sabato 29 febbraio 2020
Il IV fronte della Guerra di Liberazione. Una responsabilità in più
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
Ai primi di dicembre i tedeschi concludono la loro offensiva per la conquista delle Isole dell'Egeo.
Gli eccidi di Lero ed il
trattamento dei soldati italiani da parte tedeschi chiamano ancor una volta in causa
l’atteggiamento del vertice politico-militare del Regno d’Italia e di Badoglio
in particolari A Lero, però, nonostante che numerosi ufficiali siano stati
passati per le armi non vi fu uno sterminio di massa come l’accanita resistenza
Italia e il tenore del volantino già citato poteva lascia presagire. Nicola Gallerano scrive:
“Sembra a noi che questa circostanza sia da metter in relazione con
l’avvenuta dichiarazione di guerra alla Germania, che è del 13 ottobre mentre
la fine della resistenza negli altri importanti presidi è precedente a quella
data e si concluse quasi sempre con l’eccidio degli italiani che avevano osato
combattere come franco-tiratori. Se la supposizione fosse fondata come
pensiamo, ne verrebbe un nuovo specifico carico di responsabilità per il re,
che si oppose alla dichiarazione di guerra
fino al 13 ottobre; per Badoglio che non gliela seppe imporre, come capo
del governo, e per il Comando Supremo che seguitò a comportarsi, dal momento in
cu si sentì bel al sicuro a Brindisi, come se quei combattimenti non lo
riguardassero non esitando a falsificare ancora una volta la verità nella
motivazione della Medaglia d’Oro alla memoria conferita a Mascherpa e a
Campioni (fucilati a Parma il 24 maggio 1944 in seguito a sentenza di un
tribunale fascista) per aver essi “ eseguito ordini ricevuti”: laddove il primo
non ne ebbe affatto ed agì di propri iniziativa, mentre il secondo ricevette
l’ordine di cavarsela da solo”[1]
[1]
Gallerano N. La resistenza italiana
nell’Egeo dopo l’8 settembre 1943 .in Zangrndi R., cit, pag. 995 e segg.
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