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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



Ordini: ordini@nuovacultura.it, http://www.nuovacultura.it/ Collana storia in laboratorio;

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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sabato 25 maggio 2013

Cefalonia IV Il contesto in cui si sviluppò il dramma

LA SITUAZIONE GENERALE

Nella prima decade di settembre, gli anglo – americani avevano effettuato il passaggio dello stretto di Messina ed iniziato le operazioni di sbarco sulla costa salernitana.
Questi due fatti riconfermavano, dopo l’occupazione della Sicilia, che il loro indirizzo operativo nel Mediterraneo si era decisamente orientato verso l’invasione dell’Italia.  Ossia era divenuto ormai evidente che fra le due linee più dirette – Italia e Balcania – per l’assalto alla cosiddetta “fortezza europea” gli anglo – americani avevano scelto la prima.
In Grecia, all’8 settembre, il contingente tedesco segnava una marcata superiorità di armamento nei confronti del contingente italiano. Superiorità acuita dagli effetti del reciproco schieramento: mentre infatti le forze tedesche si trovavano concentrate in grosse masse di manovra di immediato impiego, le truppe italiane erano disposte a cordone per la difesa costiera o frazionate in minuti presidi per il controllo delle forze partigiane greche operanti nell’interno.
Insignificante o quasi era infine il contingente d’aviazione italiano rispetto a quello tedesco, forte di circa 350 apparecchi efficienti.
Il definitivo orientamento operativo degli Alleati nel Mediterraneo aveva prodotto, in sostanza, due effetti opposti: di vantaggio per i tedeschi, che si trovarono così liberati dalla preoccupazione di grosse operazioni in Balcania; di svantaggio per gli italiani che, nel mentre erano colpiti, con l’invasione della madrepatria, alla fonte stessa della loro vita, non potevano ormai più far conto – ed a tempo indeterminato – su aiuti da parte alleata.

Così stando le cose, era dunque possibile da parte tedesca  porre meglio in opera la propria superiorità di armamento e di mobilità per soverchiare il contingente italiano ed assumere – come era indispensabile nel quadro della loro guerra – la padronanza esclusiva della penisola greca e delle sue importanti appendici insulari

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