sabato 28 marzo 2020
mercoledì 18 marzo 2020
Programma della Sezione
PROGRAMMA
DELLE ATTIVITA’ E DEGLI
EVENTI
FEBBRAIO
2020
MARTEDI 4 Conferenza sulla Figura e la Vita di
“CRISTINA DI SVEZIA(1626-1689),”, a cura del Gen. IACOPI Massimo. Figia di Gustavo II, Cristina ha appena 6 anni quando diventa “Regina
di Svezia, dei Goti e dei
Wendi, granduchessa di Finlandia e duchessa d’Estonia. Educata fuori dai canoni
convenzionali, ritenuta di sesso maschile, rifiutò di perpetuare la sua dinastia, lei
padrona di un potente regno, disgustata dal potere pur essendo appassionata di
politica, da luterana convertita al cattolicesimo, colta ma capace delle
peggiori grossolanità, era chiamata la “Pallade del Nord”.
Un personaggio stravagante e sconcertante, ma di grande rilievo, una amazzone barocca che ha intrigato e scandalizzato i contemporanei che ripetevano “In che tempi viviamo se le regine depongono il loro scettro e vogliono vivere da private cittadine, per sé stesse e le muse?”. Appassionata di politica, scienze e filosofia, Cristina infatti, preferì la Francia e l’Italia alla sua Svezia natale. In piena Controriforma il suo arrivo nella penisola italiana assunse i contorni di un trionfo, tanto che una piccola cittadina come Assisi si onoro’ di ospitarla nel palazzo Giacobetti e di ricordarla con una lapide. Il viaggio in Italia venne coronato con la fastosa entrata che le riservo’ papa Alessandro VII nella Città Eterna; il duca di Parma le mise a disposizione Palazzo Farnese, che divenne rapidamente il centro della vita mondana romana.
Un personaggio stravagante e sconcertante, ma di grande rilievo, una amazzone barocca che ha intrigato e scandalizzato i contemporanei che ripetevano “In che tempi viviamo se le regine depongono il loro scettro e vogliono vivere da private cittadine, per sé stesse e le muse?”. Appassionata di politica, scienze e filosofia, Cristina infatti, preferì la Francia e l’Italia alla sua Svezia natale. In piena Controriforma il suo arrivo nella penisola italiana assunse i contorni di un trionfo, tanto che una piccola cittadina come Assisi si onoro’ di ospitarla nel palazzo Giacobetti e di ricordarla con una lapide. Il viaggio in Italia venne coronato con la fastosa entrata che le riservo’ papa Alessandro VII nella Città Eterna; il duca di Parma le mise a disposizione Palazzo Farnese, che divenne rapidamente il centro della vita mondana romana.
L’invito
che rivolgo a tutti per una larga e sentita partecipazione, è aperto anche
a familiari ed amici. Sezione, ore
17,00.
DOMENICA 16 Pranzo
conviviale Ristorante Hotel dei Duchi Spoleto, nell’atmosfera gioiosa del
Carnevale che vedrà coinvolta l’intera città nella prima sfilata dei carri, la
cui partenza è prevista da Piazza della Libertà intorno alle 14,30. Per noi e
familiari l’appuntamento al Ristorante è
alle 12,30 e l’ inizio pranzo alle ore 13,00.
L’invito
è aperto anche ad amici e conoscenti. Costo pro-capite € 30,00.
E’ gradita la prenotazione entro mercoledi’ 15 con l’indicazione del numero dei
partecipanti. In allegato il menù.
P.di C. Gen. B. Carmine Aulicino – Segretario cell. 360 100 1428-
DATE DA DEFINIRE: 1) 1^ Sperimentazione del Progetto di incontro e
di confronto sulla tematica dei valori di ieri e di oggi, preceduto
da un apposito filmato. Riserva del tema, del titolo del
film, del giorno e dell’ora.
2) Visita di
cortesia al nuovo Comandante del Btg. Gran. “Cengio” di Spoleto, Ten. Col. ISSMI Gabriele GUIDI.
