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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



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Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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martedì 15 ottobre 2019

l'8 settembre 1943 a Rodi 2

LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943 
Dodecanneso

Gen. Ulrich Kleemann


All’alba del 9 settembre il gen. Wilson, comandante delle forze alleate del Medio Oriente inviava a Rodi il magg. Dolbey per chiedere notizie sulla difesa dell’isola e prometteva l’invio di aiuti. Il giorno successivo Campioni rinvia a Wilson l’ufficiale inglese con un messaggio in cui veniva spiegata la situazione e descrive gli accordi conclusi con il comando tedesco, a cui i tedeschi non avevano prestato fede. Chiedeva l’invio urgete di aiuti in quanto i tedeschi erano all’offensiva su tutta l’isola. Infatti questi nella mattinata del 9 con un tranello avevano preso prigioniero il gen. Scaroina e tutto il suo stato maggiore e attaccato le caserme. I collegamenti con i presidi italiani sparsi nella parte meridionale, ancorché rimasti senza ordini,  di iniziativa reagirono violentemente alle richieste tedesche. Questa situazione fece sì che i tedeschi nel pomeriggio del 10 settembre chiesero un colloquio a Campioni accordato per l’indomani. Preceduti da un furibondo bombardamento aereo, si presentarono a Campioni un ufficiale tedesco ed il ten. Col. De Paolis latore di un biglietto del gen. Scaroina che invitava l’ammiraglio a consentire la resa: in caso contrario i 3000 uomini della sua divisione sarebbero stati fucilati. Messo di fronte ad una tale scelta, Campioni convoco alle 13 i comandanti presenti a Rodi ed esternò la sua decisione di accettare l’ultimatum tedesco; dopo qualche tentennamento, questa decisione fu accettata da tutti i presenti. Alle 17 fu firmato un accordo secondo il quale Campioni restava a Rodi con compiti civili, gli italiani deponevano le armi ed il generale tedesco Kleemann assumeva l’incarico di comandante militare dell’Isola. La decisione di resa non fu ben accolta dalla truppa e molti disapprovarono tanto che qualcuno non identificato sparò contro la macchina dell’Ammiraglio Campioni in un clima di tensione, sofferenza ed amor di patria ferito.

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