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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio;

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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giovedì 21 maggio 2020

.Partigiani Ebrei Figure della Resistenza 2

Liana Millu, la scrittrice di Birkenau
 Liana Millu (Millul) nasce a Pisa nel 1914 e sviluppa precocemente la sua passione per il giornalismo, scrivendo per il livornese "Il Telegrafo". Dopo aver ottenuto il diploma magistrale inizia ad insegnare a scuola, ma l'anno successivo viene licenziata a causa delle leggi razziali.
Si trasferisce a Genova e continua a scrivere fino all'8 settembre del '43 quando decide di unirsi alla lotta partigiana nel gruppo clandestino "Otto".
Viene arrestata a Venezia in seguito alla denuncia di un delatore il 7 marzo 1944, condotta nel campo di Fossoli e da lì viene deportata ad Auschwitz e trasferita a Ravensbrück.
Due anni dopo la fine della guerra, nel 1947, pubblica "Il fumo di Birkenau", uno dei primissimi memoriali dedicati alla Shoah: una testimonianza importantissima incentrata sull'esperienza delle donne nei lager, come ricorda Primo Levi che firma la prefazione del libro nell'edizione del 1971.
Liana inizia a scrivere il libro subito dopo la liberazione con una matita e ne regala il mozzicone proprio a Levi in una sorta di passaggio di testimone. Scompare a Genova nel 2005.

In questo video realizzato dalla Fondazione Fossoli, Piero Stefani e Ottavia Piccolo dialogano sulla figura di Liana, attraverso ricordi e letture dei suoi brani. 


Luciana Nissim, l'amica di Primo Levi
Nata a Torino nel 1919, nonostante le leggi razziali, Luciana Nissim riesce a laurearsi brillantemente in medicina nel 1943.
Entra in contatto con Primo Levi diventando sua amica e dopo l'armistizio decide di unirsi a lui nella lotta partigiana raggiungendo in Valle d'Aosta il gruppo di combattenti di Giustizia e Libertà. Il 13 dicembre del 1943 viene arrestata con i suoi compagni e condotta prima nel carcere di Aosta e poi nel campo di Fossoli. Da lì nel febbraio del 1944 viene deportata ad Auschwitz dove riesce a salvarsi anche grazie alla sua professione di medico.
Finita la guerra si ricongiunge con la sua famiglia, si specializza in pediatria e sposa Franco Momigliano, anche egli partigiano. Inizia a lavorare a Milano con il grande psicoanalista Cesare Musatti affermandosi nella Società psicanalitica italiana e portando grandi innovazioni di metodo.
La sua storia e i suoi scritti sono raccolti nel libro"Ricordi della casa dei morti e altri scritti" edito da Giuntina. Scompare a Milano nel 1998.

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Rita Rosani
Rita Rosani, la maestra medaglia d'oro
Medaglia d'Oro al Valor Militare, la partigiana Rita Rosani nacque a Trieste nel 1920 da una famiglia ebraica di origine morava.
Il cognome originale della famiglia, poi italianizzato, era infatti Rosenzweig ("rametto di rosa").
Faceva la maestra elementare alla scuola ebraica ed era fidanzata con Giacomo Nagler, detto Kubi, che verrà ucciso ad Auschwitz.
Dopo aver salvato la sua famiglia dalla deportazione, facendola riparare in Friuli, decise di unirsi alla Resistenza prima a Portogruaro e poi a Verona. Formata la banda "Aquila", combattè nelle zone del Valpolicella e di Zevio. Venne catturata sul Monte Comun e uccisa da un sottotenente della Guardia Nazionale Repubblicana il 17 settembre del 1944.
Questa la motivazione con cui le è stata assegnata la Medaglia d'Oro alla memoria: "Perseguitata politica, entrava a far parte di una banda armata partigiana vivendo la dura vita di combattente. Fu compagna, sorella, animatrice di indomito valore e di ardente fede. Mai arretrò innanzi al sicuro pericolo ed alle sofferenze della rude esistenza, pur di portare a compimento le delicate e rischiosissime missioni a lei affidate".
Su di lei, Livio Isaak Sirovich ha scritto il libro "«Non era una donna, era un bandito». Rita Rosani, una ragazza in guerra" (Cierre Edizioni).

Foto: Anonimo, Ritratto di Rita Rosani a Napoli, agosto 1941 Archivio CDEC, Fondo fotografico Rosani Rita - inv. 332-001
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Enzo Sereni 
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Emilio Sereni
Enzo e Emilio Sereni, storia di due fratelli 
 Nato nel 1905 a Roma da una famiglia dell'alta borghesia (il padre era il medico dei Re d'Italia), Enzo Sereni si appassiona fin da giovanissimo al movimento e agli ideali sionisti. Dopo la laurea in Filosofia, a 22 anni fa l'aliyah (letteralmente "salita") e si trasferisce nella Palestina mandataria dove inizia a lavorare e costuire kibbutz di Givat Brenner.
Socialista e pacifista, Sereni scrive saggi e fa traduzioni diventando un vero e proprio riferimento culturale. Quando in Europa la nube del nazismo si avvicina, si prende l'incarico di aiutare gli ebrei perseguitati a fare l'aliyah e viene temporaneamente arrestato dalla Gestapo.
Aiuta ad organizzare le SOE, le unità paracadutistiche inglesi Special Operations Executive e crea un settore speciale dell'Agenzia ebraica che aveva lo scopo di salvare gli ebrei europei perseguitati dai nazisti. Nel 1944 si fa paracadutare nel Nord Italia dove assume il nome di Samuel Barda ma viene catturato poco dopo e deportato a Dachau dove viene assassinato.
Sul Monte Herzl di Gerusalemme, conosciuto anche come Har Hazikaron, il Monte del Ricordo, una targa celebra il suo coraggio.
Per approfondire la sua storia, il libro: "Enzo Sereni. L'emissario" di Ruth Bondy (Le Château Edizioni).

Il fratello Emilio Sereni, nato nel 1907, si laurea in Agronomia e si iscrive ventenne al Partito Comunista. Attivo in politica, fa molti viaggi tra cui uno nel 1930 a Parigi dove entra in contatto con Palmiro Togliatti. Rientrato in Italia viene condannato al carcere ma amnistiato riesce a tornare in Francia dove prosegue la sua azione antifascista.
Condannato nuovamente nel 1943 riesce a fuggire e stabilirsi a Milano occupandosi della direzione dell'ufficio di agitazione e propaganda. Ricopre il ruolo di rappresentante del partito nel Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia di Milano. Finita la guerra assume gli incarichi di Ministrodell'assistenza postbellica, Ministro dei lavori pubblici e Senatore. Fondamentali i suoi studi sulla condizione delle campagne italiane e la questione agraria.

Le vicende straordinarie di questa famiglia ebraica italiana sono custodite e raccontate nel romanzo storico della scrittrice Clara Sereni (figlia di Emilio)"Il gioco dei regni" (ed. Giunti).

Foto:  Anonimo, Ritratto di Enzo Sereni, 1940 ca.
Archivio CDEC, Fondo antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 18, fasc. 400
Anonimo, Ritratto di Emilio Sereni, 1945-1950 ca.
Archivio CDEC, Fondo antifascisti e partigiani ebrei in Italia 1922-1945, b. 17, fasc. 399
Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah - MEIS
Via Piangipane, 79/83 - 44121 Ferrara (Italia)

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