Con il mio più caloroso invito a voler
partecipare attivamente alla vita di Sezione, Vi saluto con la più viva cordialità
e stima.
f.to
IL PRESIDENTE DI SEZIONE
B.Gen.(ris.)
ing. Antonio CUOZZO
Orario di
apertura della Sezione
Martedì 10,00 - 12,00
Venerdì 18,00 -
20,00
MENU’ IN
ALLEGATO
martedì 10 marzo 2020
Società di Storia Militare. Rapporto NAM
2020 04 07 NAM Primo Rapporto Quadrimestrale al Consiglio Scientifico e al Comitato tecnico di Nuova Antologia Militare (NAM) Cari amici, la nostra rivista NAM inizia oggi il sesto mese dal giorno in cui è stata concepita (6 novembre 2019) e il terzo mese da quando è online (3 febbraio 2020). www.nam-sism.org La quarantena non ci ha fermato e anzi, grazie alle sue devastanti ricadute sul sistema editoriale, il lavoro della nostra “Arca di Noé”, varata a passo di carica e appena in tempo, si è enormemente intensificato. • Articoli. Oltre ai 9 articoli già pubblicati (numeri 0/20 Nascita di una rivista e 1/20 Cartografia militare) abbiamo finora ricevuto 21 articoli, di cui 13 già approvati e pubblicati provvisoriamente online (https://www.nam-sism.org/3.1%20articoli.html), 2 approvati e in corso di revisione da parte degli autori e 6 sotto doppia valutazione cieca. Entro la fine di aprile arriveranno altri 10 articoli, che porteranno il totale a 40. Allego, tra i 13 che abbiamo recentemente aggiunto online, i 2 (di Yann Le Bohec e Jeremy Black), che per il loro contenuto e il prestigio internazionale degli autori qualificano meglio i Fascicoli 2 / 20 e 3/20. • Fascicoli. Per il mese di giugno prevediamo di pubblicare i NN. 2/20 SM Antica (9 articoli e 3 recensioni) e 3/20 SM Moderna (9 articoli e 5 recensioni). Il N. 4/20 SM Contemporanea (10/12 articoli e 4/6 recensioni) è previsto per settembre. Abbiamo incaricato i Prof. Settia, Musarra e Merlo di pianificazione del Numero 1/21 SM medievale. • Come studiare. Due riviste ci hanno gentilmente permesso di ripubblicare nella sezione "Come studiare la storia militare" (How to study MH) due importanti articoli (di Floribert Baudet e Ian van der Waag) sulla storia e l’epistemologia della SM. • Rete internazionale. Abbiamo preso ulteriori contatti con numerosi studiosi di vari paesi e la Commissione britannica di storia militare ha gentilmente segnalato il nostro diario ai suoi membri. Siamo molto grati a Jeremy Martin Black e Luigi Loreto per l'incoraggiamento quotidiano e il supporto nella promozione della NAM e siamo grati a quanti altri membri del consiglio scientifico e del comitato consultivo vorranno seguire il loro esempio. • Recensioni di libri. Abbiamo anche ricevuto 6 ampie recensioni e numerose altre sono in fase di elaborazione da parte dei gruppi studenteschi delle università di Padova (Ars Militaris) e Bologna (Casus Belli) che si sono organizzati per lo studio scientifico autogestito di MH, purtroppo non praticabile né nell’ambito delle Università italiane né nel sistema formativo dei Quadri della Difesa e della Sicurezza del nostro paese. Abbiamo messo a disposizione di Ars Militaris e Casus Belli una pagina del nostro sito (https://www.namsism.org/7.1%20cadet%20corps.html) • Collana "Fvcina di Marte". Il 3 marzo abbiamo consegnato all'editore Aracne il PDF pronto per la stampa del secondo volume della serie, a cura della Prof. Elina Gugliuzzo e Giuseppe Restifo (Una battaglia europea: Francavilla di Sicilia, 20 giugno 1719). La pubblicazione è prevista per il 9 maggio. Il prof. Yann Le Bohec sta ultimando il montaggio del terzo volume, una raccolta dei suoi scritti sulla guerra gallica. Per settembre prevediamo di poter preparare il PDF pronto per la stampa. Come quarto volume, prevediamo di pubblicare entro il 2020 la tesi di dottorato del dott. Andrea Tanganelli sui reggimenti austro-italiani (Clerici e Toskanisches IR) nella guerra dei sette anni. • Cellula operativa. la nostra cellula operativa, incaricata di gestire l'editing e la messa online, è composta da sole tre persone: me stesso, il nostro grafico Antonio "Tippy" Nacca e il nostro webmaster Massimiliano "Max" Italiano (il nostro benemerito consocio Sism che cura gratuitamente anche il nostro sito associativo www.societaitalianastoriamilitare.org). Negli ultimi due mesi abbiamo ricevuto migliaia di suggerimenti e centinaia di rimproveri. Ci scusiamo se il ritmo vertiginoso del nostro lavoro quotidiano non ci ha sempre permesso di seguire i primi e di fare ammenda per gli altri. Virgilio Ilari, Presidente della SISM e Direttore di NAM
sabato 29 febbraio 2020
Il IV fronte della Guerra di Liberazione. Una responsabilità in più
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
Ai primi di dicembre i tedeschi concludono la loro offensiva per la conquista delle Isole dell'Egeo.
