mercoledì 10 settembre 2014
M.O.V.M. Gino Canetti
Canetti Gino, nato il 1914 a Langhirano (Parma).
Capitano di complemento, 119° Reggimento fanteria.
Motivazione della Medaglia d’oro
"Comandante di compagnia fucilieri di un battaglione a cui
era stato dato il compito di attaccare un forte schieramento difensivo tedesco,
durante la preparazione dell'attacco, esprimeva la sua decisa volontà di
condurre vittoriosamente a termine l'azione, sia pure a costo del suo
sacrificio personale. Incurante della violenta reazione avversaria, alla testa
dei suoi uomini, che lo seguivano ammirati per tanto ardimento, si lanciava
all'attacco delle posizioni nemiche. Ferito una prima volta ad una mano,
noncurante di sé, accorreva là dove più ferveva la lotta, dando prova
ammirevole di un cosciente sprezzo del pericolo. Mentre stava per sopraffare un
centro di resistenza, una bomba da mortaio gli asportava il braccio destro,
sollevato per indicare ai suoi la via della vittoria. Colpito ancora una volta
gravemente ad una gamba, insensibile al dolore e noncurante degli inviti di
recarsi al più vicino posto di medicazione, piegatosi in ginocchio, con
ammirevole stoicismo continuava ad incitare i suoi con l'esempio e la parola a
persistere nella lotta, quando un colpo di granata che lo investiva in pieno,
stroncava questa maschia figura di combattente e di comandante che cadeva fra i
suoi che raggiungevano la meta e la vittoria. Nobile figura di eroe, che già in
altre azioni di guerra aveva dato prova delle sue insuperabili doti di
ardimento".
Il nome di Gino Canetti è scolpito, con quello della Medaglia
d'Oro Eugenio
Banzola, sulla lapide apposta sul municipio di Langhirano a ricordo degli
undici langhiranesi morti per la Libertà. Anche a Roma una via è stata intitolata
a Canetti.
Biografia.
Conseguito
il diploma di scenografo presso l’Istituto “Paolo Toschi” di parma, si
arruolava volontario, non ancora dieciannovenne, quale allievo ufficiale di complemento, nella Scuola di Palermo e nel
giugno 1933 era nominato sottotenente. Assegnato al 61à Reggimento Fanteria, vi
prestò servizio di prima nomina dal 1° Febbraio al 31 agosto 1934. Richiamato
alle armi per esigenza Africa Orientale, il 4 marzo 1035, il due aprrile
successivo partiva per l’Eritrea dove fu trasferito a domanda nel Corpo Truppe
Coloniali. Dopo aver partecipato al conflitto etiopico ed alle successive
operazioni di grande polizia coloniale, rimpatriava nel 1939 col grado di
tenente per riprendere la sua attività professionale. Alla fine del gennaio
1942 richiamato nel 119° reggimento fanteria Divisone “Emilia” che era in
formazione destinata a compiti di occupazione in Montenegro, sbarcò a Cattaro
il 24 marzo dello stesso anno. Promosso capitano, assumeva il comando di una
compagnia fucilieri. Alla fine di Agosto 1943 era schierato in difesa costiera
alle Bocche di Cattaro contro eventuali sbarchi nemici.
Per le operazioni della Divisione “Emilia” all’indomani della proclamazione
dell’armistizio vds: Torsiello M., Le Operazioni delle Unità Italiane nel
settembre-ottobre 1943. Roma, Ministero
della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, , pag. 420/423.
Vds, inoltre, relazione del Generale Ugo Buttà, comandante della Divisone
“Emilia”, in Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio
Storico, Cartella 2126.
Per le operazioni della Marina vds.
Fioravanzi G., La
Marina Italiana nella Seconda Guerra Mondiale. Volume XV: “La Marina dall’8 settembre
1943 alla fine del conflitto”, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore
della Difesa, Ufficio Storico, pag. 172/75.
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