LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
lunedì 10 febbraio 2020
l'8 settembre a Samo 1
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
Dopo la conquista di Lero dovevano per i tedeschi
iniziare i preparativi per la conquista dell’Isola di Samo. Sapendo come era
presidiata Samo, i tedeschi riflettevano sul fatto che non volevano pagare un
tributo così alto per la sua conquista come fu per Lero. I Comandanti tedeschi,
ovvero generale Sigmund von Falkenstein, Capo di Stato Maggiore del Comando
Sud-Est della Lufwaffe propose al generale August Winter, Capo di Stato
Maggiore del gruppo Armate E di cercare di conquistare Samo attraverso una
trattativa; agli ufficiali italiani di Samo, che in base alle direttive in
essere, al momento della cattura di dovevano fucilare, si poteva proporre loro
che se si fossero arresi per “ordini superiori” non sarebbero stati fucilati.
Era un tentativo per evitare perdite insostenibili come quelle di Lero.
Proposta la cosa a Berlino, già il 20 novembre, giunse l’ordine al generale
Muller che i militari italiani di ogni grado qualora arresi a seguito di
trattative dovevano essere considerati prigionieri di guerra e trattati come
tali. Ordine che giunse ai comandanti sul campo con due mesi di ritardo e che
dimostra che quelli dati all’indomani dell’armistizio erano e sono ordini
criminali, dovuti solo a rabbia, odio e risentimento e che, tenendo anche
presente la carenza di mano d’opera del reich, erano anche idioti.
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