Gli eccidi di Lero ed il
trattamento dei soldati italiani da parte tedeschi chiamano ancor una volta in causa
l’atteggiamento del vertice politico-militare del Regno d’Italia e di Badoglio
in particolari A Lero, però, nonostante che numerosi ufficiali siano stati
passati per le armi non vi fu uno sterminio di massa come l’accanita resistenza
Italia e il tenore del volantino già citato poteva lascia presagire. Nicola Gallerano scrive:
“Sembra a noi che questa circostanza sia da metter in relazione con
l’avvenuta dichiarazione di guerra alla Germania, che è del 13 ottobre mentre
la fine della resistenza negli altri importanti presidi è precedente a quella
data e si concluse quasi sempre con l’eccidio degli italiani che avevano osato
combattere come franco-tiratori. Se la supposizione fosse fondata come
pensiamo, ne verrebbe un nuovo specifico carico di responsabilità per il re,
che si oppose alla dichiarazione di guerra
fino al 13 ottobre; per Badoglio che non gliela seppe imporre, come capo
del governo, e per il Comando Supremo che seguitò a comportarsi, dal momento in
cu si sentì bel al sicuro a Brindisi, come se quei combattimenti non lo
riguardassero non esitando a falsificare ancora una volta la verità nella
motivazione della Medaglia d’Oro alla memoria conferita a Mascherpa e a
Campioni (fucilati a Parma il 24 maggio 1944 in seguito a sentenza di un
tribunale fascista) per aver essi “ eseguito ordini ricevuti”: laddove il primo
non ne ebbe affatto ed agì di propri iniziativa, mentre il secondo ricevette
l’ordine di cavarsela da solo”[1]
[1]
Gallerano N. La resistenza italiana
nell’Egeo dopo l’8 settembre 1943 .in Zangrndi R., cit, pag. 995 e segg.
giovedì 20 febbraio 2020
l'8 settembre a Samo 2
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
A Samo non si verificarono alla
fine di novembre 1943 i massacri di soldati ed ufficiali italiani come a
Cefalonia, Corfù, Coo. Lero, ovvero i tedeschi rispettarono la Convenzione
dell’Aja del 1929 come ogni esercito civile europeo era tenuto a fare. Ma la
lotta degli Italiani al tedesco, come abbiamo inteso la Guerra di Liberazione,
proseguiva. A Samo il 27 novembre 1943 vi fu un combattimento durante il quale
vennero catturati 1 ufficiale e 53 militari italiani. I tedeschi ebbero 1
Caduto. L’Ufficiale e 26 Soldati caduti prigionieri furono fucilati come “franchi tiratori”. L’arbitrio tedesco
continuava, avendo il Regno d’Italia dichiarato guerra alla Germania il 13 ottobre
1943. Ma ai nostri fini questo dimostra che la Guerra di Liberazione accomuna
tutti i combattenti dei fronti tra loro: come i “ribelli” del secondo fronte se
catturati venivano fucilati, così i soldati italiani a Samo combattenti del V
Fronte se catturati venivano fucilati. La lotta al tedesco era in corso.
