domenica 31 marzo 2024
mercoledì 20 marzo 2024
ANNESSO - ALBO D'ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI, ANNO ii, N. 2 FEBBRAIO 2024, , 1 MARZO 2024
ANNESSO
A:
BOLLETTINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
Situazione
bimestrale dello stato di sviluppo, approntamento e finalizzazione de:
ALBO
D’ORO NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI
Email:
albodoro@istitutonastroazzurro.org
ANNO
II, N. 2, Febbraio - 2024, 1 Marzo 2024
II/2/151. La
decodificazione di questi numeri è la seguente: I anno di edizione dell’annesso,
1 il mese di edizione di INFOCESVAM –ANNESSO ALBO D’ORO, 01, il numero della
comunicazione dal numero 1 ad oggi, riferita ad ogni Federazione/Provincia
citata o altra notizia. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di
informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione del ALBO D’ORO
NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1793 AD OGGI”. Questo ANNESSO
trova come naturale complemento la piattaforma www.cesvam.org.
1I/2/152. Provincia di Bolzano. Alla data odierna
è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Claudio Fiori
II/2/153. Provincia di Padova Albo d’Oro del
Veneto Preso contatto con il Presidente della Federazione nel 2023, che ha mostrato disponibilità. Nel
mese di Febbraio si prenderà contatto per avviare le prime procedure di
esecuzione
II/2/154 Provincia di Parma (49). La Sig.ra
Bottoni ha completato l’inserimento dei Decorati. Predisposto la export di
arma. Controllo ed utilizzo dei dati disponibile
II/2/155 Decorati di Casa
Savoia. Sono Stati inseriti i componenti di Casa Savoia fino al 1933. Fonte
Albo d’Oro Torino. Progetto di predisporre la procedura export per il
successivo controllo
II/2/156 Alla data del 29
febbraio 2024 gli inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono.
R. Bottoni (2672), M. Brutti (472), C.M. Magnani (4521), S. Marsili (206), C.
Mastrantonio (1446), R Quintili (11155), P. Tomasini (3206), W. Vignola (492)
II/2/157 Provincia di Macerata. Alla data
odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Mario Brutti
II/2/158 Provincia di Pavia (50) Albo d’Oro
della Lombardia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in
esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/159 Provincia di Frosinone (86). Tramite
Presidente Sezione di Formia. Il Sig. Maddalena ha dato la raccolta dei
Decorati della provincia su supporto exelles. Inviato Homepage.
II/2/160 Provincia di Fermo Alla data odierna è
estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Massimo Coltrinari
II/2/161 Provincia di Savona (83). Albo d’Oro
della Liguria. Utente Dott. Niccolò Paganelli. Inserimenti alla data odierna
32.
II/2/162 Alla data del 29 marzo 2024 gli
inserimenti totali per Utente, le principali variazioni sono. Monica Apostoli
((763), Giovanni Riccardo Baldelli (173), Alessia Biasiolo (1055), Osvaldo
Biribicchi (8), Massimo Coltrinari (322), Claudio Fiori (256), Fabio
Lombardelli (60), Giorgio Madeddu (254)
II/2/163 Provincia di Udine (77). Albo d’Oro
del Veneto Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame
per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/164 Roberto Orioli
sta predisponendo la maschera per il sito dell’Albo d’Oro nazionale dei
decorati al valor militare italiani e stranieri dal 1793 ad oggi. Alla data
odierna il titolo del sito in forma sintetica risulta essere
“www.albodorocombattenti@istitutonastroazzurro.org”
II/2/165 II/2/166 Guida all’inserimento dati.
Periodo Storico. Paola Tomasini suggerisce di inserire accanto alla dizione della guerra anche l’anno di
svolgimento. Esempio Guerra di Libia 1911-1912; Guerra d’Etiopia 1936-1937,
Guerra di Spagna (1936-1939). Si provvede.
