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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio;

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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mercoledì 10 settembre 2014

M.O.V.M. Gino Canetti

Canetti Gino, nato il 1914 a Langhirano (Parma). Capitano di complemento, 119° Reggimento fanteria.

Motivazione della Medaglia d’oro
"Comandante di compagnia fucilieri di un battaglione a cui era stato dato il compito di attaccare un forte schieramento difensivo tedesco, durante la preparazione dell'attacco, esprimeva la sua decisa volontà di condurre vittoriosamente a termine l'azione, sia pure a costo del suo sacrificio personale. Incurante della violenta reazione avversaria, alla testa dei suoi uomini, che lo seguivano ammirati per tanto ardimento, si lanciava all'attacco delle posizioni nemiche. Ferito una prima volta ad una mano, noncurante di sé, accorreva là dove più ferveva la lotta, dando prova ammirevole di un cosciente sprezzo del pericolo. Mentre stava per sopraffare un centro di resistenza, una bomba da mortaio gli asportava il braccio destro, sollevato per indicare ai suoi la via della vittoria. Colpito ancora una volta gravemente ad una gamba, insensibile al dolore e noncurante degli inviti di recarsi al più vicino posto di medicazione, piegatosi in ginocchio, con ammirevole stoicismo continuava ad incitare i suoi con l'esempio e la parola a persistere nella lotta, quando un colpo di granata che lo investiva in pieno, stroncava questa maschia figura di combattente e di comandante che cadeva fra i suoi che raggiungevano la meta e la vittoria. Nobile figura di eroe, che già in altre azioni di guerra aveva dato prova delle sue insuperabili doti di ardimento".

 Il nome di Gino Canetti è scolpito, con quello della Medaglia d'Oro Eugenio Banzola, sulla lapide apposta sul municipio di Langhirano a ricordo degli undici langhiranesi morti per la Libertà. Anche a Roma una via è stata intitolata a Canetti.


Biografia.
Conseguito il diploma di scenografo presso l’Istituto “Paolo Toschi” di parma, si arruolava volontario, non ancora dieciannovenne, quale allievo ufficiale  di complemento, nella Scuola di Palermo e nel giugno 1933 era nominato sottotenente. Assegnato al 61à Reggimento Fanteria, vi prestò servizio di prima nomina dal 1° Febbraio al 31 agosto 1934. Richiamato alle armi per esigenza Africa Orientale, il 4 marzo 1035, il due aprrile successivo partiva per l’Eritrea dove fu trasferito a domanda nel Corpo Truppe Coloniali. Dopo aver partecipato al conflitto etiopico ed alle successive operazioni di grande polizia coloniale, rimpatriava nel 1939 col grado di tenente per riprendere la sua attività professionale. Alla fine del gennaio 1942 richiamato nel 119° reggimento fanteria Divisone “Emilia” che era in formazione destinata a compiti di occupazione in Montenegro, sbarcò a Cattaro il 24 marzo dello stesso anno. Promosso capitano, assumeva il comando di una compagnia fucilieri. Alla fine di Agosto 1943 era schierato in difesa costiera alle Bocche di Cattaro contro eventuali sbarchi nemici.

La Divisione “Emilia” difese le Bocche di Cattato dall’8 al 15 settembre 1943. Ebbe  597 Caduti e 963 feriti e 1020 dispersi. Riusci ad imbarcare per l’Italia circa 6200 uomini.
Per le operazioni della Divisione  “Emilia” all’indomani della proclamazione dell’armistizio vds: Torsiello M., Le Operazioni delle Unità Italiane nel settembre-ottobre 1943.  Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, , pag. 420/423. Vds, inoltre, relazione del Generale Ugo Buttà, comandante della Divisone “Emilia”, in Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, Cartella 2126.

Per le operazioni della Marina vds. Fioravanzi G., La Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Volume XV: “La Marina dall’8 settembre 1943 alla fine del conflitto”, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore della Difesa, Ufficio Storico, pag. 172/75.

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