lunedì 10 febbraio 2020
l'8 settembre a Samo 1
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
Dopo la conquista di Lero dovevano per i tedeschi
iniziare i preparativi per la conquista dell’Isola di Samo. Sapendo come era
presidiata Samo, i tedeschi riflettevano sul fatto che non volevano pagare un
tributo così alto per la sua conquista come fu per Lero. I Comandanti tedeschi,
ovvero generale Sigmund von Falkenstein, Capo di Stato Maggiore del Comando
Sud-Est della Lufwaffe propose al generale August Winter, Capo di Stato
Maggiore del gruppo Armate E di cercare di conquistare Samo attraverso una
trattativa; agli ufficiali italiani di Samo, che in base alle direttive in
essere, al momento della cattura di dovevano fucilare, si poteva proporre loro
che se si fossero arresi per “ordini superiori” non sarebbero stati fucilati.
Era un tentativo per evitare perdite insostenibili come quelle di Lero.
Proposta la cosa a Berlino, già il 20 novembre, giunse l’ordine al generale
Muller che i militari italiani di ogni grado qualora arresi a seguito di
trattative dovevano essere considerati prigionieri di guerra e trattati come
tali. Ordine che giunse ai comandanti sul campo con due mesi di ritardo e che
dimostra che quelli dati all’indomani dell’armistizio erano e sono ordini
criminali, dovuti solo a rabbia, odio e risentimento e che, tenendo anche
presente la carenza di mano d’opera del reich, erano anche idioti.
venerdì 31 gennaio 2020
sabato 25 gennaio 2020
Cuozzo comunica il programma Febbraio 2020
UNIONE
NAZIONALE UFFICIALI IN CONGEDO D’ITALIA
ENTE DI DIRITTO PRIVATO
SEZIONE DI SPOLETO
Via Anfiteatro, 19 Tel. e Fax
n. 0743.224227
e-mail sez.spoleto@unuci.org - unucispoleto@libero.it
PROGRAMMA
DELLE ATTIVITA’ E DEGLI
EVENTI
FEBBRAIO
2020
MARTEDI 4 Conferenza sulla Figura e la Vita di
“CRISTINA DI SVEZIA(1626-1689),”, a cura del Gen. IACOPI Massimo. Figia di Gustavo II, Cristina ha appena 6 anni quando diventa “Regina
di Svezia, dei Goti e dei
Wendi, granduchessa di Finlandia e duchessa d’Estonia. Educata fuori dai canoni
convenzionali, ritenuta di sesso maschile, rifiutò di perpetuare la sua dinastia, lei
padrona di un potente regno, disgustata dal potere pur essendo appassionata di
politica, da luterana convertita al cattolicesimo, colta ma capace delle
peggiori grossolanità, era chiamata la “Pallade del Nord”.
Un personaggio stravagante e sconcertante, ma di grande rilievo, una amazzone barocca che ha intrigato e scandalizzato i contemporanei che ripetevano “In che tempi viviamo se le regine depongono il loro scettro e vogliono vivere da private cittadine, per sé stesse e le muse?”. Appassionata di politica, scienze e filosofia, Cristina infatti, preferì la Francia e l’Italia alla sua Svezia natale. In piena Controriforma il suo arrivo nella penisola italiana assunse i contorni di un trionfo, tanto che una piccola cittadina come Assisi si onoro’ di ospitarla nel palazzo Giacobetti e di ricordarla con una lapide. Il viaggio in Italia venne coronato con la fastosa entrata che le riservo’ papa Alessandro VII nella Città Eterna; il duca di Parma le mise a disposizione Palazzo Farnese, che divenne rapidamente il centro della vita mondana romana.
