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Contro tutti e tutto. I soldati Italiani nei Balcani nel 1943

Il Volume "La Divisione "Perugia" Dalla Tragedia all'Oblio" è disponibile in tutte le librerie. ISBN 886134305-8, Roma, 2010, Euro 20,00 pag. 329.



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Un Triste destino per la Divisione "Perugia"

Un Triste destino per la Divisione "Perugia"
La Divisione "Perugia" avrebbe avuto miglior sorte se Informazioni ed Intelligence avessero trovato più ascolto presso i Comandi Superiori

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domenica 12 maggio 2013

Il generale Gandin: Una figura controversa


Il generale di divisione Antonio Gandin – nato ad Avezzano nel 1891 – aveva assunto il comando della “Acqui” due mesi e mezzo prima dell’armistizio, a metà giugno 1943.
Allievo a Modena, nel 1908, donde era uscito sottotenente di fanteria nel 1910, aveva perciò trentacinque anni di servizio.
A Bu Meliana, nel 1911, fu decorato della medaglia di bronzo per essersi lanciato vestito in mare per salvare tre suoi soldati sul punto di annegare.
A Vermigliano del Carso, nel 1915, ebbe un encomio solenne perché in zone fortemente battute prodigò tutto se stesso nel compito di vettovagliare le truppe in linea.
A Nervosa, nel giugno 1918, meritò la medaglia d’argento per le capacità direttive ed il coraggio dimostrati fra le truppe nei fatti d’arme di quel periodo.
Frequentò la Scuola di Guerra negli anni 1920 e 21 conseguendo l’idoneità al servizio di stato maggiore e, poi, il definitivo passaggio nel Corpo di Stato Maggiore.
Col grado di tenente colonnello e colonnello fu insegnante di storia militare presso la Scuola di Guerra.
Tenne il comando, dal 1935 al ’37, del 40° fanteria.
Generale di brigata, assunse, e tenne ininterrottamente fino al trasferimento alla “Acqui”, la carica di capo del Reparto Operazioni presso il Comando Supremo.
Qui egli svolse un’attività di grande rilievo, sul piano strategico – politico, nella collaborazione con gli ex-alleati e nel coordinamento delle operazioni. Quasi tutti i contatti e gli accordi diretti con i capi di governo e con gli stati maggiori furono a lui affidati. Compì per tanto più di venti missioni per via aerea in Germania, in Russia presso le truppe italiane colà operanti, ed in Egeo, Dalmazia ed Africa ricognizioni operative varie.
Fu anche capo di un temporaneo stato maggiore italo – tedesco istituito per la direzione delle operazioni in Libia.
Per i servizi resi dal giugno 1940 al settembre 1942, era stato insignito dell’Ordine Militare di Savoia.
Contrassegni che però non definiscono per intero la figura del gen. Gandin: la testimonianza concorde di quanti lo hanno conosciuto, capi e gregari, lo designa, per vocazione ed educazione, un soldato; per profondità di esperienza e solidità di preparazione, capo umano e sicuro.

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