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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio;

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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giovedì 9 ottobre 2014

M.O.V.M Don Igino Lega, cappellano militare

Lega Don Igino, nato nel 1911 a Brisghella, Ravenna. Tenente Cappellano



Motivazione della Medaglia d’oro

Cappellano militare del Presidio di isola lontana dalla Patria e sotto posta a soverchiante e prolungato assedio, dava ogni propria energia, superando disagi e pericoli, nell’assistenza spirituale e religiosa dei militari della guarnigione. Divenute precarie le condizioni del presidio, frazionato in nuclei isolati dall’azione nemica, proseguiva a piedi — per vie dirute e battute dal fuoco — il proprio apostolato, recandosi, anche allo stremo delle forze e sanguinante nei piedi, sui monti ove ferveva la lotta ed ovunque i morenti ed i sopravvissuti lo richiedessero, esponendo la vita con superba serenità e gravissimi rischi. Nell’imminenza dell’attacco decisivo all’isola, riusciva a raggiungere batteria circondata dal nemico; durante cinque giorni di aspri combattimenti, partecipando al combattimento come servente di cannone, era centro animatore di fede e di amor patrio per il personale duramente provato dall’impari e lunga lotta. Caduta l’isola, fisicamente sfinito, radunava i superstiti in attesa di feroce rappresa glia attorno all’Altare e celebrava il servizio religioso levando alla presenza del nemico interdetto l’invocazione all’italia, ripetuta dai presenti. Esempio altissimo di immacolata fede, di virile coraggio e di grande amore di Patria. Lero, 8 settembre - 16 novembre 1943.



Di nobile ed industriosa famiglia romagnola, fu ordinato sacerdote nel maggio 1940. Chiamato alle armi come tenente cappellano nel settembre dello stesso anno prestò la sua opera presso l’ospedale da campo 515, mobilitato per circa quattro mesi nella zona di Trieste e congedato nel maggio del 1941. Nel febbraio 1942. richiamato, fu messo a disposizione della marina ed inviato a Lero per l’assistenza spirituale del presidio di quella base navale allora comandata dall’ammiraglio Mascherpa. Sopraggiuntoi l’armistizio, travolta la resistenza dell’isola dai preponderanti attacchi tedeschi, volle seguire la sorte degli sfortunati combattenti nelle loro tappe verso la prigionia in Germania. Rimpatriato fra gli ammalati nel settembre 1045 e presentatosi al Centro di raccolta di marina di Venezia, fu congedato il 6 febbraio 1946. Sacerdote di notevole cultura ed autore di pubblicazioni ed opuscoli di carattere religioso, insegnò per quattro anni lettere e filosofia nella Scuola di carattere religioso, insegnò per quattro anni lettere e filosofia bella Scuola apostolica di Roncovero (Piacenza) e fu direttore spirituale delle A.C.L.I. di Bassano. In seguito ad incidente automobilistico morì a Varese il 23 marzo 1951





vds: Torsiello M., Le Operazioni delle Unità Italiane nel settembre-ottobre 1943. Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, , pag. 420/423.



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