Un personaggio stravagante e sconcertante, ma di grande rilievo, una amazzone barocca che ha intrigato e scandalizzato i contemporanei che ripetevano “In che tempi viviamo se le regine depongono il loro scettro e vogliono vivere da private cittadine, per sé stesse e le muse?”. Appassionata di politica, scienze e filosofia, Cristina infatti, preferì la Francia e l’Italia alla sua Svezia natale. In piena Controriforma il suo arrivo nella penisola italiana assunse i contorni di un trionfo, tanto che una piccola cittadina come Assisi si onoro’ di ospitarla nel palazzo Giacobetti e di ricordarla con una lapide. Il viaggio in Italia venne coronato con la fastosa entrata che le riservo’ papa Alessandro VII nella Città Eterna; il duca di Parma le mise a disposizione Palazzo Farnese, che divenne rapidamente il centro della vita mondana romana.
L’invito
che rivolgo a tutti per una larga e sentita partecipazione, è aperto anche
a familiari ed amici. Sezione, ore
17,00.
DOMENICA 16 Pranzo
conviviale Ristorante Hotel dei Duchi Spoleto, nell’atmosfera gioiosa del
Carnevale che vedrà coinvolta l’intera città nella prima sfilata dei carri, la
cui partenza è prevista da Piazza della Libertà intorno alle 14,30. Per noi e
familiari l’appuntamento al Ristorante è
alle 12,30 e l’ inizio pranzo alle ore 13,00.
L’invito
è aperto anche ad amici e conoscenti. Costo pro-capite € 30,00.
E’ gradita la prenotazione entro mercoledi’ 15 con l’indicazione del numero dei
partecipanti. In allegato il menù.
P.di C. Gen. B. Carmine Aulicino – Segretario cell. 360 100 1428-
DATE DA DEFINIRE: 1) 1^ Sperimentazione del Progetto di incontro e
di confronto sulla tematica dei valori di ieri e di oggi, preceduto
da un apposito filmato. Riserva del tema, del titolo del
film, del giorno e dell’ora.
2) Visita di
cortesia al nuovo Comandante del Btg. Gran. “Cengio” di Spoleto, Ten. Col. ISSMI Gabriele GUIDI.
Con il mio più caloroso invito a voler
partecipare attivamente alla vita di Sezione, Vi saluto con la più viva cordialità
e stima.
f.to IL PRESIDENTE DI SEZIONE
B.Gen.(ris.)
ing. Antonio CUOZZO
Orario di
apertura della Sezione
Martedì 10,00 - 12,00
Venerdì 18,00 -
20,00
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ALLEGATO
lunedì 20 gennaio 2020
L'8 settembre a Lero 2
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
I tedeschi impegnarono nel corso
dei combattimenti circa 2700 uomini contro 7603 militari italiani e 4000-5000
britannici. Le truppe tedesche combatterono sino all’estremo delle loro
capacità e che il successo fu appeso letteralmente ad un filo. Dato il rapporto
di forze che era di 2 a 11, un ruolo rilevante lo giocò la Luftwaffe che riuscì
a tenere in scacco la flotta britannica e ad avere il dominio assoluto del
cielo della battaglia. Le perdite tedesche furono alte furono in termini di
Caduti e feriti di 1109, ed altre fonti indicano 1183 uomini, vale a dire il
41% della forza impiegata.
I Britannici ebbero oltre 600
Caduti, e caddero prigionieri 200 Ufficiali e 3000 uomini di truppa , mentre
gli Italiani, che i tedeschi chiamavano “truppe di Badoglio” ebbero 87 Caduti e
164 dispersi, mentre caddero prigionieri, tra cui Mascherpa 250 ufficiali e
5000 uomini di truppa.
Hitler tributò un vivo elogio a i
“conquistatori di Lero” definito un caposaldo britannico nel Mediterraneo
orientale. Churchill fu folto
amareggiato da questa perdita. Il Comandante del medo Oriente, gen. Wilson ebbe
a scrivere
“Lero è caduta dopo eroici combattimenti contro preponderanti attacchi
aerei- E’ stata una azione intermedia tra il successo e la sconfitta. Ben poco
sarebbe bastato a inclinare a bilancia a nostro favore, e a riportare un
trionfo. Abbiamo invece patito un rovescio le cu conseguenze sono fin troppo evidenti..
Quando assumemmo il rischio in settembre lo facemmo con gli occhi bene aperti.
E tutto sarebbe finito bene se avessimo potuto prendere Rodi..”
