica, realtà sociale e l’immagine
che di essa si vuole dare.
Le reti
relazionali proprie di qualsiasi comunicazione sociale, nel costituire
attraverso il loro interagire la struttura relazionale di una organizzazione,
sono anche l’espressione delle dimensioni soggettive nel sistema di
apprendimento attraverso cui si trasmette l’esperienza organizzativa, il cui
controllo è una forma del potere organizzativo.
Alla
coercizione si affianca la seduzione (Bauman
) dei vantaggi derivanti dall’accettazione dell’offerta dei valori, così da
innalzare il livello di coesione basato solo sullo scambio e il timore, vi è un
inconscio organizzativo rilevabile dal clima organizzativo, per cui deve
esservi un equilibrio tra l’agire funzionale e quello simbolico, così da creare
relazioni emozionali esprimenti le identità.
Ogni norma sociale, ma anche giuridica,
funziona in un rapporto tra cultura simbolica ed interesse/sanzione, essa può
essere attesa e disattesa anche a seguito del rapporto simbologia/interesse, in
un equilibrio di contrasti/valori e nell’eventuale distorsione propria indotta
dagli interessi in gioco.
Lo stesso concetto di distorsione premette un giudizio ed un parametro
riconosciuto ed oggettivizzato attraverso una simbologia di valori riconosciuta
dal gruppo ed istituzionalizzata.
La norma
diventa cogente e quindi acquista valore in un rapporto tra interiorizzazione
culturale e repressione nascente dall’istituzionalizzazione del conflitto di
interessi, infatti la sua applicazione avviene, in caso di mancanza culturale,
solo a seguito della codificazione di un conflitto e l’interesse per tale
tenzone può essere indotto attraverso l’organizzazione di istituzioni pubbliche
o private esterne.
Questo
naturalmente non esclude lo scambio lecito, pertanto previsto ed accettato
nell’architettura sociale, o illecito, del tutto privato e in contrasto, quindi
non previsto né accettabile pena lo sfaldamento dell’efficienza dell’azione
organizzativa secondo la sua originale e prevista missione.
Nella norma
si possono riscontrare imperativi funzionali indirizzati agli scopi materiali
dell’organizzazione e imperativi simbolici, in cui i singoli realizzano o al
contrario si sentono ostacolati nei loro bisogni psichici e materiali, ma
mentre nell’organizzazione prevalgono necessariamente i risultati materiali a
cui la simbologia è accessoria, nel singolo, anche quale espressione
dell’organizzazione, vi è un alternarsi tra bisogni simbolici e materiali.
La norma non
solo impone ma media nelle relazioni tra soggetti provenienti da differenti
esperienze sociali, con differenti aspettative, infatti Harre e Secord ricordano che ognuno attribuisce a sé e all’altro
stati affettivo-cognitivi da lui presupposti ed agisce di conseguenza, la norma
può pertanto essere una pura norma istituzionale necessaria di una forte
repressione, ma anche una norma che ricomprende in sé una regola
comportamentale accettata.
Dobbiamo
considerare che le norme influenzano non solo il comportamento, ma anche le
emozioni ed i valori attribuiti ad esse, d’altronde la società è caratterizzata
dal principio per cui chi possiede certe caratteristiche sociali ha la
ragionevole certezza e quindi una pretesa di essere trattato e valutato in
determinati modi, circostanza legittimata e rafforzata dalla norma, la fiducia
nel rapporto tra dichiarato e caratteristiche sociali dovrebbe quindi
fluidificare l’efficienza sociale.
Il senso del dovere kantiano, per cui la
virtù è la necessità di un’azione per rispetto della legge a prescindere dalle
inclinazioni naturali, è il frutto di una interazione culturale la quale
richiede per alimentarsi il riconoscimento sociale dello sforzo su di sé
eseguito, ancor più se il dovere è in contrasto con le proprie pulsioni, ma
tale sforzo a sua volta necessita di un riconoscimento sociale nella norma che
diventa una legittimazione per legge.
Nasce qui la necessità innanzitutto di una chiarezza etica nella società,
ossia la creazione di una scala di valori a cui riferirsi, in un equilibrio tra
libertà individuale e funzionalità sociale.
Il vuoto
attuale nella fluidità dell’essere crea una variabilità, una incertezza che si
risolve in ansia e aggressività, in un rincorrere certezze mancanti per
riempire il vuoto sociale relazione e interiore, in un puro economicismo
consumistico finalizzato alla produzione e accumulo, attraverso un
condizionamento morbido che di fatto è un totalitarismo morbido (Gunther Anders) , ma che induce nelle
inevitabili crisi a inevitabili opposizioni.