II/2/167-Provincia di Cuneo (84). Albo d’Oro del
Piemonte Non vi sono fonti
disponibili. Nell’orbita di Asti. Utente Marco Montagnani. Inserimento dati
eventuale nel 2025
II/2/168 Paola Tomasini e
Laura Monteverde nel periodo di febbraio sono state impegnate ad inserire i
dati sulla base dell’Albo d’Oro di Milano. Mario brutti sul albo d0ro
disponibile della provincia di Macerata, Claudio Fiori sull’Albo d’oro della Federazione di Bolzano e Merano
II/2/169 Provincia di Pistoia. Alla data
odierna è estato realizzato l’export su programma exelles dei dati inseriti per
l’iniziale controllo. Utente Paola Tomasini
II/2/170. Claudio Fiori,
utente della provincia di Bolzano ha inserito tutti i nominativi dell’Albo
d’oro di Bolzano e Merano che ammontano ad oltre 2050 nominativi. E’ risultato
che nato nella provincia di Bolzano sono solo una decina. Sono in corso le
valutazioni su questi dati
II/2/171 Provincia di Piacenza.(54) Albo d’Oro
dell’Emilia Romagna Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa
in esame per le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/172 Guida
all’inserimento dati. Aggiornamento. Laura Monteverde suggerisce di inserire
nel campo “Riferimento di Legge” la dizione “non disponibile. Si provvede
II/2/173 Albo d’Oro della
Sicilia. Salvo nuovi elementi acquisti questa provincia sarà presa in esame per
le fonti e l’inserimento dati nel 2025
II/2/174 Alla data del 1
novembre 2023 gli inserimenti per assegnazioni totali sono stati 14.483, alla
data del 1 dicembre 2023 16168, alla data del 1 gennaio 2024 sono 18180, alla
data del 1 febbraio 2024 sono 20123 , alla data del 1 marzo 2024 21847 per un totale di 18106 Decorati
II/2/175 - – Prossimo
INFOCESVAM – ANNESSO PER ALBO D’ORO sarà pubblicato il 1 marzo 2024. precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio
2023) ANNESSO sono, pubblicati su www.cesvam.org e sul sito
dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM e sui blog: www.associazionismomilitare
e su www.valoremilitare.org.
Dal gennaio 2024 L’ANNESSO al Bollettino
Infocesvam ha cadenza mensile ed uscirà in modo autonomo. Prossima edizione
di INFOCEVAM – ANNESSO II/3 Marzo 2024 1
Aprile 2024
(a cura di massimo
coltrinari)
domenica 10 marzo 2024
L’INTELLIGENCE DELLE FONTI UMANE (HUMINT) PER IL CONTRASTO ALLA MINACCIA TERRORISTICA A DIFESA DELLA SICUREZZA NAZIONALE DELL’ITALIA
TESI DI LAUREA
PREMESSA ED EXCURSUS STORICO
Nell’immaginario comune, l’attività d’intelligence si concretizza attraverso le attività sul campo svolte da un agente preposto alla raccolta informativa attraverso i cosiddetti informatori. Quella che all’apparenza può sembrare una attività scenica, spesso cinematograficamente fantasiosa, è in realtà un complesso processo svolto principalmente da due attori, ossia l’agente e la fonte d’intelligence, accomunati da uno spiccato senso empatico che porta il primo a richiedere informazioni, ed il secondo a fornirle. Tra le attività di intelligence più importanti e complesse che le unità operative del settore si trovano a compiere spicca la HUMINT (acronimo di HUMan INTelligence): essa sintetizza una specifica raccolta di informazioni interpersonali derivanti da fonti prettamente umane. Le modalità con cui le operazioni HUMINT vengono condotte dipendono sia da protocolli ufficiali, sia dalla natura delle fonti d’informazione, che possono essere di vario genere, ossia neutrali, amiche o ostili; possono inoltre essere consapevoli o inconsapevoli del proprio ruolo e coinvolgimento nel processo di raccolta delle informazioni e molto spesso lo scambio di informazioni avviene a seguito di pagamento o scambio di favori. Le prime testimonianze di attività HUMINT, seppur in forma minimale, finalizzate a prevenire gli attacchi dei nemici, sono databili intorno al 4000 A.C., allorquando i Sumeri istituirono una forma di Servizio Informativo all’interno delle loro città-stato, la cui efficienza - unitamente alle abilità militari - fu presto manifestata attraverso una ampia espansione del proprio dominio su una porzione di territorio molto esteso, che coincideva con l’attuale Stato dell’Iraq. Sulla scia dei Sumeri, anche Hammurabi, fondatore del Regno Babilonese nel XVIII Secolo A.C., si avvalse di elementi scelti per essere infiltrati negli eserciti nemici col fine di acquisire informazioni e catturare militari dai quali estorcere dati utili all’impiego in battaglia delle truppe