Eisenhower ricevette severe e
durissime critiche, in quando aver perso il controllo del Mediterraneo
Orientale non era cosa da poco.
venerdì 10 gennaio 2020
L'8 settembre a Lero 1
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
All’inizio di novembre i tedeschi
furono costretti a rinviare ancora una volta l’attacco all’isola di Lero. Una
decisione dovuta in un primo tempo alle notizie di rinforzi ricevuti dalla
guarnigione italiana da parte inglese. Il 12 novembre l’operazione finalmente
ebbe inizio. Alle 5,43 sbarcarono a Lero 500 uomini del Gruppo di combattimento
Muller, mentre altri reparti sbarcati su altri punti della costa furono
respinti e furono costretti a prendere terra soltanto il giorno dopo. Alle
13,27 sempre del 12 settembre i tedeschi effettuarono un lancio di
paracadutisti della forza di un battaglione rinforzato[1]
in un a zona ritenuta da tutti inidonea ad operazioni di aviolancio; infatti
subirono al momento della presa a terra numerosissime perdite, ma ottennero il
risultato di separare le forze britanniche da quelle italiane, ed in sede di
considerazioni finali questa impresa temeraria al limite del suicidio fu
determinate per il successo e della conquista dell’isola . Con ciò è dimostrato
l’impegno e la determinazione tedesca a voler conquistare Lero.
Questa azione ebbe anche successo
per il fatto che il comando inglese, malgrado il consiglio datogli dal comando
italiano aveva preferito impiegare buona parte delle sue forze per integrare la
difesa della costa anziché schierarle al centro di ogni settore pronta ad
intervenire dove fosse occorso. Il possesso del settore centrale dell’isola a
parte tedesca e la conseguente mancanza di riserve a nord permise ai
paracadutisti tedeschi di infiltrai e raggiungere il monte Rachi. Questo fu
l’unico successo tattico dei tedeschi che nel corso della prima giornata non riuscirono
a raggiungere obiettivi più consistenti. . La notte del 13 settembre il comando
inglese decise di contrattaccare tra le baie di Alinda e di Gurna e nella zona
del monte Appetici per arrestare i paracadutisti nella regione del monte Rachi.
Verso l’alba i tedeschi attaccarono il comando del I battaglione del 10°
Reggimento fanteria a nord est del monte Maraviglia ma vennero respinti. L’episodio
indusse il comando inglese a procrastinare la preordinata azione offensiva. .
Nella giornata del 13 la lotta si
riaccese ovunque ed i tedeschi ebbero ragione delle difese del monte Appetici e
del monte Clidi per cui si delineò una situazione preoccupante alla quale il
comando inglese pensò di poter far fronte preparando per il mattino successivo
un contrattacco con tutte le forze recuperabili mentre il comando italiano si
preoccupò di chiedere a Samo, al generale Saldarelli, l’invio urgenti di almeno
800 uomini di rinforzo.
Il girono 14 mentre i tedeschi
sferravano una nuova pesante azione aerea sull’isola, si svolse i progettato
attacco inglese tendete alla eliminazione dei paracadutisti, ma ad essa venne
sottratta un’aliquota delle forze preventivate per inviarla a sostegno delle
truppe impegnate nella zona di monte Appetici. L’azione contro i paracadutisti
si risolse in un insuccesso.. Nel pomeriggio i tedeschi effettuarono nuovi
lanci di paracadutisti nel settore centrale, mentre le forze britanniche
riconquistarono la batteria del monte Clidi e, sostenute dai marinai italiani
contennero i tedeschi nella zona compresa fra la baia di Pulma e di Blefuti.
Alla sera arrivarono da Samo 180 uomini in rinforzo ed in un tempo successivo
ne giunsero altri 400
Un nuovo contrattacco inglese
sferrato all’alba del 15 settembre non ebbe successo, mentre i tedeschi, padron
dell’abitato di Lero e dei dintorni, riprese le azioni aeree di bombardamento,
riuscirono a sbarcare altre truppe nel settore settentrionale, attaccarono il
Castello e l’occuparono nonostante la strenua difesa del nucleo di marinai
italiani poste alla sua difesa. Conquistarono poi le posizioni del monte
Meraviglia ampliarono l’occupazione tra le baie di Alinda e di Giurna e
riuscirono a congiungere le forze operanti in questo settore con quelle del
settore settentrionale
La lotta proseguì anche il giorno
16 novembre a monte Meraviglia, a porta Vecchia e nella via di Portolago: non
pochi furono i tentativi sia italiani che inglesi per contrastare l’azione
tedesca.
