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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

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Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

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martedì 28 giugno 2016

La nostra informazione

Media
Tv, guerra al terrore e storytelling europeo
Fabio Turato
27/06/2016
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Palinsesti televisivi toccati dal terrorismo e dalla guerra per sconfiggerlo. A mostrarlo è lo studio dei cinque telegiornali continentali di prima serata, realizzato attraverso l’elaborazione dei dati forniti dall’Osservatorio di Pavia.

Questi indicano come la cronaca della guerra al terrore scali la classifica delle dieci notizie più trattate nel corso del 2015, mentre l’analisi e l’approfondimento fornito dalla politica estera restano invece in secondo piano. Se i Tg di Germania e Regno Unito confermano lo storytelling del 2014, nel 2015 si notano invece sensibili differenze nei notiziari televisivi in Spagna, Francia e Italia.

Ard e la società tedesca
L’analisi del telegiornale tedesco conferma la linea narrativa che trova guerra al terrorismo e argomenti esteri ai vertici della graduatoria. Se nel 2014 i due temi occupavano il primo e il terzo posto, nel 2015 è cresciutal’attenzione per i temi a valenza sociale connessi a dinamiche globali, come l’accoglienza e l’inclusione dei migranti.

Tanto che la politica estera è scesa al secondo posto passando dal 25% delle notizie trattate nel 2014 al 18% del 2015 (-7%), mentre la guerra al terrore si è confermata al terzo, passando dal 10% al 13% (+3%). Il salto di qualità nel Tg del primo canale tedesco è rappresentato invece dalle questioni sociali e dai riflessi nella società tedesca che salgono dal 7% al 22%, con un aumento di ben 15 punti percentuali.

Bbc One e la guerra al terrore
Anche Bbc One conferma la narrazione seguita nel 2014. Il divario tra guerra e politica estera va però ampliandosi. La guerra al terrore è salita dal secondo al primo posto delle notizie trattate nel 2015, scavalcando l’economia. Mentre la politica estera è scesa dall’ottavo al decimo posto (dal 6% al 5%). Anche se è probabile che questo sia stato un riflesso degli attentati parigini, bisogna ricordare la consolidata narrazione del terrorismo sul suolo britannico: dai “Troubles” irlandesi, alla bomba di Lockerbie, all’attentato combinato bus/metro del 2005. La polarità fra guerra e politica racconta quindi un paese in prima linea contro il terrore.

Rtve1 e la voglia di capire
Differentemente dai telegiornali di Germania e Regno Unito, il notiziario della prima rete spagnola sembra esprimere un’altra chiave narrativa. Nel 2015, il racconto della guerra al terrorismo è salito dal settimo del 2014 (5%) al terzo del 2015 (10%).

La politica estera scende invece di una posizione fermandosi al quarto, passando dal 12% al 9%. Con ogni probabilità, la vicinanza tra guerra e politica estera nel 2015 suggerisce il tentativo di contestualizzare gli eventi internazionali, sottraendoli al racconto della sola cronaca definendo anche interessi e strategie degli attori coinvolti.

France2 e lo schema britannico
Gli attacchi terroristici che hanno marcato a sangue tutto il 2015 francese, hanno trasformato il racconto del Tg francese, accostandolo a Bbc One. La polarità fra guerra al terrorismo e politica estera si evince dalla salita della prima dal quinto posto delle notizie trattate nel 2014, al primo del 2015.

Come nel caso britannico la politica estera è scesa invece di diverse posizioni passando dal sesto al nono posto. Tanto che, se la politica estera è stata meno presente nel palinsesto (dall’8% del 2014 al 5% del 2015) , l’attenzione per la guerra al terrore è salita invece dall’8% del 2014 addirittura al 22% dell’anno successivo.

Rai e ansia preventiva
Anche il telegiornale della principale rete pubblica italiana ha evidenziato un sensibile cambiamento tra il 2014 e il 2015. La distrazione con cui i notiziari televisivi nazionali guardano a ciò che accade all’esterno dell’Italia è in parte mitigata dal principale notiziario televisivo nei confronti della guerra al terrore. Argomento che sale nel 2014 era al decimo posto del 2014 (4%) e nell’anno successivo arriva ad occupare addirittura il secondo (13%).

L’attenzione nei confronti della politica estera che scende dal settimo posto del 2014 (5%) all’ottavo del 2015 (6%), sembra allora confermare la polarità narrativa riscontrata per France2 e Bbc One. Tuttavia, rispetto allo schema franco-britannico emerge una variante.

Le notizie dedicate alla criminalità si confermano al terzo posto nei due anni considerati. Nonostante i dati di Istat e Ministero dell’Interno indichino da tempo un calo dei reati, l’accostamento della guerra al terrore alla criminalità contribuisce a una narrazione ansiogena, anche se in Italia da molti anni non si verificano attentati paragonabili a quelli di Londra e Parigi. Il che delinea uno schema informativo basato sull’“ansia preventiva”, piuttosto che sull’insicurezza motivata dai fatti.

Fabio Turato insegna Relazioni internazionali presso la Scuola di Scienze politiche del DESP – Dipartimento Economia, Società e Politica dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.
 
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