reali. Più articolato e complesso fu il Servizio Informativo sviluppato dagli Egizi, in quanto per svolgere attività HUMINT nel vasto territorio si affidarono a figure già specializzate in altre attività come, ad esempio, i governatori delle province, i mercanti e gli esattori dei tributi, il cui compito era di inoltrare eventuali informazioni acquisite sugli Ittiti (nemico storico) direttamente al Faraone. Proprio gli Ittiti, anch’essi dotati di un buon Servizio di spionaggio, sono ricordati per essere stati i primi in assoluto ad aver utilizzato sul campo spie col sol fine di disorientare e disinformare il nemico, guarda caso gli egizi nella ben nota Battaglia di Kadesh (1296 a.C.). Nota è la presenza di un Servizio informativo nel popolo ebraico, che una volta lasciato l’Egitto, si servì spesso di spie contro i Filistei ed alcuni secoli dopo contro i Romani. 4 La peculiarità dei servizi d’informazione ebraici fu l’utilizzo frequente delle donne che, indossate le vesti di spie, si infiltravano negli accampamenti nemici, raccogliendo informazioni e ottenendo in diverse circostanze successi inaspettati, uno dei quali - se non il più rilevante - fu l’uccisione di Oloferne, comandante dell’esercito seleucide, ammazzato nel proprio accampamento dalla spia ebrea Giuditta. Dal 400 A.C. al 200 A.C. è certo l’utilizzo di spie anche da parte delle Città-Stato di Sparta e Atene, sia da parte di Alessandro Magno che proprio grazie all’utilizzo di una efficiente rete di spionaggio riuscì ad estendere il suo dominio su un vastissimo territorio. Allo stesso modo i Cartaginesi utilizzarono i loro mercanti (tecnica tra l’altro già utilizzata in passato dai Fenici) per acquisire informazioni lungo le rotte commerciali e nei principali porti nel Mediterraneo. Un passo avanti si ebbe con i Romani, i quali furono i primi ad istituire un vero e proprio Servizio d’informazione militare in seno all’esercito, creando due figure ben distinte: gli “speculatores” veri e propri agenti con compiti informativi e gli “exploratores” che svolgevano prettamente compiti di ricognizione. Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 D.C.), gli apparati informativi iniziarono a ridursi contestualmente ai contatti ed alle comunicazioni con le popolazioni circostanti. Questa situazione si tramutò in una assoluta mancanza di conoscenza reciproca, il che accentuò la formazione di entità territoriali chiuse e restie a trattenere ogni forma di interazione. La necessità di ricorrere nuovamente all’utilizzo delle spie nacque a cavallo tra il basso Medio Evo e il Rinascimento, allorquando conseguentemente alla nascita in Europa degli Stati nazionali, emerse per i governi la necessità di disporre di maggiori informazioni, non solo di tipo militare ma soprattutto politico ed economico. Fu in quella occasione che la Serenissima Repubblica di Venezia organizzò uno dei più efficienti Servizi d’intelligence che la storia ricordi, seguito poi tra il ‘500 e ‘600 dai Servizi informativi nati in Spagna sotto Carlo V e Filippo II, il “Servizio di sua Maestà” in Inghilterra sotto la regina Elisabetta I, magistralmente gestito da Lord Francis Walsingham, ed in Francia per volere del cardinale di Richelieu, il quale affidò il coordinamento delle attività d’intelligence a Francois le Clerc du Tremblay, conosciuto come “Padre Giuseppe” o “eminenza grigia”. Soprattutto per la Spagna, la Francia e l’Inghilterra, senza dimenticare anche i Servizi informativi del Papa, l’efficienza del ruolo delle spie si tramutò in secoli di assoluto predominio su territori molto vasti. Tra l’800 ed il ‘900, l’utilità della HUMINT fu maggiormente sentita, soprattutto in virtù delle numerose guerre che delinearono l’attuale carta geografica, soprattutto durante le due guerre mondiali, che videro l’utilizzo dell’intelligence come strumento ormai indispensabile non solo da un punto di vista tecnico-operativo, ma soprattutto con finalità strategiche. In conclusione, possiamo dire che dall’excursus storico del ruolo avuto dalla HUMINT, si 5 evince che quest’ultima, indipendentemente dalla tipologia, è un’attività strettamente legata alle qualità umane dell’agente, il quale, specie se impegnato in operazioni clandestine, è costretto a districarsi in ambienti di dubbia moralità e ad alto rischio.
Dott. Fabio Lombardelli
La Tesi è pesso l'Emeroteca del CESVAM e può essere consultata dietro permesso dell'Autore.