L’ammiraglio Mascherpa rifiutò e
respinse la proposta di resa avanzata dai tedeschi alle 12, 30 del 16 novembre e
la difesa, sebbene ridotta ai minimi termini, ancora era in grado di reggere.
Verso le 17,30, il comando inglese, visto che
la pressione tedesca sul monte Meraviglia sede del comando britannico si era
fatta serrata, decise di arrendersi e mandò al comando italiano l’ordine di
sospendere il fuoco. Il generale inglese, accompagnato da ufficiali tedeschi
che lo tenevano prigioniero si recò presso il comando dell’ammiraglio Mascherpa
per comunicargli personalmente la sua
decisione di non aver potuto più oltre la lotta e per ringraziarlo per il
valoroso contributo e la fraterna collaborazione[2]degli
italiani.
La sera del 16 novembre cadeva
Lero, con gli italiani che si arresero per ultimi.
martedì 31 dicembre 2019
l'8 settembre a Simj
LA CRISI ARMISTIZIALE DEL 1943
Dodecanneso
A Simy i
tedeschi sbarcarono il 1 novembre 1943 ma non trovarono alcun soldato italiano.
Il 7 ottobre alcune unità della brigata d’assalto Rhodos avevano cercato di
impadronirsi dell’isola, ma dopo violenti scontri erano state costrette a
ritirarsi. Questa fu forse la prima sconfitta subita da reparti della Wermacht
nel corso delle operazioni per la conquista delle isole dell’Egeo. I tedeschi
pianificarono un nuovo attacco il 10 ottobre, ma le condizioni meteorologiche
avverse lo fecero posticipare. Intanto il 12 ottobre i difensori italiani di
Simi ricevettero l’ordine del Comando Superiore abbandonarono Simi nella notte
del 12 settembre. La conquista delle isole dell’Egeo da parte tedesca
rappresentava una importanza strategica di non poco conto.
giovedì 26 dicembre 2019
QUADERNI N 1 DEL 2019. SOMMARIO E NOTA REDAZIONALE
SOMMARIO
Anno LXXX, Supplemento XI, 2019, n. 1,
11° della Rivista “Quaderni”
indirizzo:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
Editoriale del Presidente. Carlo Maria Magnani: ………………………………………………… ….Pag.5
In vista della Giornata del decorato. Torino 5-6 aprile 2019……………………………………………………Pag.5
IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA
APPROFONDIMENTI
Alessia Biasolo, La causa dello sfacelo secondo Mussolini………………………………………………..…..Pag. 11
Massimo Coltrinari, La battaglia di Caporetto e la promessa del Re. La questione agraria
Una storia italiana…………………………………………………………………………..………….... Pag.15
DIBATTI
Marco Gioacchini, Considerazioni sul contributo degli I.M.I. all’industria tedesca:1943-1945 ……….... Pag.23
Giovanni Cecini, Il militare Alberto Sordi di celluloide. ”La Grande Guerra e “Tutti a casa”……………. Pag.49
ARCHIVIO
Massimo Baldoni, Manfredo Fanti, dalla congiura conto il Duca a fondatore del Regio Esercito Italiano.. Pag.61
MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
Chiara Mastrantonio, Il sacrario delle Fosse Ardeatine. Una lettera interessante.……………………….... Pag.73
Posteditoriale: Antonio Daniele, Il …………………………………..…………………………………………….Pag. 91
IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA’ DI OGGI
GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE
Antonio Trogu, Civil-military cooperation: Definition. Purpose ad Situation…………………………………….……Pag. 95
SCENARI, REGIONI, QUADRANTI
Federico Salvati, Chi ha paura dell’orso Russo? (parte I)………………………...................................………………Pag. 103
Segnalazioni Librarie. ……………………………..…………………………………….……………...………... Pag.111
Autori. Hanno collaborato a questo numero.…………....…………………………………………………………..Pag.112
Articoli di Prossima Pubblicazione…………………..……………………………………………….…………… Pag.112
• CESVAM NOTIZIE
Centro Studi sul Valore Militare……………………………………………..…………………………..………………….Pag. 113
•
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, VIII, 2018, Settembre 2018, n. 33……………………… Pag.117
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, IX, 2018, Ottobre 2019, n. 34…………………….………..Pag.118
I “Quaderni on Line”, Supplemento on Line, Anno 6°, X, 2018, Novembre 2019, n. 35………………………….. Pag.121
PER FINIRE
Massimo Coltrinari, Il Valore Militare attraverso le Cartoline Militari ed oltre…...
Nota redazionale
L’inizio di ogni anno è sempre utile per tracciare un programma preventivo di quanto si vuole fare in merito alle attività editoriali del CESVAM. Iniziamo con la Rivista, questa rivista, QUADERNI del Nastro Azzurro che sta attraversando un momento di crescita tanto interessante quanto difficile. Si è adottata per lei una linea editoriale basata sui contributi dei frequentatori del Master di 1° Liv. in Storia Militare Contemporanea 1796 -1960. Il Master ha preso avvio in questi mesi e promette bene, ma ancora i frequentatori sono nella impossibilità di collaborare con la rivista. Si pensa che lo saranno al memento della richiesta della Tesi, che presumibilmente avverrà dopo l’estate prossima in quanto la sessione autunnale di discussione sarà a novembre. Per quella data forse avremo i primi contributi. Quindi fino al n. 4 del 2019 è difficilmente prevedibile contributi dei frequentatori. Quindi la line editoriale sarà quella fin qui adottata, volta a focalizzare alcuni aspetti del Valore Militare come fattore immateriale di ogni strategia. Nel frattempo è in pieno approntamento il n. 3 del 2019 che sarà dedicato completamente alla presentazione delle attività del CESVAM, che attualmente attivano quindici comparti.
Altra indicazione che si vuole fare è la partecipazione del CESVAM a due principali attività che la Presidenza del Nastro Azzurro ha in animo di attuare: La Giornata del Decorato a Torino il prossimo 5 aprile e il 6° Incontro “Avversari ieri, amici oggi” che si terrà in Italia nel mese di giugno. Il CESVAM vi parteciperà, a concorso delle attività con un convegno, come prassi, per la Giornata del decorato, che sarà la continuazione come tema scientifico di quello della Giornata del Decorato 2018, ovvero sarà dedicato allo studio del valore militare e la crisi armistiziale del settembre 1943. Per l’incontro con gli amici della Croce Nera d’Austria è in programma una conferenza dedicata all’opera di ricostruzione del Regio Esercito all’indomani della fine della grande guerra per il ripristino degli argini dei fiumi e delle strade e dei ponti, sia ordinari che ferroviari per riportare alla regolarità la viabilità sconvolta dalle operazioni di guerra.
Sotto il profilo della pubblicazione di volumi, in questa primavera dovrebbero vedere la luce il volume dedicato al 1866, dal titolo “Quattro Battaglie per il Veneto”, dedicato alla Storia del Risorgimento, il primo volume dedicato alle operazioni sul litorale laziale, ovvero allo sbarco di Anzio, e ai volumi dedicati alle leggi raziali del 1938, oltre al completamento del Dizionario minimo della Grande Guerra.
Una prospettiva, quella descritta, estremamente impegnativa, che vede il CESVAM impegnato in tutte le sue risorse. E’ un aspetto, questo, di interpretazione operativa dell’Istituto del Nastro Azzurro come ente morale, ovvero come quel soggetto che si adopera per diffondere nella società i valori raccolti nello Statuto. Rimane sullo sfondo l’altro aspetto, quello associativo-combattentistico, che viene lasciato completamente in mano alle attività delle altre componenti dell’Istituto, prime fra tutte le Federazioni Regionali.
mercoledì 25 dicembre 2019
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